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www.ildialogo.org Controinformazione sul terremoto dell'Aquila,a cura di Don Aldo Antonelli

Controinformazione sul terremoto dell'Aquila

a cura di Don Aldo Antonelli

Sulla rivista "Qualevita" dell'amico Pasquale Iannamorelli (n. 136) ho il piacere di leggere questa lettera che una cittadina aquilana, Giusi Pitari, scrive al direttore di RAI1.
Ve la incollo qui di seguito perché vi facciate un'idea del tanto decantato "miracolo" aquilano.
Aldo Antonelli
Al Direttore del TGl Dott. Augusto Minzolini.
Egregio dott. Minzolini, mi presento: mi chia­mo Giusi Pitari e sono una cittadina aquilana. Le invio con la presente alcune osservazioni sul servizio mandato in onda oggi 22 febbra­io nell'edizione del suo TG delle ore 13,30, ri­guardante la protesta degli aquilani. Il servi­zio tratta brevemente della manifestazione ri­portando alcune delle nostre voci (pochi se­condi). Subito dopo parte il vostro commento che, in sintesi, dipinge gli aquilani come esa­sperati (non siete i primi) e poi dimentichi del fatto che le priorità finora sono state altre. Le chiedo: si è chiesto perché siamo esasperati? Pensa che chi ha vissuto quel tremendo sisma non abbia ben a mente quali erano e sono le priorità? Senza andare per le lunghe le indico alcuni numeri (sono sul sito della protezione civile e si riferiscono alla data del 22 gennaio e ad oggi potrebbero essere cambiati, ma l'esasperazione è nata prima di oggi):
• Cittadini aquilani In Autonoma Sistemazio­ne 30.636 (questi sono i cittadini che non aven­do la possibilità di rientrare in casa, hanno trovato una sistemazione in maniera autono­ma e percepiscono un piccolo contributo men­sile che, tra l'altro, è fermo al mese di ottobre).
• Cittadini aquilani nel progetto C.A.S.E 12.059: si tratta dei cittadini la cui casa è ri­sultata inagibile per danni strutturali (abitante sia in centro che in periferia) e quindi hanno avuto accesso alle nuove abitazioni, quelle delle new-town, insomma quelle del miracolo aquilano (il progetto faraonico).
• Cittadini aquilani sistemati in moduli abita­tivi provvisori (M.A.P.) 2.362
• Cittadini sistemati in alberghi/caserme a L'Aquila 10.128: cittadini che aspettano una sistemazione nel progetto C.A.S.E., M.A.P. o altrove (?)
• Cittadini in albergo fuori provincia 6.195:cittadini della stessa tipologia del punto pre­cedente.
• Cittadini in case in affitto concordato 2.241 (cittadini che hanno preferito una casa in af­fitto a quelle del progetto faraonico). Facciamo la somma: 63.621
Qualcuno manca all'appello e sono coloro che sono rientrati nelle case agibili più alcuni, non pochi, cosiddetti invisibili. Perché le invio que­sti dati? E’ presto detto. Gli aquilani sono esa­sperati perché da quei dati, un occhio legger­mente attento, come dovrebbe essere quello di un giornalista, comprende che il grande miracolo aquilano (quelle da voi definite priorità che noi non ricordiamo) si riferisce ad oggi a 12.000 persone circa su 70.000 e forse più (ho sottratto anche le persone che si trovano in MAP, soluzioni veramente provvisorie e as­sai meno costose).
Percentualmente fa il 17% circa della popola­zione. Le 30.000 persone circa che si sono si­stemate autonomamente chi sono secondo lei? Glielo dico io: sono sfollati, che ancora non rientrano nelle proprie case e sono in affitto da qualche parte, ospiti di parenti, amici, in­somma ammucchiati da qualche parte. Il mi­racolo aquilano, a 10 mesi dal sisma, com­prende ancora 30.000 sfollati: cioè il 42% dei 70.000 considerati. Naturalmente a questi dobbiamo aggiungere chi è ancora in alber­go, circa 16.000, cioè 46.000 cittadini, più del 50% della popolazione aquilana che dal si­sma ha subito danni nelle abitazioni. Come mai risultano ancora sfollati tutti questi cittadi­ni? Alcuni sono in attesa di entrare nelle new town (che ancora non vengono completate, sempre a proposito di miracolo) e poi ci sono migliaia di cittadini che hanno avuto nelle pro­prie case danni non strutturali e non possono rientrare ancora. La ricostruzione, infatti, è ri­partita lentissimamente, nelle case che non si trovano nel centro storico, aggrovigliata da voluminosissimi carteggi. Per il centro storico non si hanno neanche le linee guida e le ma­cerie stanno marcendo. Dunque, se tutti gli sfor­zi del governo, tramite la Protezione Civile, fossero andati da subito per ripristinare le nostre case parzialmente danneggiate, ora molti cittadini abiterebbero i propri apparta­menti e, dato che molte abitazioni parzialmen­te danneggiate risultavano sfitte al 6 aprile dello scorso anno, molti dei 12.000 aquilani, ora residenti nelle nuove case, avrebbero tro­vato posto in case già esistenti. I MAP avreb­bero completato il miracolo. Ora comprende perché siamo esasperati? Non ancora com­pletamente, in realtà.
Le devo ancora parlare della situazione eco­nomica:
• L'università con i 'suoi 10.000 studenti fuori sede, che sono da sempre la ricchezza culturale, vitale e, non ultimo, economica della cit­tà, al momento non hanno alloggi, né mense adeguate, né tanto meno sale studio e punti ricreativi; viaggiano e il disagio che stanno subendo ci fa temere che per il prossimo anno accademico si avrà una cospicua diminuzio­ne degli iscritti;
Le imprese che non hanno gli adeguati stru­menti economici per poter continuare le loro attività
I commercianti, gli artigiani, i professionisti, sul lastrico, per l'impossibilità di far ripartire le loro attività
La mancanza di certezze riguardo ai fondi necessari per ricostruire e far ripartire la città
Il buio totale che riguarda la tassa di scopo e la zona franca
l'abbandono dei paesi
• eccetera
Forse ora potrà cominciare a comprendere la nostra esasperazione. Ma non è tutto.
Noi siamo esasperati dalla disinformazione perpetrata in questi mesi, dall'essere dipinti come ingrati ed esaltati, come persone che sono state accudite, che si lamentano, che non hanno compreso la catastrofe, comunisti... La invito caldamente, ad esercitare la sua pro­fessione secondo il codice deontologico del suo ordine professionale e, quindi, a venire qui per verificare come stanno le cose o, se vuole, a mandare in onda quello che alcuni suoi gior­nalisti hanno registrato qui a L'Aquila.
In ulti­mo, per cercare di aiutarla a comprendere, traspongo la nostra situazione su un'altra cit­tà: Firenze. E chiedo perdono ai fiorentini e alla loro magica città.
"Firenze devastata da un sisma di 6.3°. Santa Maria Novella, Palazzo Vecchio e Palazzo Pitti sventrati e abbandonati da dieci mesi. II cen­tro storico, distrutto, resterà chiuso sine die. Poco male: sarà sostituito da decine di "new towns" modernissime con le fogne che scari­cano nell'Arno. Metà dei cittadini ancora sen­za casa, negli alberghi dell'Argentario e del­la Versilia. La TV esalta il miracolo fiorenti­no". Cosa avrebbe pensato?
Amareggiata, le invio distinti saluti.
 


Luned́ 19 Aprile,2010 Ore: 16:08
 
 
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