Qualche anno fa un amico militante di destra (quella italiana, non quella di rito siculo-brianzolo) mi raccontò che Gianfranco Fini si seccò molto quando gli fu detto che gli era stato intitolato un circolo del partito in provincia di Napoli. Non sappiamo se il presidente di Alleanza Nazionale fece gli scongiuri o si limitò a rimproverare duramente quei dirigenti che, pur essendo meridionali e ben conoscendo certe superstizioni, avevano infranto la regola secondo la quale strade, piazze, associazioni vanno intitolate a persone defunte. Fatto sta che il circolo cambiò nome, assumendone uno più “storico”, quello di Giorgio Almirante.

In genere i politici sembrano piuttosto fedeli al motto eduardiano "Non è vero, ma ci credo". Solo uno di loro, da sempre impegnato nella battaglia per il sistema elettorale uninominale, già una ventina di anni fa aveva infranto la consuetudine e chiamato la sua associazione “Movimento dei Club Pannella”. Sappiamo però quanto sia anticonformista il leader radicale e certo la sua scelta non può essere considerata indicativa del costume degli italiani.

Non conosciamo se Sua Eccellenza Gerardo Pierro rientri nella categoria degli “originali” o dei “vanesi”, ma di certo non è un meridionale superstizioso: qualche giorno fa ha assistito, per nulla imbarazzato, alla scoperta di una statua che lo rappresenta… La scritta sul piedistallo recita “A monsignor Gerardo Pierro, arcivescovo primate metropolita di Salerno Campagna Acerno al compiersi del suo 75˚anno di età con viva gratitudine l’arcidiocesi eresse». Ad essere imbarazzati erano i sacerdoti della zona, ospitati per gli esercizi spirituali presso il seminario intitolato a Giovanni Paolo II e fortemente voluto da Pierro che, prima di lasciare l’incarico per raggiunti limiti d’età, ha voluto lodare la funzionalità della struttura che tanti guai giudiziari (poi risolti) gli ha procurato.

L’arcivescovo ha dimostrato un grande affetto per Salerno, tanto da chiedere al Vaticano di poter continuare ad abitare nella città campana anche dopo il pensionamento per raggiunti limiti d’età. Sarà sicuramente una soddisfazione sapere che la comunità prediletta lo ricorderà  a lungo, anche grazie a quella statua. Noi pensavamo che un principe della chiesa non dovesse badare a certi riconoscimenti terreni come un Garibaldi o un Vittorio Emanuele qualsiasi, ma evidentemente ci sbagliavamo…  Mentre l’arcivescovo Pierro sarà impegnato nelle sue senili meditazioni, tanti giovani che si avvicinano al sacerdozio cattolico grazie al suo esempio (e alla sua statua) potranno riflettere su una delle doti necessarie ad un pastore di anime: l’umiltà!

 Auguri Eccellenza, buon riposo!

 

Mercoledì 26 Maggio,2010 Ore: 23:36