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www.ildialogo.org Amichevoli cannonate,Bruno Gambardella

Amichevoli cannonate

Bruno Gambardella

Ci siamo sentiti tutti rassicurati dalle parole del ministro Maroni a proposito del “cannoneggiamento” libico verso il motopeschereccio siciliano. Il responsabile della sicurezza pubblica ha chiarito che la motovedetta dell’amico Gheddafi non intendeva colpire gli amici italiani, ma aveva semplicemente scambiato la nostra nave per un’imbarcazione che conduceva clandestini sulle nostre coste. Dopo il respingimenti, la fucilazione…

Maroni è stato preso in castagna. Da buon leghista se ne frega delle convenzioni internazionali sui diritti dei migranti e dei richiedenti asilo politico: ognuno deve essere padrone in casa sua, nel suo cortile, nel suo paese, al massimo nella sua regione… L’accordo con il dittatore libico serve proprio a questo: in cambio di un bel pacco di euro i libici fanno “il lavoro sporco”, liberando (anche a cannonate) le nostre coste da quei rifiuti umani definiti “clandestini”.

Gheddafi è  un personaggio da circo equestre: se non fosse uno spietato dittatore, un ex finanziatore di terroristi e un fanatico propagandista della sua particolare declinazione dell’Islam, farebbe quasi ridere. Pazienza se ci minaccia, se tortura i clandestini e li condanna a morire nel deserto, se ci rende ancora più inaffidabili agli occhi del mondo civile: il governo italiano è riuscito ad interrompere gli sbarchi di disperati sulle nostre coste e questo è ciò  che conta…

Comprendiamo benissimo l’imbarazzo di Berlusconi e Frattini, ma sappiamo bene con chi abbiamo a che fare, quali sono le amicizie internazionali del nostro premier  e la sua concezione monarchica della politica… Sono giustissime le vibrate proteste delle opposizioni: peccato che il PD (su suggerimento di quel fine stratega che risponde al nome di Massimo D’Alema) abbia votato a favore del trattato italo-libico e che qualche anno fa il leader dell’UDC, il moderato Pierferdinando Casini, invitava la nostra marina a sparare sui barconi dei clandestini

In attesa che le loro maestà  Berlusconi I e “Bossi I incorino i loro eredi Marina e il Trota, continuiamo pure a balbettare contro quelli che ci stanno rendendo ridicoli dinanzi al mondo e magari facciamo pure finta di indignarci per il trattamento riservato a scappa dalla fame, dalla dittatura o dalla guerra… Una sola raccomandazione: facciamolo con moderazione!

 



Giovedì 16 Settembre,2010 Ore: 18:33
 
 
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