- Scrivi commento -- Leggi commenti ce ne sono (0)
Visite totali: (336) - Visite oggi : (1)
Questo giornale non ha scopo di lucro, si basa sul lavoro volontario e si sostiene con i contributi dei lettori Sostienici!
ISSN 2420-997X

Canali social "il dialogo"
Youtube
- WhatsAppTelegram
- Facebook - Sociale network - Twitter
Mappa Sito

www.ildialogo.org LE BOMBE D’ACQUA E IL CLIMA,di Michele Zarrella

Otto domande, otto risposte l’otto del mese
LE BOMBE D’ACQUA E IL CLIMA

Risolvere un problema all’inizio è facile


di Michele Zarrella

Ancora una volta i danni provocati da una bomba d’acqua ha scosso la società.

Quello che è successo nel Trevigiano ci ha colpito molto. Ma queste notizie sono sempre più frequenti. Siamo passati da 5 o 6 bombe d’acqua del 1997 alla 300 di oggi. Prendere delle decisioni sull’onda dell’emozione è da evitare, ma, passata l’emozione,  ragionare sul lungo periodo per cercare di capire è importante per il nostro futuro.

Quando si parla di clima si parla di sistemi complessi, molto complessi.

Sì, facendo un paragone all’arte della cucina, possiamo dire che gli ingredienti sono tanti e addossare la colpa solo ad uno di essi è praticamente impossibile. Possiamo però diminuire, e poi ridurre al massimo, quelli che dipendono da noi.

Il centro francese per lo studio dei cambiamenti climatici Euro-Cordex lo scorso anno concentrò i suoi studi in Europa e cosa ne emerse?

Gli studi del Centro Euro-Cordex, a conclusione di tre anni di ricerche e di centinaia di simulazioni climatiche, affermò che nei prossimi decenni in Europa aumenterà la frequenza di fenomeni climatici intensi come le “bombe d’acqua” o le siccità. Gli eventi ne confermano la veridicità.

In questi giorni  le prime pagine dei media e le aperture del TG: Una bomba d’acqua ha travolto nel Trevigiano un capannone ove si svolgeva una festa: 4 morti, inghiottite alcune automobili. 
Purtroppo leggeremo e sentiremo sempre più spesso queste frasi. E subito seguiranno gli scaricabarili dei compiti e delle responsabilità, ma anche le dichiarazioni di eventi eccezioni e imprevedibili. 

Non è così?

L’accelerazione degli eventi climatici catastrofici, secondo gli studi dell’IPCC, non sono frutto di una normale alternanza climatica ma dell’inquinamento atmosferico prodotto dalle fonti fossili (carbone, petrolio, metano) utilizzate per produrre energia. Le simulazioni degli scienziati e i fatti che accadono costituiscono un chiaro campanello d’allarme: estremizzazione degli eventi climatici come tempeste, bombe d’acqua e siccità, aumento della temperatura fino a 6 gradi se continueremo a immettere CO2 con questi ritmi e quantità. E poi a catena si debbono aggiungere innalzamento del livello del mare, pressione demografica, desertificazioni, diminuzione delle risorse, scioglimento del permafrost e dei ghiacci (v. ildialogo.org), ecc.

Di quanto si innalzerebbe il livello del mare con lo scioglimento dei ghiacci?

Secondo l’ultimo rapporto dell’IPCC il livello del mare, entro la fine del secolo, potrebbe aumentare dagli 82 cm se non faremo nulla ai 26 cm se interverremo subito. Me è da notare che il penultimo rapporto prevedeva che lo stesso intervallo doveva essere 59 cm senza interventi e 18 con gli interventi. Questo dimostra che le previsioni in genere sono ottimistiche soprattutto perché non sono prevedibili tutte le forzanti ma anche perché le forzanti si autoalimentano portando ad una situazione a catena.

E l’aumento della popolazione quanto incide.

L’ aumento della popolazione è di tipo esponenziale e incide molto. Nel 2050 saremo 9 miliardi di persone, quando nel 1959, eravamo 3 miliardi: in meno di un secolo saremo triplicati. L’aumento della popolazione e della conseguente richiesta di energia è una forzante sempre in aumento. Nel 2001 l’incidenza delle attività umane era valutato dall’IPCC al 66%, nel 2007 tale probabilità aumentava al 90% e nell’ultimo rapporto è valutata al 95%. Un aumento incessante contro il quale nessuno prende provvedimenti. Anzi vi è chi addirittura lo nega.

Esistono le tecnologie necessarie per mettere in atto delle azioni decisive?

Si esistono. Sono quelle che sfruttano le fonti rinnovabili: vento, sole, fiumi, geotermia, onde del mare, scarti di biomasse, rifiuti, scarichi fognari ecc. Tecnologie che sono in evoluzione con rendimenti anno dopo anno sempre maggiori. Ricordiamo, come diceva Macchiavelli, che risolvere un problema all’inizio è facile, ma non lo si fa perché pochi ne sono convinti. Il rovescio della medaglia è che quando la maggior parte si convincerà allora potrebbe essere molto difficile mettere ripari o addirittura troppo tardi.

Gesualdo, 08 agosto 2014

Michele Zarrella

Per contatti zarmic@gmail.com

 

sito web: digilander.libero.it

Torna alla sezione Ambiente

 

Vai alla sezione Astronomia

 



Venerdì 08 Agosto,2014 Ore: 08:52
 
 
Ti piace l'articolo? Allora Sostienici!
Questo giornale non ha scopo di lucro, si basa sul lavoro volontario e si sostiene con i contributi dei lettori

Print Friendly and PDFPrintPrint Friendly and PDFPDF -- Segnala amico -- Salva sul tuo PC
Scrivi commento -- Leggi commenti (0) -- Condividi sul tuo sito
Segnala su: Digg - Facebook - StumbleUpon - del.icio.us - Reddit - Google
Tweet
Indice completo articoli sezione:
Ambiente

Canali social "il dialogo"
Youtube
- WhatsAppTelegram
- Facebook - Sociale network - Twitter
Mappa Sito


Ove non diversamente specificato, i materiali contenuti in questo sito sono liberamente riproducibili per uso personale, con l’obbligo di citare la fonte (www.ildialogo.org), non stravolgerne il significato e non utilizzarli a scopo di lucro.
Gli abusi saranno perseguiti a norma di legge.
Per tutte le NOTE LEGALI clicca qui
Questo sito fa uso dei cookie soltanto
per facilitare la navigazione.
Vedi
Info