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www.ildialogo.org SUORE USA E VATICANO: UN INCONTRO “CORDIALE”,di Agenzia Adista Notizie n. 42 del 24/11/2012

SUORE USA E VATICANO: UN INCONTRO “CORDIALE”

di Agenzia Adista Notizie n. 42 del 24/11/2012

36934. BALTIMORA-ADISTA. «Aperto» e «cordiale»: così è stato definito l’incontro – il primo – tra la leadership del massimo organo di rappresentanza delle religiose statunitensi, la Leadership Conference of Women Religious (Lcwr), commissariata dal Vaticano in seguito al presunto orientamento “femminista” rilevato nel corso della visita apostolica avvenuta nel corso del 2011 (v. Adista Notizie nn. 16, 17, 19, 22 e 23/2012) e la task force formata da tre vescovi incaricata dalla Congregazione per la Dottrina della Fede di rivederne statuti e programmi.<

Lo scorso aprile, all’Lcwr (che, con le sue 1.500 aderenti, rappresenta circa 57mila suore, pari all’80% del totale del Paese) era stata recapitata una “valutazione dottrinale” in otto pagine, frutto dell’indagine condotta dal vescovo di Toledo, Ohio, mons. Leonard Blair. Il documento affermava l’esistenza di «gravi problemi dottrinali» all’interno della vita consacrata: a livello dottrinale, questa «crisi», si leggeva nel documento, è caratterizzata da «un allontanamento dal centro cristologico fondamentale e dal focus sulla consacrazione religiosa, che porta, a sua volta, a una perdita, tra alcune religiose, di un “senso permanente e vitale della Chiesa”». Il giudizio dottrinale, quindi, nasceva da una «sincera preoccupazione per la vita della fede in alcuni istituti di vita consacrata e società di vita apostolica», ma anche dalla «convinzione che il lavoro di una Conferenza di superiore religiose possa e debba essere un mezzo utile per affrontare la situazione contemporanea e per sostenere la vita religiosa nel suo senso più profondo, ovvero nella fede in cui essa è radicata».<

A fare problema, per il Vaticano, erano sostanzialmente tre ordini di motivi: il contenuto delle relazioni alle assemblee annuali dell’organismo, troppo “avanzate”; una sorta di “dissenso strutturale” riguardo agli insegnamenti della Chiesa sulla sessualità; la presenza, infine, di temi radicalmente femministi nei programmi e nelle presentazioni dell’organismo, giudicati incompatibili con la fede cattolica. In particolare, era giudicata negativamente la mancata promozione della recezione di alcuni documenti della Chiesa, tra cui la lettera apostolica di Giovanni Paolo II Ordinatio sacerdotalis, che chiude il discorso sul sacerdozio femminile.<

Ora, dunque, con l’incontro avvenuto l’11 novembre scorso a Baltimora, dovrebbe prendere il via un dialogo chiarificatore con la gerarchia della Chiesa. Vi hanno preso parte infatti i tre vescovi “commissari”, mons. Peter Sartain, arcivescovo di Seattle, e i suoi assistenti mons. Thomas Paprocki di Springfield e mons. Blair e, per la Lcwr, la presidente, suor Florence Deacon, l’ex presidente, suor Pat Farrell, la vice presidente, suor Carol Zinn e la direttrice esecutiva, suor Janet Mock.

Non era affatto scontato che l’incontro avvenisse in un clima “pacifico”: a giugno l’Lcwr aveva fortemente criticato il documento del Vaticano, sottolineando lo «scandalo e il dolore» che esso aveva suscitato in tutta la Chiesa. Secondo quanto riporta il settimanale statunitense National Catholic Reporter (12/11) Sartain ha tenuto, in questi mesi, una posizione misurata, affermando di voler costruire relazioni; mentre i due assistenti sono stati meno concilianti: in un’intervista di giugno, Blair aveva affermato che le religiose stavano promuovendo «unilateralmente un nuovo tipo di teologia non in accordo con la fede della Chiesa».<

Al termine dell’incontro, avvenuto alla vigilia dell’inizio dell’assemblea annuale dei vescovi, è stato emesso un breve e laconico comunicato firmato congiuntamente da Sartain e da suor Florence Deacon. «La discussione – vi si legge – è stata aperta e cordiale e i presenti hanno acconsentito ad incontrarsi ancora per proseguire il dialogo». (ludovica eugenio)

Articolo tratto da
ADISTA
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Sabato 24 Novembre,2012 Ore: 17:38
 
 
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Dottrina della fede secondo Ratzinger

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