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Quando la Lega spara (balle) sugli immigrati

Bruno Gambardella

Roberto Maroni ha sempre goduto di buona stampa e nei suoi confronti non sono mancate parole d'elogio da parte di autorevoli esponenti dell'opposizione. Oddio,  questa circostanza non dovrebbe risultare molto significativa in quanto il centrosinistra italiano, da decenni in crisi di identità, è stato sedotto e poi abbandonato da una pletora di  papi stranieri: da Mariotto Segni a Lamberto Dini, da Umberto Bossi (ricordate la mitica affermazione dalemiana secondo la quale la Lega sarebbe “una costola della sinistra”?) a Rocco Buttiglione e, più di recente, a Pier Ferdinando Casini e Gianfranco Fini.

Ma per Roberto Maroni è diverso: in un governo pieno zeppo di ex laici pentiti è l'unico ministro che non ha ancora rinnegato il suo passato di uomo di sinistra. Si dice che abbia fatto arrestare molti delinquenti (ma questo non è compito e merito della magistratura e delle forze dell'ordine?) e che abbia saputo tenere a freno certi “ardori” leghisti. Non crediamo che il valore di un uomo di governo debba essere misurato solo nel confronto con gli altri politici: se prendiamo come punto di riferimento i vari Gava, Scotti, Previti e Gasparri (!!!) anche Borghezio potrebbe aspirare al titolo di statista del secolo.

Se parliamo in termini assoluti, riteniamo che l'affidabilità e l'efficacia di un ministro si valuti sui risultati ottenuti e la gestione della questione profughi non ci sembra molto discutibile. Ciò che sta accadendo sulla sponda sud del Mediterraneo e l'arrivo in massa di rifugiati e migranti ha messo in crisi la presunta efficienza del Viminale e sta evidenziando tutti i limiti di una legge assurda, la Bossi – Fini, che alla prova dei fatti si è dimostrata solo uno spot elettorale dalle conseguenze gravissime.

Oggi la Lega strepita, propone di sparare ai clandestini, cerca di dirottare i migranti nelle regioni del centrosud, accusa l'Europa di indifferenza e “dichiara guerra” alla Francia e alla Germania. Ci vuole una certa faccia tosta a criticare Parigi e Berlino perché stanno attuando le stesse politiche che Bossi e i suoi vorrebbero per l'Italia. Le destre, moderate o estremiste, sono tali in tutta Europa e non è un caso che Borghezio e Le Pen siano andati assieme a Lampedusa per gettare benzina su di un fuoco che è stato spento grazie al buon senso degli isolani.

Non sappiamo come andranno le elezioni amministrative per il partito di Bossi e Maroni. Probabilmente abbiamo più stima noi degli elettori “padani” di quanta ne abbiamo i vari Speroni e Castelli: siamo infatti certi del fatto che non si faranno fregare da chi ha combinato guai e ora grida “mamma li turchi”! Inseguendo la chimera del federalismo i cittadini del nord ha ingoiato rospi di dimensioni ciclopiche: leggi ad personam, processi brevi, mercato  dei parlamentari disponibili (pardon, responsabili), bunga bunga e carnevalate berlusconiane di ogni risma. Sulla questione sicurezza (o presunta tale) i “padani” continueranno a fare sconti a chi a Brembate o a Treviso grida “Roma ladrona” e poi nella capitale cerca di accaparrarsi poltrone e incarichi con una voracità degna dei più affamati forchettoni dorotei  meridionali?

Mentre si avvia al fallimento il berlusconismo (inscindibile dal contributo bossiano), naufragano anche le aspirazioni di una società sazia, egoista, convinta  di poter ignorare o respingere chi è stato messo ai margini proprio perché i “padani” (e non solo) potessero accumulare e consumare senza vergogna, anzi, con arroganza...

Quando si crea un corto circuito tra un partito identitario come la Lega e la sua gente, ai dirigenti del Carroccio  non resta che spararle sempre più grosse, in perfetta aderenza ai modi e allo stile del cavaliere di Arcore. Ieri i nemici della padanità erano i terroni, oggi i migranti: tutto questo per mascherare il nulla culturale, politico e programmatico che la crisi vera fa emergere. Cosa si inventeranno quando capiranno che con Odino, Pontida, le sacre ampolle non fregheranno più i cummenda e le sciure? Una bella guerra alla Francia, con la speranza che il dio Po la mandi buona?

Non vorremmo confondere desideri e realtà, ma abbiamo l'impressione che fora da i ball presto ci andranno i vari Calderoli, Castelli, Speroni, Maroni, Bossi senior e junior...

 



Giovedì 14 Aprile,2011 Ore: 18:59
 
 
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