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www.ildialogo.org Scorie radioattive da Saluggia a la Hague e ritorno,di Alfonso Navarra

Scorie radioattive da Saluggia a la Hague e ritorno

di Alfonso Navarra

 Ho ricevuto una mail dal Brasile sui progetti nucleari che anche lì bollono in pentola:

"Ho letto anche sui giornali di qui (vivo in Brasile) che Obama ha fatto includere l'energia nucleare nucleare nella categoria di quelle "pulite". Anche qui in Brasile c'e un programma di costruire altre centrali nucleari oltre quelle 2 esistenti (Angra de Reis).Un eventuale incidente o attacco terroristico provocherebbe l'esodo di decine di milioni di persone (Mario Agostinelli lo sa !). Ma gli ambientalisti parlano solo del biodiesel! Almeno con il dende' o la canna da zucchero non si costruisce la bomba. E il Brasile utilizza solo il 20% delle sue immense terre coltivabili (senza dover toccare un solo albero dell"Amazzonia)".

Ps. ho notato che proprio l'attacco del mio pezzo "il nucleare militare ed il referendum" è, ad essere buoni, naturalmente per la fretta di scriverlo, venuto fuori con pesanti sgrammaticature

Potrebbe essere riscritto così:

"Tutti possono arrivare da soli - ci può riuscire anche un ragazzino! - a cogliere il "mistero" del nucleare. Il metodo è semplice. Subito dopo aver letto i giornali o guardato i notiziari TV, dobbiamo riflettere sulle notizie in essi riportate, ad esempio sul caso dell' Iran che nasconderebbe l'intenzione di farsi l'atomica dietro i suoi progetti di centrali "civili"; poi abbiamo da sistemarle in relazione reciproca - queste notizie - ed infine da eseguire operazioni elaborative semplicissime, a livello di due più due fa quattro: ecco che, allora, alcune verità saltano fuori"...

Un altra mail importante che giro è relativa al trasporto di rifiuti radioattivi da Saluggi a La Hague e dintorni. Gian Piero Godio, che ne è l'autore, accenna al fatto che nel centro francese di La Hague estraggono dalle scorie nucleari il plutonio per fini militari...

Alfonso Navarra - obiettore alle spese militari e nucleari

 

Nucleare

Da Saluggia, senza informare la popolazione, partono le barre per La Hague; nessuno dice che poi i rifiuti radioattivi da La Hague torneranno presto in Italia, nessuno dice come saranno solidificati e portati via da Saluggia i rifiuti radioattivi liquidi, quelli che da oltre trent’anni costituiscono un vero e proprio rischio planetario … e intanto va avanti l’autorizzazione per i nuovi depositi nucleari!

I trasporti nucleari, segreti, inutili e pericolosi

Come di consueto, i Cittadini e le Associazioni di tutela ambientale, anziché venire a conoscenza dalle Istituzioni preposte delle questioni che riguardano il nucleare, hanno appreso della notizia del trasporto nucleare che sta avvenendo in queste ore da un sito internet francese:

http://groupes.sortirdunucleaire.org/agenda/evenement-national/article/train-de-dechets-radioactifs-2232?date=2011-02

Legambiente e Pro Natura hanno più volte chiesto alla Regione Piemonte (anche attraverso petizioni con migliaia di firme raccolte) che in occasione di ogni singolo trasporto nucleare, vengano fornite preventivamente ad ogni Cittadino che dimora nel territorio dei Comuni attraversati (in qualità di soggetto "che rischia di essere interessato dall'emergenza radioattiva") tutte le informazioni riguardanti "le misure di protezione sanitaria ad essa applicabili, nonché sul comportamento che deve adottare in caso di emergenza radioattiva", come previsto dalla Direttiva n. 618 che il Consiglio delle Comunità Europee ha adottato in data 27 novembre 1989.

Come se ciò non bastasse, la Legge regionale 18 febbraio 2010, n. 5 "Norme sulla protezione dai rischi da esposizione a radiazioni ionizzanti", pubblicata meno di un anno fa sul Bollettino Ufficiale della Regione n. 8 del 25 febbraio 2010, prevede espressamente che la Regione debba informare sui trasporti nucleari e sui piani di emergenza ad essi associati.

Ci chiediamo se questo comportamento non si configuri come colpevole omissione di atti d’ufficio!

Per quanto riguarda poi una informazione nel merito di questa iniziativa, nessuno dice che questi viaggi all’estero di elementi di combustibile irraggiati sono semplicemente inutili e pericolosi, in quanto i rifiuti radioattivi da conservare poi per migliaia di anni torneranno comunque in Italia (con un altro trasporto nucleare!) e l’attività di riprocessamento che verrà effettuata a La Hague in Francia aumenterà di molto i rischi di contaminazione, oltre a permettere di recuperare il Plutonio, materiale che può anche avere un utilizzo militare.

Il vero rischio radioattivo per Saluggia

Infine nessuno dice che questi trasporti (inutili e dannosi) non risolvono comunque il vero enorme problema dell’area nucleare di Saluggia, che è quello dei rifiuti radioattivi liquidi qui presenti da oltre trent’’anni in forma liquida come risultato della pregressa attività di riprocessamento che era praticata presso l’impianto Eurex negli anni 70-80 e che ha fatto sì che Saluggia abbia sul proprio territorio oltre l’80% dei rifiuti radioattivi di tutta Italia.

Per questi rifiuti liquidi, la costruzione dell’indispensabile impianto di solidificazione (Cemex) (che solidificando i rifiuti radioattivi li possa rendere trasportabili in un sito meno assurdamente pericoloso) si è anzi ulteriormente allontanata nel tempo, sia per la condizione posta dalla attuale Amministrazione Comunale di dover prima realizzare la tangenziale di Saluggia (opera forse utile, ma che non riguarda per nulla la sicurezza nucleare), sia per il fatto che Sogin pare si sia recentemente auto-annullata la relativa gara di appalto, non sappiamo per quali ragioni.

I nuovi depositi nucleari, l’ultima beffa per Saluggia

Quello che invece va avanti senza nessuna opposizione istituzionale è il progetto di costruire nell’area nucleare di Saluggia nuovi depositi nucleari in piena regola: se dovessero essere realizzati, siamo sicuri che da Saluggia i rifiuti radioattivi liquidi non andrebbero via mai più … e purtroppo tutti sanno quanto il sito di Saluggia sia eccezionalmente pericoloso, per la sua collocazione a pochi metri dalla Dora Baltea e proprio a monte dei pozzi del più grande acquedotto del Piemonte.

Contro questi depositi, che per Saluggia rappresenterebbero l’ultima beffa, Legambiente e Pro Natura, insieme a moltissimi Cittadini della zona, hanno più volte affermato e anche dimostrato di essere pronti ad una durissima opposizione.

Vercelli, 6 febbraio 2011

Legambiente del Vercellese

Pro Natura del Vercellese

Gian Piero Godio
333-74.50.665



Domenica 06 Febbraio,2011 Ore: 17:21
 
 
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