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www.ildialogo.org IL RABBINO JONATHAN SACKS A ROMA PER AIUTARE BENEDETTO XVI A PORTARSI SULLA DIRITTA VIA. "LA FINANZA E IL VITELLO D'ORO". Un suo intervento sull'Osservatore Romano - con alcuni appunti,a c. di Federico La Sala

DIO E’ AMORE (Charitas), NON MAMMONA (Benedetto XVI, "Deus caritas est", 2006)!!! PENSARE UN ALTRO ABRAMO, GUARIRE LA NOSTRA TERRA ...
IL RABBINO JONATHAN SACKS A ROMA PER AIUTARE BENEDETTO XVI A PORTARSI SULLA DIRITTA VIA. "LA FINANZA E IL VITELLO D'ORO". Un suo intervento sull'Osservatore Romano - con alcuni appunti

Rabbino capo delle Congregazioni ebraiche unite del Commonwealth e membro della Camera dei Lord. I leader politici europei si incontrano per salvare l’euro e l’Unione europea. Lo stesso dovrebbero fare i leader religiosi. È per questo che vengo a Roma: per discutere delle nostre preoccupazioni comuni durante l’udienza con il Papa e nel corso di colloqui presso l’Università Gregoriana


a c. di Federico La Sala

NOTA SUL TEMA:

IL NOME DI DIO. L’ERRORE FILOLOGICO E TEOLOGICO DI PAPA BENEDETTO XVI, NEL TITOLO DELLA SUA PRIMA ENCICLICA. Nel nome della "Tradizione"

PENSARE UN ALTRO ABRAMO: GUARIRE LA NOSTRA TERRA. Una lettera aperta a Israele (già inviata a Karol Wojtyla),di Federico La Sala

FREUD, KANT, E L’IDEOLOGIA DEL SUPERUOMO. ALLA RADICE DEI SOGNI DELLA TEOLOGIA POLITICA EUROPEA ATEA E DEVOTA. (Federico La Sala)

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-  Per riscoprire i valori religiosi alla base dell’economia di mercato

-  La finanza e il vitello d’oro

-  di JONATHAN SACKS *

 

      • Rabbino capo delle Congregazioni ebraiche unite del Commonwealth e membro della Camera dei Lord  
      • I leader politici europei si incontrano per salvare l’euro e l’Unione europea. Lo stesso dovrebbero fare i leader religiosi. È per questo che vengo a Roma: per discutere delle nostre preoccupazioni comuni durante l’udienza con il Papa e nel corso di colloqui presso l’Università Gregoriana.

 

L’idea potrebbe apparire assurda. Cosa ha a che fare la religione con l’economia o la spiritualità con le istituzioni finanziarie? La risposta è che l’economia di mercato ha radici religiose. Essa è infatti emersa in un’Europa permeata di valori ebraico-cristiani.

Come ha evidenziato l’economista di Harvard, David Landes, fino al XV secolo, la Cina era molto progredita in una vasta gamma di tecnologie rispetto all’Occidente. Tuttavia, la Cina non ha creato un’economia di mercato, non ha visto la nascita della scienza moderna né la rivoluzione industriale. Come afferma Landes, essa non possedeva l’insieme di valori che l’ebraismo e il cristianesimo hanno dato all’Europa.

L’economia di mercato è profondamente coerente con i valori esposti nella Bibbia ebraica. La prosperità materiale è una benedizione divina. La povertà schiaccia lo spirito e il corpo, e alleviarla è un compito sacro. Il lavoro è una nobile vocazione. "Vivrai - recita il Salmo - del lavoro delle tue mani, sarai felice e godrai di ogni bene".

La competizione alimenta il fuoco dell’inventiva: "La rivalità fra gli scribi aumenta la sapienza". Dio ci invita - dicevano i rabbini - a essere suoi collaboratori nell’opera della creazione. I diritti di proprietà privata sono fondamentali per la libertà. Quando il ruolo di guida di Mosè viene messo in discussione, egli afferma: "Io non ho preso da costoro neppure un asino". Elia sfida re Acab per la confisca della vigna di Nabot. Oltre a ciò, afferma Landes, la Bibbia introduce il concetto del tempo lineare, rifiutando l’idea che il tempo sia un ciclo in cui, in definitiva, nulla cambia.

I primi strumenti finanziari del capitalismo moderno furono sviluppati nel XIV secolo dalle banche nelle città cristiane di Firenze, Pisa, Genova e Venezia. Max Weber ha tracciato i collegamenti fra l’etica protestante e lo spirito del capitalismo moderno. Michael Novak ha fatto la stessa cosa per il cattolicesimo. Gli ebrei, pur essendo solo lo 0,2 per cento della popolazione mondiale, sono stati insigniti di più del 30 per cento dei premi Nobel per l’economia. Quando ho chiesto all’economista dello sviluppo Jeffrey Sachs che cosa motivava il suo lavoro, ha risposto senza esitare, tikkun olam, l’imperativo ebraico di "risanare un mondo disgregato". La nascita dell’economia moderna è inseparabile dalle sue radici ebraico-cristiane.

Tuttavia, non si tratta di un equilibrio stabile. Il mercato mina i valori stessi che gli hanno dato origine. La cultura consumistica è profondamente antitetica alla dignità umana. Accende il desiderio, mina la felicità, indebolisce la capacità di rinviare la soddisfazione dei propri istinti e ci rende ciechi di fronte alla distinzione, di vitale importanza, fra il prezzo delle cose e il loro valore.

Gli strumenti finanziari al centro della crisi attuale, mutui subprime e cartolarizzazione del rischio, sono così complessi che i governi, le autorità normative e, a volte, persino i banchieri stessi non sono riusciti a comprenderli nella loro estrema vulnerabilità. Quanti hanno incoraggiato le persone ad accendere mutui che poi non sono in grado di pagare, si sono resi colpevoli di ciò che la Bibbia definisce mettere "inciampo davanti al cieco".

La creazione di un debito personale e collettivo in America e in Europa dovrebbe aver inviato segnali di allarme a chiunque abbia familiarità con le istituzioni bibliche degli anni sabbatici e giubilari, indetti proprio a causa del pericolo che le persone venissero intrappolate dal debito.

Questi sono sintomi di un fallimento più ampio: considerare il mercato come un mezzo e non come un fine. La Bibbia offre un’immagine vivida di cosa accade quando le persone smettono di vedere l’oro come mezzo di scambio e cominciano a considerarlo come oggetto di culto. Chiama questo il vitello d’oro. Il suo antidoto è il sabato: un giorno su sette in cui né lavorare né dare lavoro, né vendere né comprare. È un tempo dedicato a cose che hanno un valore, non un prezzo: famiglia, comunità e rendimento di grazie a Dio per ciò che abbiamo, invece di preoccuparci di quel che ci manca. Non è una coincidenza che in Gran Bretagna, la domenica e i mercati finanziari siano stati deregolati più o meno nello stesso momento.

Stabilizzare l’euro è una cosa, guarire la cultura che lo circonda è un’altra. Un mondo in cui i valori materiali sono tutto e i valori spirituali sono nulla, non genera né uno Stato stabile né una buona società. È giunto il momento di riscoprire l’etica ebraico-cristiana della dignità umana a immagine di Dio. L’umanità non è stata creata per servire i mercati. I mercati sono stati creati per servire l’umanità.

* ©L’Osservatore Romano 9-10 dicembre 2011 



Venerdì 09 Dicembre,2011 Ore: 23:36
 
 
Commenti

Gli ultimi messaggi sono posti alla fine

Autore Città Giorno Ora
Federico La Sala Milano 10/12/2011 17.40
Titolo:LA TEOLOGIA ECONOMICA DELLA "CARITAS" DI BENEDETTO XVI ...
IL CAPITALISMO DIVINO E LA TEOLOGIA DELLA "CARITAS" DI BENEDETTO XVI.

Dal 2006, sul Vaticano, in Piazza san Pietro, sventola il "Logo" del Grande Mercante e del Grande Capitale: Benedetto XVI, "Deus caritas est" (2006) .... ma nessuno ancora se ne è accorto!!! Si continua a parlare e a confondere "eu-charitas" con "eu-caritas", "eu-charistia" con "eu-carestia", e ... così va la Chiesa e "il mondo dentro il capitale"!!!

"CHARISSIMI, NOLITE OMNI SPIRITUI CREDERE... DEUS CHARITAS EST" (1Gv., 4, 1-8).


Eppure Giovanni Paolo II aveva detto: "Se mi sbalio, mi coriggerete"!!!

Ma nessuno, nessuno, si è alzato e ha avuto il coraggio di parlare...

Dal 2996 a oggi, tutti e tutte - cardinali, vescovi, preti, accademie pontificie, teologi e teologhe, filosofi e filosofe, - o hanno taciuto e hanno acconsentito - divinamente, capitalistica-mente al ’nuovo’ corso!!! E tacciono ancora!!! A maggior gloria della menzogna filologica, teologica, e antropologica ... del cattolicesimo-costantiniano e del capitalismo vecchio e ’nuovo’!!!

PER RATZINGER, PER IL PAPA E I CARDINALI, UNA LEZIONE DI GIANNI RODARI. L’Acca in fuga (cfr: http://www.lavocedifiore.org/SPIP/article.php3?id_article=4368 )

AI CERCATORI DEL MESSAGGIO EVANGELICO. Una nota sulla "lettera" perduta. (cfr.: http://www.lavocedifiore.org/SPIP/breve.php3?id_breve=424 )U

Federico La Sala
Autore Città Giorno Ora
Federico La Sala Milano 11/12/2011 18.03
Titolo:Bendetto XVI ha ribadito quanto scritto nella "Caritas in veritate" ...
Benedetto XVI alle cooperative cattoliche e alle banche di credito cooperativo richiama l'ispirazione cristiana


Mercato mai senza solidarietà

La dottrina sociale della Chiesa promuove da sempre il principio di sussidiarietà e complementarietà tra la persona e lo Stato, in virtù del quale si crea "equilibrio fra la tutela dei diritti del singolo e la promozione del bene comune, nello sforzo di sviluppare un'economia locale che risponda meglio alle esigenze della collettività".

Benedetto XVI lo ha ricordato questa mattina, sabato 10 dicembre, ai membri della Confederazione delle cooperative italiane e della Federazione italiana delle banche di credito cooperativo, ricevuti in udienza nella Sala Clementina, in occasione del centoventesimo anniversario della Rerum novarum.


Soffermandosi sull'impegno delle cooperative cattoliche nella continua ricerca di "comporre armonicamente la dimensione individuale e quella comunitaria", il Papa ha sottolineato l'importanza, sul piano etico, di una marcata sensibilità solidale, nel rispetto della giusta autonomia del singolo. Ciò vale anche nel campo dell'economia e della finanza.

A questo proposito il Pontefice ha ribadito quanto scritto nella Caritas in veritate: "retta intenzione, trasparenza e ricerca dei buoni risultati sono compatibili e non devono mai essere disgiunti".

Allo stesso modo, ha aggiunto, economia e mercato non devono mai essere disgiunti dalla solidarietà. Dovere dei cristiani è quello di favorire ogni iniziativa che dia vita ad un'economia "animata dalla logica della comunione e della fraternità".

Nell'adempiere a questa missione, ha concluso il Papa, è necessario "attingere alla sorgente divina attraverso un rapporto intenso con Dio", restare in costante ascolto "della Parola di Dio" e vivere "un'esistenza nutrita dall'Eucaristia".

Prima di incontrare Benedetto XVI i rappresentanti delle cooperative cattoliche avevano partecipato alla messa celebrata per loro dal cardinale segretario di Stato, Tarcisio Bertone, nella basilica di San Pietro.

Nell'omelia il porporato aveva sottolineato la necessità di mostrare, oggi più che mai, il coraggio di andare controcorrente, di saper osare in nome di Dio, sfidando le logiche dominanti, i luoghi comuni e i modi di pensare e di vivere conformisti.

In un momento difficile come quello attuale, è anche necessario "riuscire a coniugare la finanza, la politica e la tecnologia con l'etica" per raggiungere "un nuovo assetto econ0mico mondiale più giusto e solidale". Infine il cardinale ha ribadito l'importanza del ruolo della donna nel sistema cooperavistico.



(©L'Osservatore Romano 11 dicembre 2011)

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