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www.ildialogo.org NOMINE CARDINALIZIE: PER RATZINGER UN CONCLAVE SEMPRE PIÙ A SUA IMMAGINE,di Adista Notizie n. 3 del 21/01/2012

NOMINE CARDINALIZIE: PER RATZINGER UN CONCLAVE SEMPRE PIÙ A SUA IMMAGINE

di Adista Notizie n. 3 del 21/01/2012

36488. CITTÀ DEL VATICANO-ADISTA. Ogni papa nomina un collegio cardinalizio “a sua immagine”. Più dura sul soglio pontificio, più è probabile che il suo successore sarà nel segno della continuità, giacché anno dopo anno i componenti del collegio che compiono 80 anni escono dal Conclave perdendo il diritto di voto all’elezione del papa. Insomma, anche quando, defunti, avranno perso la parola, i pontefici non avranno comunque perso tutto il loro potere decisionale. Nel suo settimo anno di pontificato, Benedetto XVI è già a buon punto: il 18 febbraio, quando al Concistoro imporrà la “berretta rossa” ai 22 nuovi nominati, come ha annunciato il 6 gennaio scorso, saranno 63 contro 62 i cardinali scelti personalmente da lui (poiché è fissato a 120 il numero dei membri del collegio elettorale, ce ne saranno 5 in più, meglio premunirsi).

La “sezione” elettorale è però solo una parte del collegio cardinalizio. I cardinali, infatti, come precisa il n. 349 del Codice di Diritto Canonico, hanno anche il compito di assistere «il Romano Pontefice sia agendo collegialmente quando sono convocati insieme per trattare le questioni di maggiore importanza, sia come singoli, cioè nei diversi uffici ricoperti prestandogli la loro opera nella cura soprattutto quotidiana della Chiesa universale». C’è perciò del lavoro anche per gli ultraottantenni, pur pensionati e senza particolari incarichi, che nel collegio raggiungono una bella quota: sono 89 e portano il numero dei cardinali a 214. D’altronde il cardinalato viene assegnato anche per meriti acquisiti: fra i 22 del prossimo febbraio, 4 hanno già compiuto 80 anni.

Sedici dei nuovi cardinali provengono da Paesi europei (di essi 7 sono italiani), uno dal Brasile, due sono asiatici, tre dell’America del Nord. L’Africa rimane a bocca asciutta. Ben 10 su 22 sono ecclesiastici di Curia.

Complessivamente, l’Europa potrà vantare 119 cardinali (53 dei quali, però, ultraottantenni). Molto distaccati gli altri continenti: l’America Latina ne avrà 32, di cui 22 elettori; l’America del Nord 22, di cui 15 elettori; l’Asia 20, di cui 9 elettori; l’Africa 17, di cui 11 elettori; l’Oceania 4, di cui 1 solo sarà, forse, elettore.

In base alla nazionalità la parte del leone nel Collegio cardinalizio spetta agli italiani: saranno in tutto 52 (30 elettori), compresi i sette nuovi nominati (il vescovo di Firenze Giuseppe Betori e i “curiali” Fernando Filoni, prefetto di Propaganda Fide, Domenico Calcagno, presidente dell’Apsa, Giuseppe Versaldi, presidente della Prefettura degli Affari economici, Giuseppe Bertello, governatore vaticano, Antonio Maria Vegliò, presidente del Pontificio Consiglio per i migranti e gli itineranti, Francesco Coccopalmerio, capo dicastero per i testi). Sarà la truppa più consistente, seguita da quella statunitense (19 cardinali, di cui 12 potenziali elettori) e da quella brasiliana (10, di cui 6 elettori).

Questa nuova infornata cardinalizia, la terza di Benedetto XVI, peraltro in linea con le sue precedenti, è riassumibile in: più Europa (e più Italia), più curia e meno mondo. A buon diritto titola il News Service Religion (8/1): “I cardinali di Benedetto XVI, più romani, meno cattolici”. È un indirizzo in controtendenza rispetto a quello assunto da papa Wojtyla di “internazionalizzare” il collegio cardinalizio perché tutti i cattolici del mondo fossero in esso più o meno equamente rappresentati. Certo è che la “politica” del regnante papa non è nella stessa direzione che ha preso la cattolicità: numericamente, la crescita si registra soprattutto in Asia, Africa e America Latina.

Tutti i nomi

Questa la lista dei 22 nuovi cardinali, come riportata sul bollettino della Sala Stampa vaticana: mons. Fernando Filoni, [66 anni],  prefetto della Congregazione per l’Evangelizzazione dei Popoli; mons. Manuel Monteiro De Castro [74 anni], penitenziere maggiore; mons. Santos Abril Y Castelló [77 anni], arciprete della Basilica Papale di Santa Maria Maggiore; mons. Antonio Maria Vegliò [74 anni], presidente del Pontificio Consiglio della Pastorale per i Migranti e gli Itineranti; mons. Giuseppe Bertello [70 anni], presidente della Pontificia Commissione per lo Stato della Città del Vaticano e presidente del Governatorato del medesimo Stato; mons. Francesco Coccopalmerio [74 anni], presidente del Pontificio Consiglio per i Testi Legislativi; mons. João Braz De Aviz [65 anni], prefetto della Congregazione per gli Istituti di Vita Consacrata e le Società di Vita Apostolica; mons. Edwin Frederik O’Brien [73 anni], pro-gran maestro dell’Ordine Equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme; mons. Domenico Calcagno [69 anni], presidente dell’Amministrazione del Patrimonio della Sede Apostolica; mons. Giuseppe Versaldi, [69 anni], presidente della Prefettura degli Affari Economici della Santa Sede; sua Beatitudine George Alencherry [67 anni], arcivescovo maggiore di Ernakulam-Angamaly dei Siro-Malabaresi (India); mons. Thomas Christopher Collins [65 anni], arcivescovo di Toronto; mons. Dominik Duka [69 anni], domenicano, arcivescovo di Praga; mons. Willem Jacobus Eijk [59 anni], arcivescovo di Utrecht; mons. Giuseppe Betori [65 anni], arcivescovo di Firenze; mons. Timothy Michael Dolan [62 anni], arcivescovo di New York; mons. Rainer Maria Woelki [56 anni], arcivescovo di Berlino; mons. John Tong Hon [73 anni], vescovo di Hong Kong.

Per i rimanenti quattro ultra-ottantenni, il papa si è così espresso: «Ho deciso, inoltre, di elevare alla dignità cardinalizia un venerato Presule, che svolge il suo ministero di Pastore e Padre di una Chiesa, e tre benemeriti Ecclesiastici, che si sono distinti per il loro impegno a servizio della Chiesa». Essi sono: sua Beatitudine Lucian Muresan [81 anni], arcivescovo Maggiore di Fagaras e Alba Iulia dei Romeni (Romania); mons. Julien Ries [92 anni] sacerdote della Diocesi di Namur e professore emerito di storia delle religioni presso l’Università Cattolica di Lovanio; p. Prosper Grech [87 anni], agostiniano, docente emerito di varie università romane e Consultore presso la Congregazione per la Dottrina della Fede; p. Karl Becker [84 anni], gesuita, docente emerito della Pontificia Università Gregoriana, consultore della Congregazione per la Dottrina della Fede. (eletta cucuzza)

Articolo tratto da
ADISTA
La redazione di ADISTA si trova in via Acciaioli n.7 - 00186 RomaTelefono +39 06 686.86.92 +39 06 688.019.24Fax +39 06 686.58.98E-mail info@adista.itSito www.adista.it



Martedì 17 Gennaio,2012 Ore: 17:01
 
 
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Dottrina della fede secondo Ratzinger

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