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www.ildialogo.org A chi conviene fare ricerche petrolifere,di Michele Zarrella

A chi conviene fare ricerche petrolifere

Vale più il denaro della vita?


di Michele Zarrella

Presento un sunto di quanto Naomi Klein scrive nel suo recente libro UNA RIVOLUZIONE CI SALVERA’ alle  pp. 208-211.

Andare a caccia di depositi di carbonio di fatto dà la certezza che il pianeta bollirà. E non è un eccesso. Nel 2011 la Carbon Tracker Initiative, una ONG con base a Londra, ha condotto uno studio decisivo che ha sommato le riserve rivendicate da tutte le compagnie di combustibili fossili, private o statali; esse corrispondono a 2795 gigatonnellate di carbonio. Sappiamo (all’80%) che affinché il riscaldamento globale si mantenga al di sotto dei 2 °C la quantità di carbonio che può essere bruciato entro il 2050 è di 565 gigatonnellate. Quindi la quantità delle riserve di combustibili fossili è cinque volte superiore a quello che l’atmosfera del pianeta può assorbire senza superare l'innalzamento della temperatura di 2 °C. 57

                Queste cifre parlano chiaro: quello che dobbiamo fare per evitare la catastrofe è abbattere le emissioni di gas serra in modo drastico; ossia smettere di scavare, ma ciò porrebbe fine ad una delle industrie più redditizie, ma anche più inquinanti, del mondo.

                Si parla di cifre davvero esorbitanti. Il valore totale del carbonio contenuto nelle riserve ammonta a circa 27.000 miliardi di dollari: oltre dieci volte il PIL del Regno Unito. Se volessimo davvero mantenere il riscaldamento globale al di sotto di 2 gradi centigradi, circa l’80 per cento di quelle 2975 gigatonnellate dovrebbero restare sotto terra, ma diventerebbero degli «attivi perduti» per le compagnie petrolifere. Considerando la posta in gioco, non è difficile capire perché le compagnie di combustibili fossili combattono furiosamente per bloccare qualunque legge che ci porterebbe sulla strada giusta per abbattere le emissioni di gas serra e perché alcune di loro abbiano fondato il movimento che nega il cambiamento globale.

              "Queste compagnie sono così redditizie da avere denaro non solo da bruciare, ma anche per pagare tangenti  – specialmente quando la corruzione è legale. Nel 2013 nei soli Stati Uniti l’industria del petrolio e del gas ha sborsato poco meno di 400.000 dollari al giorno per esercitare pressioni sul Congresso e su funzionari del governo; inoltre, ha dispensato la cifra record di 73 milioni di dollari in campagne federali e donazioni politiche durante il ciclo elettorale del 2012, un balzo dell’87 per cento rispetto alle elezioni del 2008.59  

  ... 

Disporre di denaro e contanti in abbondanza significa che, quando la crisi del clima scatena a ragion veduta il nostro istinto di sopravvivenza, l’incredibile potere monetario dell’industria dei combustibili fossili – a sua volta spinta da un istinto di conservazione ben più immediato – si mette di mezzo. Gli ambientalisti spesso paragonano il genere umano della nostra epoca ad una rana che nuota in una pentola d’acqua posta sul fuoco. La rana si abitua all’aumento graduale della temperatura e alla fine è così debole che non riesce a saltar fuori e salvarsi. In realtà l’umanità ha cercato più volte di fare questo salto: a Rio nel 1992 e a Kyoto nel 1997. Ma anche nel 2006 e nel 2007, quando l’effetto serra diventò una preoccupazione di tutti dopo la pubblicazione An Inconvenient Truth e il conferimento del premio Nobel per la pace a Al Gore e all’IPCC. O nel 2009, nel periodo precedente al vertice ONU sul clima a Copenhagen. Il fatto è che il denaro che corrompe il processo politico è come una sorta di coperchio che blocca l’istinto di sopravvivenza e ci chiude tutti dentro la pentola." La prossima occasione sarà a Parigi a fine anno. La Francia ha lanciato un appello per "una mobilitazione universale immediata" sul tema. 

http://www.repubblica.it/ambiente/2014/11/02/news/clima_le_concentrazioni_di_gas_serra_al_massimo_da_800_000_anni-99571639/ 

Partecipiamo tutti. Cominciamo da Gesualdo.

Giovedì 30 aprile 2015, alle 16.20 sul sagrato della Chiesa dei Cappuccini.

http://www.ildialogo.org/cEv.php?f=http://www.ildialogo.org/ambiente/bastapetrolio_1429972786.htm

________ 

Nota 57 p. 662. Le cifre citate in questo paragrafo possono variare, poiché ci sono diverse stime sul bilancio del carbonio necessario per limitare il riscaldamento a 2 gradi Celsius. Il rapporto originale del comitato Carbon tracker si basava su un autorevole saggio di «Nature» pubblicato nel 2009: James Leaton, Unburnnable Carbon: … ecc., Carbon Tracker Initiative, 201, pp. 6-7; Malte Meinshausen et al. Greenhouse-Gas Emissiion Tragets for Limiting Global Warming to 2 °C, «Nature», n. 458, 2009, p. 1161. Per un’analisi aggiornata di Carbon Tracker, si veda: James Leaton et al., Unburnnable Carbon 2013: … . Per le cifre relative al bilancio del carbonio per i 2 gradi di riscaldamento nell’ultimo rapporto di valutazione della IPCC, si veda: Summary for Policymakers, in Climate Change 2013: The Physical Scince Basis, cit., pp. 27-28 (trad. it. Sintesi per i decisori politici. Contributo del gruppo di lavoro I al Quinto rapporto di valutazione dell’Integovernemental Panel on Climate Change). LA COSA DA NOTARE: Bill McKibben, discorso Do the Math Tour, 350.org, New York City, 16 novembre 2012.

Nota 59 p. 663.   Total oil and gas industy lobby spending in 2013 was $144,878,531, according to the Center for Responsive Politics: Oil & Gas, OpenSecret.org, Center for Responsive Politics, https://www.opensecrets.org. DONAZIONI POLITICHE: Oil and Gas: Long-Terrm Contribution Trends, OpenSecret.org, Center for Responsive Politics, https://www.opensecrets.org.

 

Gesualdo, 28 aprile 2015

Michele Zarella

Per contatti zarmic@gmail.com

sito web: http:

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Martedì 28 Aprile,2015 Ore: 12:02
 
 
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