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www.ildialogo.org Nel milanese c'era una volta la sinistra...,Bruno Gambardella

Nel milanese c'era una volta la sinistra...

Bruno Gambardella

C’era una volta la rossa Sesto San Giovanni, c’era una volta la sinistra. Il Consiglio Comunale dell’ex città operaia, ormai divenuta emblema dell’archeologia industriale, ha approvato una mozione che, dalla Lombardia a tutta Italia, potrebbe segnare un cambiamento sociale fatto di intolleranza e oscurantismo.

L’amministrazione comunale di Sesto San Giovanni, una delle poche ancora controllata da un centrosinistra in rotta in quasi tutto il Nord, non si è opposta ad una mozione islamofoba presentata dalla Lega Nord, che è stata approvata quasi all’unanimità.

Nella cittadina a pochi chilometri da Milano sarà proibito l’uso del velo islamico. “Il burqa e le altre forme simili di vestiario che coprono integralmente il viso delle persone costituiscono, secondo la nostra cultura, una forma di integralismo oppressivo della figura femminile e di costrizione della libertà individuale”: questo si legge nel testo approvato.

L’accoglienza positiva quasi unanime della delibera è certamente un segnale di debolezza politica, associato al desiderio di adeguarsi alle paure e ai sentimenti bassi della popolazione. Il sindaco di Sesto Giorgio Oldrini ha dichiarato di approvare in toto la mozione del Consiglio; spetterà a lui ora adottare i provvedimenti necessari per renderla valida in tutti i sensi.

I “padani”, ovviamente, cantano vittoria. Matteo Salvini, europarlamentare e capogruppo della Lega Nord a Milano, ha presentato anch’egli una mozione simile a quella dei colleghi di Sesto. L’obiettivo dichiarato è “un’ordinanza che vieti l’uso nei luoghi pubblici di indumenti o qualunque altro accessorio che celino, travisino ovvero rendano irriconoscibile il viso, impedendo l’identificabilità della persona senza giustificata ragione”.

Nel testo presentato dalla Lega a Milano si legge che “non vi potrà mai essere integrazione senza la preventiva accettazione da parte di tutta la comunità islamica del principio fondamentale della separazione inequivocabile tra la sfera laica e quella religiosa e delle normative vigenti in materia di libertà individuale e di pensiero”, dimostrazione di quanto l’integrazione venga vista più come un’operazione di omologazione che lo straniero dovrebbe fare, più che un percorso di mescolanza culturale, delicato e complesso.

E’ evidente il tentativo di alzare il tiro. Se a Sesto l’ordinanza “anti-burqa” viene fatta passare come problema quasi prettamente culturale, a Milano si tenta la carta dell’ordine pubblico e della sicurezza sociale, argomenti che toccano sempre nell’intimo il cittadino milanese. La Lega sfiderà un centrosinistra che, con le elezioni comunali alle porte, dovrà scegliere tra il populismo e l’opportunismo elettorale e la sua storia. La Milano laica, socialista, liberale, cattolico democratica, di sinistra, tollerante e accogliente, saprà cogliere l’importanza di questa partita?

 



Giovedì 03 Febbraio,2011 Ore: 11:11
 
 
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