- Scrivi commento -- Leggi commenti ce ne sono (0)
Visite totali: (617) - Visite oggi : (1)
Questo giornale non ha scopo di lucro, si basa sul lavoro volontario e si sostiene con i contributi dei lettori Sostienici!
ISSN 2420-997X

Canali social "il dialogo"
Youtube
- WhatsAppTelegram
- Facebook - Sociale network - Twitter
Mappa Sito

www.ildialogo.org La Lega e i cretini del Nord,Bruno Gambardella

La Lega e i cretini del Nord

Bruno Gambardella

 Più di una volta qualcuno ha accusato noi, i cinici idealisti (perdonate l’ossimoro!) che vagano tra Sparta e Atene, di essere prevenuti e di essere persino un po’ razzisti.

Abbiamo sempre rifiutato questa severa critica, ma con il senno di poi e dopo qualche (laico) esame di coscienza siamo giunti alla conclusione che, forse, c’è un fondo di verità.

Proviamo a mettere un po’ d’ordine. Abbiamo dei pregiudizi nei confronti di una destra italiana che non ha nulla di europeo e di liberale; siamo intolleranti verso certi cattolici che ricordano i farisei descritti del Nuovo Testamento (sepolcri imbiancati, tutti calce bianca fuori e putrefazione dentro); non sopportiamo gli atei devoti che vogliono spingerci alla crociata contro l’Islam e stabilire come e quando dobbiamo vivere e morire; manderemmo in esilio i tanti cialtroni che popolano la politica italiana.

Mentre l’Italia si ubriacava di retorica in occasione del 150° anniversario dell’unità, ci è capitato di scrivere – sommessamente – che questo Paese così com’è non ci piace, che è nato male (un’invasione a scopo predatorio) e che è cresciuto peggio. Qualcuno, amichevolmente, ci ha fatto notare che il meridionalismo è una nostalgia borbonica e quindi antistorica, una spia del solito atteggiamento piagnone, una richiesta continua di assistenzialismo.

Peccato che tante menti illuminate (molte di origini settentrionali) abbiano scritto più o meno le stesse cose in tempi non sospetti… Le regole del gioco sono chiare: fin quando le tesi di Manlio Rossi Doria, di Salvemini, di Nitti, di Gramsci restano confinate nelle aule universitarie o su riviste settoriali che pochi leggono la cosa non dà fastidio ai feticisti dell’unità d’Italia. Se arrivano i successi editoriali di Pino Aprile, di Gigi Di Fiore, di Giordano Bruno Guerri allora le cose cambiano e la discussione comincia ad andare fuori dalle righe. Giorgio Bocca può scrivere quello che vuole (per carità, libero di farlo in un Paese “democratico”) vomitando contro il Sud, Pino Aprile non può permettersi di obiettare e argomentare con dati indiscutibili. Davide Van De Sfroos (che ci piace tantissimo) può cantare in dialetto laghè al Festival di Sanremo e vincere importanti premi assegnati dalla critica più colta, Eugenio Bennato e Mimmo Cavallo restano dei buzzurri, dei trogloditi, dei terroni (musicalmente parlando, naturalmente…) perché tentano di far rivivere una tradizione popolare schiettamente meridionale.

Chiarendo subito che non ci interessa un leghismo del Sud e che ci piacerebbe vedere la macroregione che corrisponde alla Napolitania a pieno titolo e con dignità negli Stati Uniti d’Europa, la riapertura del Parlamento della Padania qualche considerazione ce la strappa dal cuore.

Con la decisione di collocarsi all’opposizione solitaria del governo Monti, la Lega Nord compie un’operazione tattica (e forse strategica) importante: rompere con il morente berlusconismo e tentare di riconquistare una verginità politica, un profilo di lotta che vuol far dimenticare gli anni di (mal)governo. I vari Borghezio, Salvini, Gentilini riconquistano il proscenio e vengono lasciati liberi di importunare gli immigrati, di lanciare strali contro Roma ladrona (dove i loro dirigenti sguazzano come trote in acque pulite) e di offendere il Sud.

A Vicenza il Parlamento del Nord si organizza e risorgono i vari gruppi: i Cacciatori padani, gli Agricoltori padani, i Pescatori padani, persino i Laburisti e i Liberali padani… Escono dall’armadio gli scudi, gli elmi, i carrocci, le sacre ampolle e la Lega in parlamento (quello vero) si prepara alla guerriglia dialettica.

A questo punto ci chiediamo: ma davvero i Bossi, i Maroni, i Calderoli (!!!) credono davvero che i cittadini del Nord siano così stupidi da dimenticare vent’anni di chiacchiere e complicità con Berlusconi? L’Italia è allo sbando e la Lega Nord ha governato questo disgraziato Paese per un ventennio, regge molte amministrazioni locali, spartisce poltrone e gestisce potere nelle municipalizzate. Possibile che chi abita nelle zone più ricche e sviluppate del Paese non capisca il gioco dei leghisti?

Prima dell’unità, molti pseudo scienziati  austriaci pubblicarono approfonditi saggi sul cretinismo dei lombardi e dei veneti, geneticamente inferiori ai germanici e resi mentalmente deboli dalla pellagra (malattia tipica dei polentoni). Solo dopo vennero i D’Azeglio, i Lombroso e i Giorgio Bocca, pronti a bollare con lo stesso marchio gli ex sudditi del Regno delle Due Sicilie… Il colonizzatore, il dominatore deve sempre giustificare la sua violenza e addossare la colpa al conquistato. Possibile che Bossi, Calderoli, Maroni e tutti gli altri abbiano dei padani meno considerazione degli ex colonizzatori? E poi i razzisti saremmo noi?



Giovedì 17 Novembre,2011 Ore: 22:35
 
 
Ti piace l'articolo? Allora Sostienici!
Questo giornale non ha scopo di lucro, si basa sul lavoro volontario e si sostiene con i contributi dei lettori

Print Friendly and PDFPrintPrint Friendly and PDFPDF -- Segnala amico -- Salva sul tuo PC
Scrivi commento -- Leggi commenti (0) -- Condividi sul tuo sito
Segnala su: Digg - Facebook - StumbleUpon - del.icio.us - Reddit - Google
Tweet
Indice completo articoli sezione:
Sparta e Atene

Canali social "il dialogo"
Youtube
- WhatsAppTelegram
- Facebook - Sociale network - Twitter
Mappa Sito


Ove non diversamente specificato, i materiali contenuti in questo sito sono liberamente riproducibili per uso personale, con l’obbligo di citare la fonte (www.ildialogo.org), non stravolgerne il significato e non utilizzarli a scopo di lucro.
Gli abusi saranno perseguiti a norma di legge.
Per tutte le NOTE LEGALI clicca qui
Questo sito fa uso dei cookie soltanto
per facilitare la navigazione.
Vedi
Info