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www.ildialogo.org ROMA, GHEDDAFI, E L'IDOLATRIA DEL DIO DEGLI INTERESSI. Un comunicato stampa di "Pax Christi Italia".,a cura di Federico La Sala

EVANGELO E COSTITUZIONE. UNA QUESTIONE EPOCALE: AL GOVERNO DELLA CHIESA UN PAPA CHE PREDICA CHE GESU’ E’ IL FIGLIO DEL DIO "MAMMONA" ("Deus caritas est") E AL GOVERNO DELL’ **ITALIA** UN PRESIDENTE DI UN PARTITO (che si camuffa da "Presidente della Repubblica"), che canta "Forza Italia" con il suo "Popolo della libertà" (1994-2010). Questo è il nodo da sciogliere
ROMA, GHEDDAFI, E L'IDOLATRIA DEL DIO DEGLI INTERESSI. Un comunicato stampa di "Pax Christi Italia".

(...) Non si può tornare ai secoli in cui si affermava “cuius regio eius religio” (cioè l’obbligo del suddito di conformarsi alla confessione religiosa del principe del suo stato). Per noi la libertà religiosa, tema della prossima Giornata mondiale della pace, è strettamente collegata alle questioni della democrazia, della giustizia e della solidarietà per la cui realizzazione intendiamo operare(...)


a cura di Federico La Sala


COMUNICATO STAMPA PAX CHRISTI ITALIA

No all'idolatria del dio interesse

Pax Christi Italia esprime grande preoccupazione per quanto accaduto e ascoltato in questi giorni, in occasione della visita di Gheddafi a Roma: una celebrazione pagana colma di idolatria nei confronti di un dio che ha un nome che tutti hanno pronunciato: interessi.

Un dio che non si cura della dignità delle persone  e dei diritti fondamentali di ogni uomo o donna. In nome dell'interesse economico, tutti hanno celebrato festosamente e trionfalmente una "liturgia di morte" respingendo con arroganza alcune critiche mosse da più parti. Presidente del Consiglio, rappresentanti del Governo, Ministri... tutti hanno voluto celebrare l’importanza della firma di accordi economici con il dittatore libico.

Anche la Lega, così orgogliosa nel difendere le radici cristiane dell'Italia, si è limitata a qualche borbottio, specificando però che “se si riesce a fare i nostri interessi, allora ci può stare tutto”.

Solo qualche parola di imbarazzo per le esternazioni del colonnello libico sull'invito alla conversione all'Islam, sulle sue prediche a centinaia di hostess. Quasi nulla sui diritti umani violati in Libia, sulla tragica sorte delle vittime dei respingimenti, su chi muore nel deserto o nelle prigioni libiche. Il dio interesse è un dio assoluto, totalitario, a cui tutto va immolato. Anche a costo di imprigionare innocenti, torturarli, privarli di ogni diritto, purché accada lontano da qui. In Libia.

Come cristiani dobbiamo però anche sottolineare un aspetto passato pericolosamente inosservato.

Abbiamo assistito a molti richiami religiosi, addirittura all'invito alla conversione da parte di un colonnello dittatore a fronte del richiamo costante ai "nostri" valori cristiani da parte di tutti i rappresentanti del Governo.

Da quando la fede delle persone viene decisa dai capi politici? Non è incredibile che debba essere un dittatore a decidere che l’Islam sia religione anche per l’Europa? O che debba essere un partito a proclamare l’Europa cristiana?

Per noi la fede può essere solo un cammino, una scelta libera, l'incontro con il Dio della vita, dell'amore, della pace. Frutto di una ricerca che parte dal cuore e dalla coscienza. Per noi cristiani, questo Dio si è fatto uomo e ci ricorda che ci verrà chiesto se lo abbiamo riconosciuto in chi ha fame, sete, in chi è malato o in carcere, in chi è straniero (Mt 25).

Non si può tornare ai secoli in cui si affermava “cuius regio eius religio” (cioè l'obbligo del suddito di conformarsi alla confessione religiosa del principe del suo stato).

Per noi la libertà religiosa, tema della prossima Giornata mondiale della pace, è strettamente collegata alle questioni della democrazia, della giustizia e della solidarietà per la cui realizzazione intendiamo operare. 

In ogni caso, non è possibile tacere davanti allo spettacolo indecoroso dei giorni scorsi.
Saremmo complici. 

Ricordiamo quanto don Tonino Bello amava dire: “delle nostre parole dobbiamo rendere conto agli uomini. Ma dei nostri silenzi dobbiamo rendere conto a Dio!”

Firenze, 2 settembre 2010

Pax Christi Italia
http://www.peacelink.it/paxchristi/a/32309.html

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Sul tema, in rete, si cfr.:

 

"Deus caritas est". Sul Vaticano, in Piazza san Pietro, il "Logo" del Grande Mercante!!! Caro BENEDETTO XVI ... Messa in latino? Ma quale latino?! Quello a "motu proprio"? "Sàpere aude!". Faccia come insegna CONFUCIO. Provveda a RETTIFICARE I NOMI.

 LA CHIESA DEL SILENZIO E DEL "LATINORUM". Il teologo Ratzinger scrive da papa l’enciclica "Deus caritas est" (2006) e, ancora oggi, nessuno ne sollecita la correzione del titolo. Che lapsus!!! O, meglio, che progetto!!!

TUTTO A "CARO-PREZZO": QUESTO "IL VANGELO CHE ABBIAMO RICEVUTO". IL VANGELO DI RATZINGER, BERTONE, RUINI, BAGNASCO E DI TUTTI I VESCOVI.

MONSIGNOR RAVASI, MA NON E’ POSSIBILE FARE CHIAREZZA? SI TRATTA DELLA PAROLA FONDANTE E DISTINTIVA DELLA FEDE CRISTIANA!!! DIO E’ AMORE ("Charitas") O MAMMONA ("Caritas")?! Ha dimenticato l’esortazione di Papa Wojtyla ("Se mi sbalio, mi coriggerete")?!

 LA QUESTIONE MORALE, QUELLA VERA - EPOCALE. AL GOVERNO DELLA CHIESA UN PAPA CHE PREDICA CHE GESU’ E’ IL FIGLIO DEL DIO "MAMMONA" ("Deus caritas est") E AL GOVERNO DELL’ **ITALIA** UN PRESIDENTE DI UN PARTITO (che si camuffa da "Presidente della Repubblica") e canta "Forza Italia", con il suo "Popolo della libertà" (1994-2010).



Venerdì 03 Settembre,2010 Ore: 16:42
 
 
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Indice completo articoli sezione:
Dottrina della fede secondo Ratzinger

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