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www.ildialogo.org Non date da mangiare agli affamati!,Bruno Gambardella

Non date da mangiare agli affamati!

Bruno Gambardella

Ricordate il sindaco di Adro? Quell’amabile personaggio che, coniato il motto: “Non paghi, non mangi”, aveva privato del vitto i bambini della locale scuola elementare i cui genitori non avevano potuto pagare la quota mensile? E’ il caso di ricordare, incidentalmente, che praticamente tutti i morosi erano immigrati extracomunitari che vivono sotto la soglia della povertà perché lavoratori in nero, sfruttati dalle locali fabbriche.  Qualche giorno fa Oscar Lancini (è questo il suo nome) è tornato a far parlare delle sue buone azioni. “Chi non vuol mangiare il maiale vada pure a casa. Siamo liberi di proporre ai nostri bambini menù della tradizione  padana”.

Viste le polemiche di qualche mese fa, da settembre di quest’anno  servizio mensa sarà gestito direttamente dal primo cittadino e non più  da un’associazione di genitori presieduta da Giuseppina Paganotti, la donna che aveva denunciato il caso bollandolo di razzismo e ignoranza. 

Il sindaco non si è limitato a rivendicare la padanità dei pasti della mensa, ma in una lunga lettera – appello rivolta ai suoi concittadini ha dispensato le sue massime di pura saggezza leghista. Epici alcuni passaggi: “Gentaglia chi ci ha definito razzisti ed egoisti”; “Gli immigrati devono adattarsi. Prendere o lasciare”; “La nostra cultura si è sviluppata attraverso lotte, vittorie e conquiste portate avanti da uomini e donne. La nostra lingua è l’italiano di conseguenza se volete far parte della nostra società imparatene la lingua”; “La maggior parte degli italiani crede in Dio. Non si tratta di obbligo di cristianesimo, d’influenza di destra o di pressione politica ma è un fatto perché degli uomini e delle donne hanno fondato questa nazione su questi principi e questo è ufficialmente insegnato. Se Dio vi offende cambiate paese”. A parte il fatto che il primo a non rispettare la lingua italiana è proprio il sindaco (essendo leghista gli concediamo le attenuanti generiche…), sarebbe opportuno spiegare al teologo Lancini che si può  credere in Dio anche se non si è cattolici o cristiani… E’ legittimo non riconoscersi nell’Islam, nell’Induismo o in altre religioni, ma affermare che i credenti in altre fedi siano dei senza Dio è pura, ignorante follia.

Altre chicche? “Questo è il nostro paese, la nostra terra, il nostro stile di vita. Noi vi offriamo la possibilità di approfittare di tutto questo. Ma se non fate che lamentarvi vi incoraggio fortemente ad approfittare di un’altra grande libertà italiana: il diritto di andarvene”; “Non vi abbiamo forzato a venire qui. Siete voi che avete chiesto di essere qui. Allora dovete rispettare il paese che vi ha accettati” e via delirando… Il cattolicissimo sindaco si toglie anche qualche sassolino dalla scarpa. Riferito al sacerdote missionario in Congo che aveva inviato un contributo per il pagamento delle rette da parte degli utenti in difficoltà economiche, Landini scrive minaccioso: “A quelli che dal Congo hanno versato 600 euro. Non permettetevi più di sprecare risorse importantissime senza prima verificare l’attendibilità di fatti che leggete attraverso internet, i giornali o le televisioni”. Internet comunista, giornali bolscevichi, televisioni di sinistra: dove e quando abbiamo già sentito qualcosa del genere?

Non ci stupiscono più  gli sceriffi leghisti (Gentilini a Treviso è  stato un caposcuola), la loro crassa ignoranza e la politica dell’odio utilizzata per biechi fini elettoralistici… Ci indigna il silenzio assordante della politica e quello, ancora più inquietante della locale comunità parrocchiale.

Solo il sindacato ha fatto sentire la sua voce, chiedendosi sarcasticamente se è legittimo che un sindaco-podestà metta in contrapposizione famiglie di cassaintegrati italiani e extracomunitari impiegati spesso illegalmente.

Nella cattolicissima provincia di Brescia si può essere buoni leghisti e buoni cristiani; persone perbene e razzisti; consentire che un servizio mensa comunale registri un forte attivo di cassa e negare – letteralmente – il pane e l’acqua a bambini affamati e assetati senza avere alcun rimorso o scrupolo di coscienza la domenica quando ci si reca alla messa… Altro che credenti in Dio: nel migliore dei casi costoro sono degli atei devoti, conservatori della tradizione cristiana solo quando questa può essere usata come arma contundente contro l’extracomunitario, magari mussulmano e quindi senza Dio e principi morali. Altro che cultura e tradizione italiana: tutto questo è puro distillato di stupidità  e arroganza padana!

 



Sabato 04 Settembre,2010 Ore: 20:13
 
 
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