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www.ildialogo.org Lettera aperta agli Avezzanesi,di don Aldo Antonelli

Lettera aperta agli Avezzanesi

di don Aldo Antonelli

E’ possibile che in questa città, di fronte ad una montante e sempre crescente invasione di volgarità, non ci sia un cittadino che alzi la voce, condanni gli abusi e le invasioni, e rivendichi un minimo di dignità conviviale per un contesto meno triviale?
Mi riferisco alla politica di svendita dei pubblici spazi, lottizzati per la pubblicità o per la ristorazione, per il commercio o l’esposizione, per ogni diavoleria possibile, pur di far cassa.
La volgarità del commercio e l’improntitudine sfacciata della propaganda hanno colonizzato il territorio e come cani famelici segnano il loro dominio orinando veleni e disprezzo.
Si è cominciato col dissacrare l’Ospedale, luogo per antonomasia della quiete e del riposo, del rispetto e della riservatezza. Là, ormai da tempo, e nel silenzio generale dei cittadini, cartelli di ogni dimensione e di ogni colore hanno inselvatichito il cortile, ricoperto le pareti, imbrattato i corridoi e invaso l’anima dei pazienti.
Ora tocca alle strade e ai marciapiedi della città, là dove gazebo e tendaggi, tavoli e tettoie vanno nascendo come funghi. Ci fosse almeno un piano razionale di regolazione del traffico locale, che vieti l’accesso nelle zone più “in” del centro storico, di modo che il cittadino potesse godere di pace e distensione, gustare tranquillamente spuntini o aperitivi, nel silenzio morbido del chiacchiericcio paesano. No! In una confusione da bazar gli automobilisti sono costretti allo slalom gigante,   i pedoni al passeggio ad ostacoli, mentre gli sfortunati consumatori bevono cocteles di veleni da scarico e gustano tartine al nerofumo di smog.
Queste considerazioni mi danno una tristezza che non dico, per una città che ho sempre amato. L’ambiente è come la placenta che ci avvolge e ci custodisce, ci educa e ci fa crescere o ci imbarbarisce e abbrutisce. Un ambiente volgare ci rende volgari. Un ambiente senz’anima ci plasma senz’anima. Un ambiente venduto al commercio ci svende come merce.
Peggio delle puttane.
Quelle, almeno, vendono solo il corpo.
Aldo Antonelli


Giovedì 23 Giugno,2011 Ore: 11:10
 
 
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