- Scrivi commento -- Leggi commenti ce ne sono (0)
Visite totali: (271) - Visite oggi : (1)
Questo giornale non ha scopo di lucro, si basa sul lavoro volontario e si sostiene con i contributi dei lettori Sostienici!
ISSN 2420-997X

Canali social "il dialogo"
Youtube
- WhatsAppTelegram
- Facebook - Sociale network - Twitter
Mappa Sito

www.ildialogo.org La malinconica fine di un tragico capocomico,Bruno Gambardella

La malinconica fine di un tragico capocomico

Bruno Gambardella

Gli appassionati della nobile arte circense in questi giorni avranno avuto modo di apprezzare  lo spettacolo che il nostro governo ha offerto, senza badare a spese, all’Italia e al mondo intero.  Il programma è stato variegato e completo, realizzato grazie alla partecipazione e all’impegno di star internazionali, di big della scena italiana, di attori ignoti al grande pubblico ma pieni di buona volontà. I protagonisti assoluti sono stati due personaggi, Gheddafi e Berlusconi, affermati funamboli e maestri dell’arte del travestimento.

Il primo è un feroce dittatore che calpesta i trattati internazionali; deride coloro che chiedono il rispetto dei più elementari diritti umani per i libici e per i migranti; arringa, travestito da profeta, uno stuolo di hostess pagate per stare ad ascoltare il suo demenziale sermone che ben poco ha a che vedere con l’Islam e con il “socialismo arabo”. Il secondo è  un affarista che non ha mai spiegato le origini del suo immenso patrimonio, un imputato in molti processi che, perse le protezioni offerte in cambio di sostanziose tangenti dai potenti della Prima Repubblica, si è dato alla politica per non finire in galera e per salvare le sue aziende. Anche il cavaliere è maestro del travestimento: ha indossato la maschera del liberale, del riformatore, dell’amico degli americani, del terzomondista, dell’euroscettico, del libertario, dell’ateo devoto, dell’uomo di mondo un po’ puttaniere, del cattolico doc, del liberista, del protezionista e così, di travestimento in travestimento….

Ai due novelli Petrolini non è mai mancato il pubblico. Il colonnello libico ha tenuto i suoi spettacoli all’ONU, dove al suo Paese è stata assegnata persino la presidenza della commissione diritti umani  (un po’ come affidare a Dracula la presidenza dell’AVIS); durante le riunioni della Lega Araba, dove più di una volta i suoi numeri hanno mandato in aria tutti i tentativi di pacificazione del Medio Oriente e della zona del Golfo Persico; in patria, osannato da folle ben indottrinate da mezzi di comunicazione completamente asserviti al regime.

In Italia Berlusconi controlla televisioni, giornali, case di distribuzione cinematografiche, radio: il pubblico non gli manca di certo! Tra gli spettatori entusiasti quei bonaccioni della Lega Nord e quei santi in terra che costituiscono le gerarchie vaticane: per i primi  tante belle barzellette sui culattoni, il respingimento dei negri e, soprattutto, tanti bei milioni di euro trasferiti al nord dopo averli sottratti al sud (tanto, si sa, i terroni non sono nemmeno capaci di spendere…); per i secondi tante belle parole sui valori cattolici da difendere ma, soprattutto, tanti bei soldoni per finanziare la scuola confessionale privata a danno di quella laica e pubblica, nessuna discussione sul perverso meccanismo dell’Otto per mille e tante belle esenzioni fiscali per lo sterminato patrimonio immobiliare di Santa Madre Chiesa Cattolica Apostolica Romana.

Dopo la visita di Gheddafi però il pubblico italiano si è mostrato un po’ meno entusiasta di prima. Passino i conflitti di interesse e le relazioni economiche pericolose; passino i caroselli dei cavalli berberi; passino le amicizie pericolose con i peggiori oligarchi o dittatori del mondo; passino le gli atteggiamenti più consoni ad un puttaniere che al presidente del più cattolico dei governi; passino anche le leggi ad personam e ad aziendam: ma come lasciar digerire ad un Borghezio o  ad un monsignor Bertone le minacce di islamizzazione dell’Europa avanzate dall’ “amico” libico? Come possono i  custodi della tradizione cattolica perdere la faccia dinanzi ai loro elettori e ai loro fedeli per qualche barile di petrolio, qualche metro cubo di gas e qualche affaruccio televisivo del premier?

E i migranti lasciati morire nel deserto? Non si può continuare ad ignorare il problema: il Vaticano e la sinistra ci perderebbero definitivamente la faccia… Certo, è molto facile attaccare ora le scelte scellerate di questo governo che fa sghignazzare il mondo e che rende detestabili gli italiani anche dinanzi ai governi e ai popoli amici. La sinistra italiana (con poche, lodevoli eccezioni) ha votato il trattato di amicizia e, oltre alle solite frasi di circostanza per i pastoni televisivi, non ha mai seriamente osteggiato la politica estera in stile monarchico del Grande Affabulatore. La casta d’Oltretevere al presidente del consiglio italiano ha perdonato di tutto:  dal passato (?) massonico alle consorterie politiche con persone quanto meno dalla moralità  molto discutibile, dai due divorzi alle festicciole a luci rosse, dalle smargiassate cafone e maschiliste alle volgarità rivolte agli avversari politici e ai magistrati, fino alla distruzione dello stato sociale in Italia.

Ora nessuno si diverte più. L’uomo che ha segnato la storia d’Italia dell’ultimo ventennio è ormai un clown stanco e spento. Quei capelli finti che sembrano dipinti direttamente sulla pelata, quel viso tirato da un lifting che ha reso i suoi occhi due fessure,  quel fisico da anziano che tenta di nascondere la pinguedine vestendosi con abiti larghi è scuri rendono farsesca la tragedia. Ci saranno pericolosi colpi di coda, verranno consumate vendette e, anche ai danni della collettività, si tenterà di salvare il salvabile. L’opposizione di centrosinistra, quella che dovrebbe proporre un’alternativa di sistema e non governicchi o accordi bipartizan, dov’è stata e dov’è ora?

Quando il funambolo, il trasformista, il caratterista Berlusconi lascerà  la scena e il circo avrà spento le sue luci ci auguriamo che gli spazi riservati al pubblico siano desolatamente vuoti.  Sarebbe giusto che con il capo comico abbandonino per sempre carrozzoni e tendone anche quei personaggi che, litigando tra loro come fanno i pagliacci, hanno fatto ridere gli spettatori e coperto le pause del protagonista: solo così  potremmo quanto meno riprendere a sperare di lasciare la farsa per rientrare nella storia.

 



Mercoledì 01 Settembre,2010 Ore: 18:31
 
 
Ti piace l'articolo? Allora Sostienici!
Questo giornale non ha scopo di lucro, si basa sul lavoro volontario e si sostiene con i contributi dei lettori

Print Friendly and PDFPrintPrint Friendly and PDFPDF -- Segnala amico -- Salva sul tuo PC
Scrivi commento -- Leggi commenti (0) -- Condividi sul tuo sito
Segnala su: Digg - Facebook - StumbleUpon - del.icio.us - Reddit - Google
Tweet
Indice completo articoli sezione:
Sparta e Atene

Canali social "il dialogo"
Youtube
- WhatsAppTelegram
- Facebook - Sociale network - Twitter
Mappa Sito


Ove non diversamente specificato, i materiali contenuti in questo sito sono liberamente riproducibili per uso personale, con l’obbligo di citare la fonte (www.ildialogo.org), non stravolgerne il significato e non utilizzarli a scopo di lucro.
Gli abusi saranno perseguiti a norma di legge.
Per tutte le NOTE LEGALI clicca qui
Questo sito fa uso dei cookie soltanto
per facilitare la navigazione.
Vedi
Info