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www.ildialogo.org Saramago: un grande scrittore e un uomo libero,Bruno Gambardella

Saramago: un grande scrittore e un uomo libero

Bruno Gambardella

Anche l'Osservatore Romano, organo di stampa ufficiale del Vaticano, ha voluto ricordare Josè Saramago, morto venerdì alle Canarie. Il titolo non lascia spazio ad alcun dubbio su quello che è il giudizio che le gerarchie cattoliche esprimono sull’opera e sulla personalità dello   scrittore premio Nobel per la letteratura: “L’onnipotenza (presunta del narratore)”. L’articolo, sottolineando la sua “ideologia anti-religiosa” descrive “un uomo e un intellettuale di nessuna ammissione metafisica, fino all'ultimo inchiodato in una sua pervicace fiducia nel materialismo storico, alias marxismo. Lucidamente autocollocatosi dalla parte della zizzania nell'evangelico campo di grano, si dichiarava insonne al solo pensiero delle crociate, o dell'inquisizione, dimenticando il ricordo dei gulag, delle "purghe", dei genocidi, dei samizdat culturali e religiosi”.

Per quel che riguardava la religione, “uncinata com'è stata sempre la sua mente da una destabilizzante banalizzazione del sacro e da un materialismo libertario che quanto più avanzava negli anni tanto più si radicalizzava, Saramago non si fece mai mancare il sostegno di uno sconfortante semplicismo teologico: se Dio è all'origine di tutto, Lui è la causa di ogni effetto e l'effetto di ogni causa”.  Durissima la conclusione dell'articolo: “Un populista estremistico come lui, che si era fatto carico del perché del male nel mondo, avrebbe dovuto anzitutto investire del problema tutte le storte strutture umane, da storico-politiche a socio-economiche, invece di saltare al peraltro aborrito piano metafisico e incolpare, fin troppo comodamente e a parte ogni altra considerazione, un Dio in cui non aveva mai creduto, per via della Sua onnipotenza, della Sua onniscienza, della Sua onniveggenza”.

Comprendiamo l’accusa di banalizzazione del sacro: chi da secoli è solito “sacralizzare” guerre, persone, cariche politiche ed ecclesiastiche, potere e denaro non può concepire un umanesimo laico che responsabilizza l’uomo dinanzi al suo destino. Dà fastidio però tanta arrogante saccenteria da  parte di questi “uomini di fede” che, al di là delle posizioni “teologiche” piuttosto provocatorie di Saramago, non riconoscono meriti ad un autore che ha scritto pagine straordinariamente belle.

In noi che abbiamo amato i suoi libri e il suo pensiero radicalmente laico e libertario resta un gran vuoto, solo parzialmente colmato dal ricordo di un uomo grande e libero.

 



Domenica 20 Giugno,2010 Ore: 00:06
 
 
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