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SI’ CONTRO IL NUCLEARE

Potenza 24 marzo 2011


Trasformiamo una difficoltà in una opportunità di vittoria : anche il referendum sul nucleare può conquistare il quorum!


IL” COORDINAMENTO ANTINUCLEARE-Salute-Ambiente-Energia” di Basilicata

INVITA

a partecipare all’ASSEMBLEA PUBBLICA che si terrà a POTENZA GIOVEDI 24 MARZO, dalle ore 17 alle ore 20, presso la SALA “A” del Consiglio Regionale (Viale Verrastro, ex V. Anzio, n° 6).


 

Meno di 3 mesi ci separano dalla convocazione dei referendum su acqua e nucleare. E’ ormai chiaro che il governo non ha alcuna intenzione di accordarci l’accorpamento con le elezioni amministrative del 15 Maggio e che con ogni probabilità si voterà il 12 Giugno, ultima data disponibile, in spregio ai reiterati solleciti a non mandare in fumo oltre 300 milioni Di Euro.

Resta poco tempo per convincere a votare almeno 25 milioni di elettori per i referendum!

Quello sull’acqua è stato deciso dalla volontà popolare con 1.400.000 firme, quello sul nucleare, invertendo la dinamica dalle lotte al referendum, è stato voluto solo dall’IDV di Di Pietro.

Ora che la Corte Costituzionale ha ammesso entrambi i referendum, va colta comunque l’occasione di vincerli, così da sconfiggere la logica dominante delle privatizzazioni; per tutelare i beni comuni; per contribuire al cambiamento della politica economico-sociale del Paese.

Se la battaglia per l’acqua pubblica ha da 6 anni nel “Forum dei Movimenti per l’Acqua” lo strumento propositivo ed organizzativo che l’ha portata prima alla legge di iniziativa popolare, poi alla gestione dal basso del referendum attraverso il “ Comitato Promotore-2 SI per l’acqua bene comune”( partiti esclusi, che facevano solo da supporto), per quella contro il nucleare inutile nasconderci che siamo in notevole ritardo.

Circa 3 anni fa, prevedendo il ritorno al nucleare dopo l’epopea vincente conclusasi con il plebiscitario referendum del 1987, alcune realtà toscane, pugliesi, lucane, piemontesi, abruzzesi, venete, laziali, siciliane, dopo una serie di incontri hanno dato vita al “Coordinamento Antinucleare Salute-Ambiente-Energia”, recuperando all’impegno la generazione che negli anni ’80 sconfisse il nucleare e catalizzando nuove soggettività impegnate sui vari fronti del conflitto capitale/ambiente-lavoro-società (energia merce/rigassificatori,inceneritori/rifiuti, grandi opere, precarietà).

Già nell’estate 2009 , subito dopo la Legge sul ritorno al nucleare, nei 2 campeggi di lotta- quello NO TAV in Val di Susa e NO Nuke in Salento – si sono poste le basi per una diffusione della comunicazione antinucleare e la ripresa del radicamento nei territori, a partire dai siti prevedibili per l’insediamento delle centrali.

Anche in Basilicata, dopo la lotta contro il sito unico delle scorie a Scanzano Jonico nel 2003, si sono tenuti convegni, assemblee pubbliche, iniziative (Nova Siri 2006; Potenza, Itrec di Rotondella, Scanzano, nel 2010).

Nel corso del 2010, a cura del Coordinamento Antinucleare si sono svolte un centinaio di iniziative, in particolare nelle Università e soprattutto in Puglia.

Per molti versi oggi la sfida referendaria è più ardua. Intanto bisogna comunicare coinvolgendo milioni di cittadini per sollecitarli ad andare a votare e votare SI’.

La precedente leva antinucleare ha dapprima messo in campo una lotta radicale, per poi decretare la vittoria conclusiva tramite lo strumento referendario.

Qui, ora, siamo a parti invertite! Anche per il fatto che il nucleare ancora non c’è, né sono stati ancora decisi i siti, la cui semplice indicazione, da sola, produrrebbe una sollevazione popolare.

In questo caso, il referendum agisce come azione preventiva ed allo stesso tempo deterrente, in quanto teso ad abrogare la Legge che ripristina il nucleare, insieme alle normative capestro “ sui siti di interesse nazionale, militarizzati e sotto il controllo delle Forze Armate”.

La drammatica situazione in evoluzione in cui versano le centrali nucleari di FUKUSHIMA in Giappone, a seguito delle devastazioni provocate dalla potenza sovrastante del terremoto e dall’orrore dello “tsunami”, stanno obbligando l’intera comunità internazionale a ripensare non soltanto alcuni aspetti inerenti l’affidabilità e la sicurezza delle tecnologie e degli impianti, ma la stessa strategia della produzione energetica dal nucleare.

E’ sempre più chiaro infatti, dopo gli incidenti di “Three Mile Island”, di “Chernobyl”, di altre centinaia di casi in USA, in Francia, nello stesso Giappone - ritenuto da tutti il non plus ultra in termini di affidabilità tecnologica e di prevenzione - che il ricorso all’opzione nucleare riveste il carattere di una “scelta” ideologica blindata imposta da chiari interessi di lobbies per il tramite di governi ad esse subordinati. Le conseguenze di tale “scelta” sono mancanza di trasparenza, bugie, superficialità, improvvisazione, militarizzazione del territorio, in nome di una cricca di apprendisti stregoni pronti a giustificare anche gli incidenti più clamorosi come “errori umani”, come se la loro concezione riduzionista ed unilaterale della “scienza” fosse religione rivelata.

NON C’E’ TEMPO DA PERDERE ! Abbiamo bisogno del contributo di tutte le realtà e dei saperi liberi che compongono l’opposizione sociale nel paese per vincere questa sfida.

Questi referendum impegnano bisogni/diritti veri come acqua-energia, sono semplici ed alla portata della comprensione e della sensibilità popolare; implicano un risultato concreto per la collettività; possono rafforzare la convinzione che contro l’arroganza della potente lobby confindustrial/governativa uniti possiamo farcela a sconfiggere i predatori dell’umanità!

ALL’ASSEMBLEA PARTECIPERA’ l’esperto di combustibile nucleare

GIORGIO FERRARI, del Coordinamento Antinucleare Nazionale

SONO INVITATI AD INTERVENIRE

il Presidente della Giunta Regionale VITO DE FILIPPO e L’Assessore del Dipart. Ambiente, Territorio, Politiche della Sostenibilità, AGATINO MANCUSI.

Potenza, li 14 Marzo 2011 Coordinamento Antinucleare “ Salute-Ambiente-Energia”

di Basilicata



Mercoledì 16 Marzo,2011 Ore: 14:55
 
 
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