Come previsto da molti commentatori, il decreto legge che ha sanato la situazione elettorale delle liste del Popolo delle Libertà nel Lazio e in Lombardia ha costituito un precedente che è stato utilizzato anche in altri settori della vita del Paese.

Particolarmente caotica la situazione nella scuola. Sabato mattina il prof. Edmondo Barbagianni, docente di italiano e latino in un liceo della capitale, ha consegnato ai propri alunni di quinta superiore le versioni che erano state oggetto di un compito in classe. Alcuni studenti hanno contestato il voto di insufficienza, sostenendo che gli errori erano formali e quindi sanabili: valutarli negativamente avrebbe costituito un attentato alla democrazia in quanto i più scarsi della classe non avrebbero avuto la possibilità di competere ad armi pari con i più bravi. Al docente, allibito, è stata proposta una sorta di sanatoria: i compiti insufficienti sarebbero stati sostituiti entro due giorni da versioni assolutamente corrette, accompagnate dalle dichiarazioni degli studenti che davano la corretta interpretazione di quanto scritto in precedenza. Il dirigente scolastico, informato dell’accaduto, si è riservato di chiedere un decreto chiarificatore al ministro Gelmini.

Altro caso in una scuola media della provincia di Napoli. Una docente di matematica, la prof.ssa Ginevra Scognamiglio, ha punito alcuni suoi alunni per non aver consegnato il quaderno con gli esercizi. Gli studenti hanno protestato per quello che era un vero e proprio attentato alla democrazia scolastica e, potendo dimostrare con testimoni oculari di essere presenti nell’edificio il giorno dello svolgimento del compito, si sono riservati di consegnare gli elaborati entro il giorno successivo.

In un istituto tecnico per geometri di Treviso alcuni studenti, rimproverati dal loro docente di cartografia, prof. Gelsomino Gentilini, per non aver consegnato i disegni, hanno dichiarato che l’operazione era stata impedita dalla folla che stazionava nei pressi della cattedra.

Lo sconcerto tra i docenti è assolutamente palpabile. Ma qualcuno sta già pensando a come approfittare della situazione. Un gruppo di insegnanti,  grandi assenteisti, da domani trascorreranno le loro ore “di lavoro” a leggere il Corriere dello Sport in biblioteca o a fumare nel cortile e non si recheranno in classe a fare lezione: sono comunque nello stesso edificio e quindi legalmente inattaccabili. Alcuni maestri piemontesi si assenteranno al collegio dei docenti e ai consigli di classe dichiarando che alcuni precari disoccupati hanno impedito loro l’ingresso sdraiandosi per terra dinanzi al portone della scuola. Ma l’azione più meschina la stanno programmando centinaia di docenti disonesti in tutta Italia: a giugno bocceranno i rampolli di ricchi commercianti, incasseranno una sostanziosa “integrazione” al loro magro stipendio e poi cancelleranno le insufficienze invocando il mero errore formale.                

Cosa aggiungere? Finalmente una ventata di liberà nella scuola della Libera Repubblica delle Banane!

 

 

Domenica 07 Marzo,2010 Ore: 19:20