- Scrivi commento -- Leggi commenti ce ne sono (0)
Visite totali: (226) - Visite oggi : (1)
Questo giornale non ha scopo di lucro, si basa sul lavoro volontario e si sostiene con i contributi dei lettori Sostienici!
ISSN 2420-997X

Canali social "il dialogo"
Youtube
- WhatsAppTelegram
- Facebook - Sociale network - Twitter
Mappa Sito

www.ildialogo.org Liberarsi dei nanetti di Biancaneve?,Bruno Gambardella

Liberarsi dei nanetti di Biancaneve?

Bruno Gambardella

Anche in tempi sicuramente difficili e di informazione “gridata” l’Italia è capace di offrire alle cronache notizie simpatiche, “gustose” che avrebbero fatto la gioia dei redattori e dei lettori della vecchia Domenica del Corriere.

Una di queste viene da un vero  paradiso mediterraneo, la Costiera Amalfitana. Il primo cittadino di Furore ha imposto l’eliminazione dei nanetti di Biancaneve in gesso dai giardini delle abitazioni del suo comune perché esse causerebbero “alterazione dell’ambiente comunale”. In caso di mancato adempimento dell’ordinanza, l’amministrazione provvederà alla rimozione coatta delle inconfondibili statuine facendo intervenire la polizia municipale.

Le motivazioni al centro dell’ordinanza appaiono francamente un po’ pretestuose. Non sappiamo se il sindaco abbia qualcosa di personale nei confronti delle simpatiche creature delle favole (occorrerebbe una lettura psicoanalitica che non siamo in grado di fare): certo è sorprendente che tra i tanti problemi che una località turistica del Mezzogiorno vive quando ormai si approssima la bella stagione (traffico, rifiuti, organizzazione di eventi capaci di attrarre visitatori) chi guida il comune abbia il tempo e la voglia di pensare a delibere del genere.

A quanto parere i cittadini di Furore non l’hanno presa benissimo. Sostenuta da adesioni provenienti da tutta Italia e immediatamente pubblicizzata sui social network, sta nascendo un’associazione di difensori dei mitici nanetti. Non sappiamo se vi saranno scontri (da augurarsi solo verbali) con un’altra associazione, uguale e contraria, operante da molti anni nel nord dell’Italia, in Svizzera, in Austria e in Germania: la Lega per la liberazione dei nanetti di gesso. I  militanti compiono dei veri e propri blitz: approfittando dell’oscurità o dell’assenza dei proprietari entrano nei giardini e fanno sparire i vari Brontolo, Pisolo e affini.

Confessiamo che, pur non condividendo le scelte del sindaco campano, la nostra simpatia va tutta alla seconda associazione, se non altro perché eliminare qualcosa di volgare è sempre opera meritoria.

Qualche anno fa alcuni economisti attenti anche ai fenomeni di costume evidenziarono che nel Nord Est italico i nanetti, posti lungo i viali dei villoni di molti imprenditori, rappresentavano il vero simbolo della ricchezza industriale e dell’agiatezza del luogo. A noi quel modello di sviluppo non è mai piaciuto, anche perché il rapido arricchimento ha portato ad un altrettanto rapido declino  dei valori di solidarietà, cooperazione e sobrietà tipici della civiltà contadina. 

 Considerato che quei luoghi hanno ormai perso la anni la loro “anima” cattolico-popolare per abbracciare in toto il progetto xenofobo e intollerante della Lega Nord, forse basterà raccontare in giro che  Biancaneve in realtà era una sporcacciona non cattolica proveniente da un Paese protestante, che il principe azzurro era un emiro arabo e che i sette nani erano in realtà dei minatori calabresi senza permesso di soggiorno immigrati nel bosco per cercare fortuna e rubare il posto ai lavoratori locali: la scomparsa delle statuette di gesso sarebbe assicurata!

 



Sabato 22 Maggio,2010 Ore: 22:41
 
 
Ti piace l'articolo? Allora Sostienici!
Questo giornale non ha scopo di lucro, si basa sul lavoro volontario e si sostiene con i contributi dei lettori

Print Friendly and PDFPrintPrint Friendly and PDFPDF -- Segnala amico -- Salva sul tuo PC
Scrivi commento -- Leggi commenti (0) -- Condividi sul tuo sito
Segnala su: Digg - Facebook - StumbleUpon - del.icio.us - Reddit - Google
Tweet
Indice completo articoli sezione:
Sparta e Atene

Canali social "il dialogo"
Youtube
- WhatsAppTelegram
- Facebook - Sociale network - Twitter
Mappa Sito


Ove non diversamente specificato, i materiali contenuti in questo sito sono liberamente riproducibili per uso personale, con l’obbligo di citare la fonte (www.ildialogo.org), non stravolgerne il significato e non utilizzarli a scopo di lucro.
Gli abusi saranno perseguiti a norma di legge.
Per tutte le NOTE LEGALI clicca qui
Questo sito fa uso dei cookie soltanto
per facilitare la navigazione.
Vedi
Info