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www.ildialogo.org Da Cancun una “timida speranza” in vista del vetrice di Durban 2012,di Agenzia NEV del 15/12/2010

Clima.
Da Cancun una “timida speranza” in vista del vetrice di Durban 2012

di Agenzia NEV del 15/12/2010

Visintin (FCEI): necessario che si mantenga alta l'attenzione dei governi sul cambiamento climatico


Roma (NEV), 15 dicembre 2010 - L'accordo uscito dalla Conferenza ONU sui cambiamenti climatici, conclusosi a Cancun (Messico) lo scorso 10 dicembre, consente una “timida speranza” per il futuro. E' questo il giudizio della delegazione del Consiglio ecumenico delle chiese (CEC) che ha preso parte alla Conferenza delle parti (COP16) nella città messicana. "I rappresentanti dei governi non potevano permettersi un fallimento come quello di Copenaghen - ha affermato Guillermo Kerber, responsabile del programma sul cambiamento climatico del CEC -. L'accordo di Cancun ha riportato le trattative sui giusti binari. Le richieste provenienti dalla società civile e dalle chiese sono state prese in considerazione. Ora dobbiamo continuare a chiedere la definizione, che ancora non c'è, di un trattato giusto, ambizioso e vincolante”.

Un giudizio simile è stato espresso in Italia da Antonella Visintin, coordinatrice della Commissione Globalizzazione e ambiente della Federazione delle chiese evangeliche in Italia (FCEI): “Il vertice è stato né più né meno ciò che tutti ci si aspettava: un incontro 'cuscinetto' tra il passato vertice di Copenaghen e il vertice di Durban (Sudafrica) del 2012, anno in cui scadrà anche il protocollo di Kyoto. I governi, infatti, già ragionano in previsione del post 2012. Ciò che è necessario evidenziare rispetto al summit di Cancun – ha proseguito Visintin - è che il processo va avanti e che i governi continuino ad incontrarsi ad un tavolo annuale, in modo che l'impegno e l'attenzione sul cambiamento climatico non vengano mai meno”. Uno dei risultati più importanti del summit di Cancun è stato la creazione di un Fondo per il clima che sosterrà in particolare i paesi più vulnerabili. Per i primi tre anni, la Banca Mondiale è stata nominata fiduciaria del fondo, decisione fortemente criticata dai paesi in via di sviluppo e rappresentanti della società civile.

Sulle difficoltà di giungere a risultati concreti sulle questioni riguardanti il clima, Visintin ha aggiunto: “La cultura umana dominante è ancora incentrata su una concezione antropologica. Poco si fa ancora sul sistema vivente, l'uomo, la natura, il clima, in quanto parti di un ecosistema. Noi cristiani abbiamo iniziato a ragionare in termini di creato come sistema vivente, ma molti nostri atteggiamenti e scelte quotidiane non tengono conto di questa interdipendenza e nelle scelte di tutti i giorni. Ritengo – ha concluso Visintin - sia importante che i paesi abbandonino l'idea mercificante del nostro pianeta: il pianeta non è in vendita. Le chiese hanno il compito di annunciare la salvezza del creato”.



Venerdě 17 Dicembre,2010 Ore: 17:10
 
 
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