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www.ildialogo.org Nella scuola italiana il cattolicesimo torna ad essere "religione di Stato",Bruno Gambardella

Nella scuola italiana il cattolicesimo torna ad essere "religione di Stato"

Bruno Gambardella

Sarà il segnale di un cambiamento di rotta, l’ennesima rinuncia di uno Stato laico a favore di uno Stato confessionale… Alla vigilia degli scrutini nelle scuole italiane viene  introdotta una novità importante: da quest’anno voto di religione farà media con quello delle  materie curricolari. E’ di qualche giorno fa una sentenza del Consiglio di Stato che rovescia quella di agosto 2009, numero 7076, del TAR, che annullava le ordinanze ministeriali dell’ex titolare del dicastero Giuseppe Fioroni, adottate durante gli esami di Stato del 2007 e del 2008.

 

Queste ordinanze, pubblicate anche sul sito ministeriale, prevedono che ai fini dell’attribuzione dei crediti scolastici determinati dalla media dei voti vi sia l’inserimento obbligatorio del parere valutativo del docente di religione, che diventa quindi  determinante per la media voti.

Il Ministro Gelmini ha accolto “con soddisfazione” la notizia relativa alla decisione dei giudici amministrativi e nei prossimi giorni emanerà delle circolari per chiarire le modalità di applicazione di questo provvedimento. La religione, insomma, contribuirà alla determinazione del credito scolastico. La religione cattolica viene tacitamente eletta a religione ufficiale della scuola italiana.

Con questa sentenza il Consiglio di Stato rende implicitamente obbligatorio il facoltativo. Le polemiche erano partite immediatamente dopo l’emanazione delle ordinanze da parte di Fioroni nel 2007: tanti studenti, supportati da numerose associazioni laiche e confessioni religiose non cattoliche, avevano presentato ricorso al TAR per impedire che la loro scelta di coscienza, che non è prerogativa della religione cattolica, li penalizzasse in sede di scrutinio finale. Tutto inutile.

Nell’agosto scorso il TAR diede ragione a questi studenti. Il Consiglio di Stato, appena 10 mesi dopo, ribalta il tutto: nessuna cancellazione, le ordinanze di Fioroni erano e restano valide. Ora una libera scelta morale diventerà una convenienza per il rendimento scolastico. È aberrante come Ministero, Consiglio di Stato e confessione cattolica possano fare quadrato su un delicato tema come la laicità della scuola (e, più in generale, dello Stato), attaccando il fondamentale principio di eguaglianza e introducendo un criterio scriteriato di esclusione per chi preferisce non avvalersi dell’insegnamento della religione cattolica.

Non erano sufficienti la crociata sul crocifisso nelle aule e la riduzione del cristianesimo (nella sua opzione cattolica) a fatto meramente culturale e tradizionale, Il credo religioso diventa un privilegio scolastico a favore di chi nasce cattolico o per chi, non essendo cattolico, valuterà la possibilità di un compromesso morale per migliorare la media dei suoi voti. Coloro i quali non sceglieranno l’ora di religione già dal primo giorno di scuola avranno consapevolezza di avere una marcia in meno rispetto ai compagni di classe cattolici.

A nostro parere la stessa religione viene svilita, ridotta ad una dimensione di vantaggio scolastico e per questo sminuita nei suoi contenuti e nei propri valori. La cosa che ci preoccupa di più è che ne esce macchiato il principio di pluralismo religioso nelle istituzioni statali, ma soprattutto quello di aconfessionalità, di laicità, dell’istituzione scuola.

 

 



Giovedì 13 Maggio,2010 Ore: 18:27
 
 
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