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www.ildialogo.org Blocchiamo il decreto sulle rinnovabili palesemente incostituzionale,di Michele Zarrella

Blocchiamo il decreto sulle rinnovabili palesemente incostituzionale

di Michele Zarrella

Tra qualche ora scadrà l'ultima opportunità per evitare che un decreto governativo cancelli per sempre il fotovoltaico italiano: energia a zero emissione di CO2, tanti posti di lavoro ed una grande opportunità di crescita per l’Italia.

Il decreto legislativo presenta parti  incostituzionali .

Facciamo sentire le nostre ragioni in maniera civile ma ferma.  Mandiamo e facciamo mandare al Presidente della Repubblica il nostro appello affinché non firmi il decreto.

Nessun deve poter dire che non sapeva. La verità deve prevalere. Forza, forza!!

Ho sottoscritto una lettera che di seguito riporto e che invito tutti ad inviare e farla inviare  

( ovviamente firmato )  al Presidente della Repubblica ed alla c.a. del dott.  Salvatore Sechi e del prof. Carlo Guelfi c/o l’ufficio di Presidenza  ( Piazza del Quirinale 00187 – Roma-  ) E-mail a cui inviare: presidenza.repubblica@Quirinale.it , segreteriasg@quirinale.it , fax 06 46 99 31 25 ,   Telex  06 62 00 22 ,   esiste anche  la possibilità di inserire il testo in una casella già predisposta dagli uffici del quirinale : https://servizi.quirinale.it/webmail/missiva.asp

Forza ! Siamo uniti !  Lottiamo per non far passare quest’ingiustizia.

 

Michele Zarrella

Ecco il testo della lettera al Presidente della Repubblica

A Sua Eccellenza Ill.ma Sig. Presidente della Repubblica

Oggetto: Schema di decreto legislativo recante attuazione della direttiva 2009/28/CE del Parlamento Europeo e del Consiglio del 23 aprile 2009 sulla promozione dell’uso dell’energia da fonti rinnovabili, recante modifica e successiva abrogazione delle direttive 2001/77/CE e 2003/30/CE; e più precisamente in ordine al testo pubblicato sul sito del “Sole 24ore” del 3/03/2011 che sarebbe stato approvato dal Consiglio dei Ministri in data 3-3-2011. MANIFESTA INCOSTITUZIONALITA’.
 
Il sottoscritto in relazione al provvedimento indicato in oggetto evidenzia la sussistenza di profili di manifesta incostituzionalità dello stesso, con riguardo agli artt. 8, comma 4, lettera a), 21,22 e 23 o altri diversi articoli che dovessero risultare dal testo definitivo, con sotto le rubriche rispettivamente: “requisiti e specifiche tecniche”, “Principi generali”, “Meccanismi di incentivazione” e “disposizioni transitorie e abrogazioni”.
  1. In ordine agli artt. 3 e 41 della Costituzione sotto il profilo della ragionevole discriminazione tra iniziative economiche che si trovano in fasi differenti; a tal fine si considera che la differenza nelle fasi di sviluppo degli impianti dipende da fattori non controllabili ed estranei alla volontà degli operatori, tra cui i ritardi negli iter burocratici dovuti all’inefficienza dei gestori e delle pubbliche amministrazioni competenti al rilascio dei titoli abilitativi; in altri termini, non potranno usufruire di incentivi quegli operatori che hanno avuto la sfortuna di avere a che fare con le amministrazioni e le agenzie degli operatori di rete più inefficienti;
  2. Per violazione dell’art. 41 della Costituzione, stante che l’introduzione del limite del 31/5/2011 e del limite di realizzazione nelle zone agricole avranno l’effetto di stroncare tutte le ingenti iniziative economiche che non potranno adeguarsi ai predetti non congrui, originale e imprevedibili requisiti, con palese violazione della libertà di iniziativa economica privata;
  3. Per contrasto con l’art. 76 della Costituzione, atteso che il Governo, delegato con legge Comunitaria 2009 (L. 4-6-2010 n. 96) all’attuazione delle direttive comunitarie in materia di PROMOZIONE DELL’USO DELLE ENERGIA DA FONTI RINNOVABILI, invece di promuoverle ha decretato nella sostanza la FINE delle stesse, contraddicendo in maniera evidente la delega ricevuta e i successivi pareri formulati dai due rami del Parlamento. In altri termini, così facendo il Governo ha esercitato illegittimamente il potere legislativo, in carenza di delega, in contrasto con le indicazioni del Parlamento e degli indirizzi generali della legge di delegazione;
  4. Per violazione dell’art. 117 della Costituzione: (i) in relazione al Protocollo di Kyoto, alla direttiva n.2009/28 del 23/4/2009 e non da ultima alla raccomandazione della Commissione Europea del 31 gennaio c.a., a seguito del citato incostituzionale Decreto Legislativo, l’Italia non raggiungerà gli obiettivi di cui ai predetti atti, violando così i trattati internazionali recepiti. (ii) in ordine all’art. 16 della Direttiva n. 2009/28 la quale impone che gli Stati membri assicurino che “siano adottate appropriate misure operative relative al mercato e alla rete affinché vi siano meno limitazioni possibili dell’elettricità prodotta dalle fonti rinnovabili”; con l’introduzione dei limiti summenzionati lo Stato Italiano adotta un atto normativo diametralmente opposto agli obiettivi perseguiti col summenzionato articolo 16.
  5. Violazione dell’art. 97 della Costituzione che fissa i principi di imparzialità e buon andamento dell’azione amministrativa. Infatti, con il Decreto Legislativo in questione non sono stati individuati gli strumenti e le misure più adeguati e congrui, efficienti ed efficaci al fine del perseguimento dell’interesse pubblico concreto della promozione delle energie rinnovabili. E’di tutta evidenza, invece, che il Governo ha perseguito l’obiettivo di porre fine in Italia alle energie rinnovabili.
Alla luce di quanto sopra, si chiede che Sua Eccellenza Sig. Presidente della Repubblica, nell’esercizio delle Sue prerogative e quale garante della Costituzione, voglia disporre il rinvio del superiore provvedimento per un suo riesame e una sua modifica al fine di renderlo coerente ai precetti costituzionali.
Gesualdo, 4 marzo 2011
Michele Zarrella


Venerd́ 04 Marzo,2011 Ore: 15:53
 
 
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