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www.ildialogo.org  IL PAPA HA VISTO CLINT EASTWOOD      ,di Giancarla Codrignani

 IL PAPA HA VISTO CLINT EASTWOOD      

di Giancarla Codrignani

        13 GENNAIO 2013
Il Papa del "Logos" ha una maniera tutta sua di interpretare la ragione: si rende conto che certe costruzioni da sempre simboliche - qualcuno crede che davvero Dante abbia attraversato fisicamente i tre regni oltremondani? -, ma non si aggiorna sulla nuda vita degli umani nel terzo millennio, età della globalizzazione e (si fa per dire) della conoscenza. Dopo aver condannato l'educazione sessuale nelle scuole di gran parte dell'Europa, sfuma i contorni della certezza secolare nel "purgatorio". A Benedetto XVI andrà bene che una bambina di tredici anni partorisca e che il suo ragazzo sedicenne diventi padre - è notizia di questi giorni - senza derivarne l'evidenza dell' aumento delle gravidanze precoci (e probabilmente degli aborti delle adolescenti, sollecitati da genitori tuttora incapaci di dare ai figli responsabilità nell'uso del proprio corpo, come da tradizionale tabu cattolico introiettato). Probabilmente non comprenderà che il preservativo in distribuzione nelle scuole medie in Inghilterra non è una metodologia pedagogica perversa dell'Europa moderna, ma una misura di necessità. Altrettanto probabilmente rimuove - i giornali li leggerà anche lui - il reiterato uso dei telefonini per riprendere in classe pratiche sessuali del tutto indecenti, non fosse che i ragazzi vivono dentro una folle, ingenua ignoranza.  Ai credenti tradizionalisti - che preferiscono incrociare sul cammino genitoriale brutte sorprese pur di non affrontare a partire da sé i valori della sessualità umana come doni di Dio - va ancora bene l'ipocrisia del "si fa ma non si dice" (e, infatti, nonostante divorzi e atti impuri, continuano a votare Berlusconi) e sono d'accordo con il Papa perché a scuola non si parli delle "brutte cose".  Adesso, però, lo stesso Papa dice loro che il Purgatorio "non è un luogo fisico dove purificare l'anima tra fiamme, fuoco e tormenti", ma un non luogo di sospensione indefinibile, di revisione del passato di peccati, ovviamente fuori da spazialità e temporalità (non ci dica che ha già visto Hereafter, perché è all'incirca come dice lei....). I cristiani adulti, che hanno dubbi sull'arcaica clericalizzazione di potere di tante pratiche "religiose" e, tanto per fare un esempio, contestano il sacramento della penitenza se è "questa" confessione, diranno "finalmente!"; ma i tradizionalisti che faranno? Lo sa Benedetto che gli toglie il conteggio delle indulgenze e la devozione delle anime purganti davanti a quadri che li raffigurano a mani giunte dentro rosse fiamme? Bisogna che stia in guardia, perché non può illudere la gente di vivere ancora dentro il Concilio di Trento e poi, improvvisamente, proporre una razionalità quasi da laicisti, estranea all'immaginario a cui lui stesso è stato educato. Per questo, coraggio, papa Benedetto, faccia qualche passo ancora per traghettare davvero oltre questo tempo, rovinoso non a causa del sesto comandamento, non solo lo Ior, ma la fede del Vangelo che le è stato consegnato. 



Venerd́ 14 Gennaio,2011 Ore: 20:24
 
 
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Dottrina della fede secondo Ratzinger

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