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Giustizia per le vittime del G8?

Bruno Gambardella

Qualche giorno fa abbiamo riflettuto sugli abusi che alcuni esponenti delle forze dell’ordine hanno compiuto a danno di cittadini spesso inermi. Ci siamo chiesti se è cambiato il clima e se dobbiamo preoccuparci per la tenuta democratica del nostro Paese. Gli episodi più tragici, davvero degni del Cile di Pinochet, sono quelli verificatisi durante il G8 di Genova, quasi dieci anni fa. Da allora la richiesta di giustizia avanzata dalle vittime dei pestaggi, delle ingiurie, delle violenze psicologiche e dagli ambienti politici “antagonisti” si è scontrata con un muro di gomma eretto dalla destra, dai vertici delle forze dell’ordine e persino dalla silente indifferenza del centrosinistra.

Ieri, presso il Tribunale di Genova, dopo undici ore di camera di consiglio, i giudici della terza sezione della Corte d' Appello hanno condannato, in merito all'incursione degli agenti di polizia nella scuola Diaz del luglio 2001, venticinque imputati su ventisette a pene che oscillano tra tre anni e otto mesi a quattro, per un totale che supera gli ottantacinque  anni. L’impianto accusatorio e la richiesta del procuratore generale (centodieci anni) sono stati sostanzialmente accolti. La sentenza rovescia quindi il verdetto di primo grado sulle responsabilità dei vertici della polizia su quanto accaduto a Genova: le condanne furono soltanto tredici e a condanne molto più lievi.

Sconcertanti alcuni commenti a caldo. Alfredo Mantovano, sottosegretario agli Affari Interni, magistrato ed esponente della destra cattolica tradizionalista, ha dichiarato: “Questi uomini hanno e continuano ad avere la piena fiducia del sistema sicurezza e del ministero dell' interno”, aggiungendo poi  che “quella della corte d' Appello di Genova, è una sentenza che non dice l' ultima parola, in quanto afferma l' esatto contrario di quanto era stato stabilito in primo grado e quindi ora andrà al vaglio della Corte di Cassazione”.

Non riusciamo a comprendere come, anche dinanzi all’evidenza di abusi, un autorevole esponente del governo (impegnato proprio nel dicastero che si occupa di ordine pubblico) riesca a confermare la sua assoluta fiducia. Il ministro Maroni è riuscito a fare di peggio: a precisa domanda di un giornalista, ha risposto che il pronunciamento dei giudici sembra scritto dai no-global , dei quali sarebbero state accolte senza remore le tesi “destabilizzanti”. Il titolare degli Interni dimentica, oltre ai filmati e le testimonianze oculari, le ferme proteste presentate al governo italiano dagli ambasciatori di Paesi amici per i maltrattamenti e le violenze subite dai loro concittadini. Tra i numerosi manifestanti aggrediti durante il blitz che aveva avuto luogo, nella notte tra il 20 ed il 21 luglio 2001, nella scuola elementare Diaz a Genova vi erano infatti molti stranieri assolutamente estranei agli ambienti della sinistra antagonista. In occasione dell' irruzione ben sessanta ragazzi rimasero gravemente  feriti e le immagini di quei pestaggi e dei volti insanguinati fecero il giro del mondo. Negli Stati Uniti destò scalpore la testimonianza di alcuni quaqqueri (noti per il loro pacifismo integrale) feriti a sangue, umiliati e tradotti in caserma perché scambiati per dei black block. Persino il governo di quel nonviolento di George W. Bush sentì la necessità di chiedere “serie spiegazioni” all’amico Silvio Berlusconi.    

Per ora si attende il terzo round di questa vicenda; spetta infatti alla Corte di Cassazione la decisione definitiva. Secondo quanto affermato da Mantovano, comunque, i funzionari della Polizia di Stato per ora rimarranno al loro posto.

Farebbe bene la maggioranza di  centrodestra (e l’opposizione di centrosinistra) ad accogliere la proposta del senatore del Pd Roberto Della Seta, che già ad inizio legislatura ha proposto di istituire una commissione parlamentare sulle violenze del G8 di Genova: analoghe proposte sono state avanzate anche in passato, scontrandosi con il muro di gomma di cui abbiamo parlato prima. In attesa della Suprema Corte ci permettiamo di pensare che con la condanna dei colpevoli di quello che fu un “un episodio di inaudita violenza di stato che calpestò i diritti di centinaia di migliaia di persone e offese lo stesso onore delle forze dell'ordine” è stato finalmente ristabilito lo “stato di diritto”. Fino a quando?

 

 



Giovedì 20 Maggio,2010 Ore: 23:06
 
 
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