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www.ildialogo.org Una sintesi ragionata del documento "Analisi e prime valutazioni dell’incidente di Fukushima" di Giorgio Ferrari e Angelo Baracca,di Michele Zarrella

SINDROME GIAPPONESE
Una sintesi ragionata del documento "Analisi e prime valutazioni dell’incidente di Fukushima" di Giorgio Ferrari e Angelo Baracca

di Michele Zarrella

SINDROME GIAPPONESE

Analisi e prime valutazioni dell’incidente di Fukushima

Giorgio Ferrari e Angelo Baracca

(giorgio.giorgio@alice.it, baracca@fi.infn.it)

Report aggiornato al 10 luglio 2011

Ho letto il rapporto suddetto. Ne ho ricavato una sintesi:

Versione ufficiale

Con dati parziali, reticenti e tardivi.

Analisi dei proff. Giorgio Ferrari e Angelo Baracca

- Un terremoto di straordinaria intensità (grado 9) ha colpito la centrale nucleare di Fukushima.

- I reattori si sono spenti regolarmente

- Lo tsunami ha messo fuori gioco i gruppi elettrici di emergenza

- L’intensità di 9° grado si è avuta nell’epicentro che dista 125 km dalla costa il che significa un’intensità 900 volte inferiore (7° grado) a Fukushima. I dati rilevati dai sismografi collocati nella centrale indicano per la stragrande maggioranza scosse inferiori ai dati di progetto.

- Il sisma, indipendentemente dallo tsunami, ha messo fuori servizio la sottostazione elettrica privando la centrale dell’alimentazione esterna.

Si sono verificati danni molto gravi ad almeno due delle piscine del combustibile irraggiato: queste piscine sono collocate ad altezze notevolmente superiori a quella dell’onda dello tsunami, per cui tali danneggiamenti sono stati causati dal sisma.

- dopo circa un’ora dal sisma, (cioè all’arrivo dello tsunami ndr) la messa fuori servizio dei diesel di emergenza (che erano regolarmente partiti) ha privato la centrale di qualsiasi fonte di energia elettrica.

Ma le conseguenze dell’arresto dei sistemi di raffreddamento d’emergenza sono stati drasticamente aggravati dai danni provocati dal sisma prima dell’arrivo dello tsunami.

Nota: i gruppi elettrici di emergenza si trovano al di sotto del livello stradale (errore progettuale) quindi sarebbero stati comunque messi fuori gioco dallo tsunami.

Il nocciolo del reattore n. 1 è completamente fuso e, per la prima volta nella storia degli incidenti nucleari, ha rotto il fondo del vessel (cosa che è stata ammessa dalla TEPCO solo a partire dal 15 maggio. Con circa due mesi di ritardo: con quali conseguenze per la popolazione?)

Attualmente nella parte inferiore degli edifici turbina delle unità 1, 2 e 3 si

sono accumulate circa 110.000 tonnellate di acqua altamente contaminata, che per le inevitabili

infiltrazioni nel terreno sottostante contamina la falda e finisce parzialmente in mare.

Con 450 reattori nucleari attualmente in funzione nel mondo un altro incidente

LOCA (LOCA è l'acronimo delle parole inglesi Loss-Of-Coolant Accident. Negli impianti nucleari si indica con il termine LOCA l'evento accidentale in cui si verifica la perdita di fluido refrigerante dal circuito primario con possibili conseguenze di surriscaldamento del nocciolo del reattore.) potrebbe verificarsi entro i prossimi 7-3 anni. A chi toccherà?

Dopo questi paragoni il rapporto esamina i problemi della sicurezza e si allarga anche alle centrali costruite in altri paesi (Francia e USA) ricordando che per le piscine del combustibile irraggiato, non sono previste alimentazioni di emergenza e che tutti i reattori, anche nei progetti attuali “avanzati”, non sono dotati di contenimento a tenuta.

I costi del nucleare sono inaccettabili e fuori mercato. Quali costi si dovranno affrontare se, come sembra ineludibile, si deciderà di dotare (le attuali centrali ndr) dei sistemi di sicurezza richiesti? Occorrerà una vera riprogettazione per i nuovi reattori.

Negli USA si stanno levando molte voci preoccupate per lo stato dei reattori americani, sull’inadeguatezza dei regolamenti di sicurezza della NRC7 ( National Regulatory Commission ) e addirittura sul loro progressivo allentamento negli anni a venire.

Il New York Times ha pubblicato un articolo allarmato per i pericoli di devastanti esplosioni di idrogeno verificatisi a Fukushima, perché hanno dimostrato che gli sfiori d’emergenza possono non funzionare, e questo potrebbe accadere anche nelle centrali statunitensi.

Un’osservazione interessante, da fonte autorevole: il Wall Street Journal ha riportato che l’esercito statunitense ha ricavato vantaggi dall’aiuto portato al Giappone per l’esperienza strategica che ha tratto da questa emergenza nucleare, per operare in un ambiente contaminato paragonabile provocato dal potenziale radiologico provocato da un attacco con una “dirty bomb”.

Grossi interrogativi e riserve ci poniamo per la parzialità e i ritardi dei dati diffusi, i sospetti di reticenze o le sottostime, se non addirittura occultamento di dati rilevanti.

Il rapporto denuncia la mancanza e la partecipazione di un’autorità internazionale super partes.

Le carenze delle informazioni riguardanti le fuoriuscite e la diffusione iniziali di radioisotopi può compromettere gravemente la possibilità di valutazioni attendibili sui futuri danni alla salute che gli incidenti dell’11 marzo 2011 comporteranno.

L’equipe tecnica inviata sul posto da Greenpeace non ha avuto dal governo il permesso di eseguire misure all’interno delle acque territoriali. Le carenze riguardano in particolare i rilevamenti dei radioisotopi specifici (come iodio-131, cesio-137, stronzio-90, plutonio, ecc.) che si depositano nell’acqua e nelle matrici vegetali ed entrano nelle catene alimentari. Queste carenze rendono sicuramente problematica l’adozione delle misure di protezione della popolazione, nonché una valutazione attendibile delle conseguenze sanitarie future.

“Stupefacente e nel contempo insensata”, la decisione del governo giapponese di elevare il limite di dose per la popolazione da 1 mSv a 25 mSv all’anno, compresi i bambini.

È incredibile quest’Homo sapiens pensa di salvare la propria salute alzando i limiti dei rischi ritenuti accettabili per la salute umana alzandoli e immolando così migliaia e migliaia di persone sulla croce del “progresso umano” seconda una logica economica, lobbista e autolesionista. Questa logica del consumo e della crescita illimitata con le attuali tecnologie ci sta portando sempre più velocemente verso un precipizio.

Nella città di Fukushima, al di fuori dell’area di evacuazione di 30 km dalla centrale, analisi eseguite da un’organizzazione francese, Acro, per conto di attivisti locali, hanno rilevato tracce di 3 mSv di cesio-134 (emivita di 2 anni) e cesio-137 (emivita 30 anni) nelle urine di 10 bambini di età tra 6 e 16 anni.

Il vero problema dopo incidenti gravi come quello di Chernobyl e come questo di Fukushima è che la gran parte della contaminazione avviene per via alimentare.

I dati più importanti e più significativi sono: il fatto che è stato trovato il cesio 137, che è il pericolo maggiore perché si fissa nei muscoli, si fissa nel sistema nervoso centrale e porta alla depressione.

Nel 25° anniversario del disastro di Chernobyl, in una conferenza tenuta il 1° aprile (v. articolo http://www.ildialogo.org/cEv.php?f=http://www.ildialogo.org/ambiente/notizie_1301683894.htm ) alla Biogem di Ariano Irpino, il prof. Aldo Pinchera, affermò che due milioni di persone hanno avuto la loro vita completamente disastrata. Ed è un problema ancora aperto. Un parametro da tener presente è che la consapevolezza o il timore di essere stato contaminato provoca effetti peggiori della radiazione stessa. Il danno psicologico è maggiore di quello radioattivo perché subentra la depressione. Quando una persona è stata colpita da una nube radioattiva incomincia a fissarsi che non se la caverà più, che sarà prima o poi aggredito dal tumore, che gli altri sono morti, che suo cugino, suo zio o un suo parente è morto mentre lui è vivo … ecc. La suscettibilità individuale,disse il prof. Pinchera, è importante.

Altro parametro importante, secondo il professor Ernest Sternglass, uno dei massimi esperti mondiali nel settore della radioattività, è l’esposizione quotidiana a piccole dosi di radionuclidi che si fissano nei tessuti, che passano attraverso la catena alimentare e che addirittura, e questa è la cosa più pericolosa, passano alla placenta e raggiungono l'embrione e il feto».

Sternglass ad esempio afferma: «I miei studi durante 40 anni hanno dimostrato che l’esposizione prolungata a radiazioni anche a dosi totali relativamente basse è molto più dannosa per la salute umana rispetto a quando la stessa dose è liberata in un breve periodo, come da una radiografia medica o nell’esplosione di una bomba atomica. Inoltre, è stato trovato che il bambino in sviluppo nel grembo materno e negli anni dell’infanzia ha una probabilità molte volte maggiore dell’individuo adulto di sviluppare tumori o altre malattie che minacciano la vita».

Probabilmente dati completi sui rilasci radioattivi di tutte le centrali del mondo e la loro estensione esistono, ma non sono disponibili all’opinione pubblica. Esiste infatti un’organizzazione internazionale per la verifica del rispetto del trattato di messa al bando dei test nucleari (CTBT): tale organizzazione ha realizzato una rete mondiale di monitoraggio (CTBTO) che sicuramente ha rilevato dati molto accurati e capillari. Tuttavia questi dati, nel contesto di un trattato internazionale, sono disponibili ai singoli Stati, ma non per l’opinione pubblica.

La cosa grave è che gli Stati non abbiano per lo meno informato le popolazioni di eventuali pericoli, e preso eventualmente misure adeguate per la loro sicurezza.

L’Homo sapiens pensa di salvare la propria salute nascondendo i dati all’opinione pubblica. Invece questo suo comportamento "sapins"  aggrava i danni radio nucleari: è come nascondere la polvere sotto il tappeto di casa.

Le valutazioni più aggiornate dei danni superano abbondantemente i $ 100 miliardi. È evidente che non sarà la Tepco a coprire questi costi, come avviene per tutta l’industria nucleare, che gode di enormi “esternalizzazioni” dei costi.

Il 14 giugno il governo giapponese ha approvato la bozza di legge che istituisce un fondo per risarcire le vittime del disastro nucleare e l’impianto gravemente danneggiato: di fatto un piano di salvataggio della Tepco con fondi pubblici, cioè dei contribuenti.

Intanto le azioni della Tepco, che per anni era stata il fiore all’occhiello della borsa di Tokyo, sono crollate, rovinando migliaia di piccoli risparmiatori.

L’orientamento dell’opinione pubblica in Giappone verso il nucleare sta cambiando.

Il recente summit di Vienna sulla sicurezza nucleare convocato dalla IAEA non è andato più in là di generici richiami ad aumentare le misure di sicurezza nucleare auspicando una maggiore cooperazione internazionale nella informazione e gestione delle emergenze.

A nostro avviso invece sul tema della sicurezza occorrerebbero misure straordinarie se non altro perchè a Fukushima si sono verificati due eventi di straordinaria gravità: gli incidenti alle piscine del combustibile e l’avvenuta perforazione di un vessel da parte di un nocciolo fuso. Non tenerne conto o sottovalutarne le implicazioni per l’intera comunità internazionale sarebbe la definitiva conferma che la tecnologia nucleare è tecnicamente incontrollabile e politicamente assoggettata ad interessi che nulla hanno a che vedere con il benessere e la sicurezza delle popolazioni.

Una prima osservazione da fare dunque è che la magnitudo del sisma che ha colpito l’impianto di Fukushima Daiichi non è stata del “8,9-9° grado della scala Richter” come sostiene il Forumnucleare italiano, ma aveva un’energia equivalente di circa 900 volte inferiore, sia che si prenda a riferimento la classificazione del USGS che quella della JMA.

I reattori

2 – Il terremoto e lo tsunami
Il terremoto
L’ora esatta del terremoto che l’11 marzo 2011 ha colpito il Giappone è fissata dall’USGS (UnitedStates Geological Survey) e dal JMA (Japanese Metereological Agency) alle 14,46 e 23 secondi ora locale.
Secondo l’ USGS il sisma si è sviluppato a 32 Km di profondità con epicentro in mare non lontano dalla costa di Honshu a circa 129 Km. La magnitudo del sisma è risultata del 9° grado della scala Richter nell’epicentro, mentre nella prefettura di Fukushima – dove è situata la centrale di Fukushima Daiichi – la magnitudo è classificata intorno al 7° grado (Fig. 4). Secondo la JMAinvece,
la profondità era di 24 Km mentre in base alla scala di ntensità giapponese la magnitudo era del 6°+. Secondo la JMAl’onda più alta dello tsunami è arrivata sull’impianto alle 15,51 ed aveva un’altezza massima di 9,3 metri davanti alla città di Soma che si trova a circa 90 km a nord dell’impianto di Fukushima dove, presumibilmente, l’altezza dell’onda era inferiore (vedi Figura 5 delle valutazione dei proff. Giorgio Ferrari e Angelo Baracca).
Anche in questo caso va rilevata l’inesattezza delle informazioni fornite circa l’eccezionalità dell’onda dello tsunami che l’AIN (Associazione Italiana Nucleare) sostiene essere stata alta 14 metri e che avrebbe colpito la centrale appena 15 minuti dopo il terremoto, mentre invece l’intervallo di tempo che separa il terremoto dallo tsunami risulta essere di circa un’ora.

 

L’impianto di Fukushima Daiichi è composto da sei reattori del tipo BWR di progettazione General Electric e Toshiba entrati in servizio tra il 1971 e il 1979 (Tabella 3 delle valutazione dei proff. Giorgio Ferrari e Angelo Baracca, documento che invito a leggere per intero ). Al momento dell’incidente erano in funzione le unità 1, 2 e 3 mentre le unità 4, 5, 6 erano ferme per manutenzione. Le unità da 1 a 5 sono dotate di sistema di contenimento Mark-1 secondo la classificazione General Electric, mentre l’unità 6 ha un contenimento più avanzato tipo Mark-2.

Le figure 6 e 7 mostrano lo schema del reattore Mark-1.

Il Mark-1 è utilizzato in molte centrali oggi esistenti di cui alcune nei 31 BWR che si trovano in America.

Invito a scaricarvi l’intero documento al link http://www.ildialogo.org/cEv.php?f=http://www.ildialogo.org/ambiente/documenti_1311190262.htm

Gesualdo, 24 luglio 2011

Michele Zarrella

Per contatti

zarmic@gmail.com 

sito web: http://digilander.libero.it/prolocogesualdo/indice.html

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L’ora esatta del terremoto che l’11 marzo 2011 ha colpito il Giappone è fissata dall’

States Geological Survey) e dal

locale.

 



Luned́ 25 Luglio,2011 Ore: 08:11
 
 
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