36734. WASHINGTON-ADISTA. «Accuse infondate» che hanno causato «dolore e scandalo». Così i vertici della Leadership Conference of Women Religious (Lcwr), l’organizzazione statunitense che riunisce circa 1.500 superiore di congregazioni religiose femminili Usa, hanno definito la «valutazione dottrinale» sul loro conto preparata dalla Congregazione per la Dottrina della Fede, che ha dato luogo al provvedimento di commissariamento dell’organismo stesso (v. Adista Notizie n. 16/12).

La direzione della Lcwr, dopo un incontro di tre giorni, svoltosi dal 29 al 31 maggio, ha affermato, in un comunicato diffuso il primo giugno, che tale valutazione, «risultato di un processo scorretto e privo di trasparenza», ha dato adito a sanzioni «sproprozionate rispetto alle questioni emerse» che potrebbero «compromettere la capacità dell’organizzazione di portare avanti la propria missione». Tutta la comunità ecclesiale, prosegue il comunicato, ha provato «dolore e scandalo, creando un peggioramento della polarizzazione».

In seguito a queste considerazioni, i vertici della Lcwr hanno affermato di volersi recare a Roma il 12 giugno, allo scopo di incontrare il prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede card. William Levada e il delegato apostolico, l’arcivescovo di Seattle mons. Peter Sartain, allo scopo «di sollevare e discutere le preoccupazioni della direzione». In seguito a questo incontro, la Leadership Conference of Women Religious si riunirà sia a livello regionale che nazionale per stabilire quale sarà la risposta definitiva al rapporto della Congregazione vaticana; il tutto in un’atmosfera di apertura, onestà e integrità.

La risposta dei vescovi non si è fatta attendere. Il giorno stesso mons. Peter Sartain, che ha ricevuto dal Vaticano il compito di presiedere alla modifica di statuti e programmi della Lcwr, ha diffuso un comunicato in cui afferma che tanto la Congregazione per la Dottrina della Fede quanto egli stesso sono «totalmente impegnati ad affrontare le questioni di grande importanza sollevate dalla valutazione dottrinale e dalla dirigenza della Lcwr»; e ciò avviene, afferma Sartain, utilizzando le stesse parole citate dalle religiose, «in un’atmosfera di apertura, onestà e integrità», cui però aggiunge la «fedeltà alla fede della Chiesa». «Attendo il nostro prossimo incontro a Roma, a giugno – prosegue Sartain – continuando a collaborare nella promozione dell’importante compito dell’Lcwr per la vita consacrata negli Stati Uniti». Il delegato pontificio ha parole di stima per le religiose: «La Santa Sede e i vescovi statunitensi sono profondamente orgogliosi del costante contributo storico delle religiose, un orgoglio espresso da molti nelle scorse settimane»: soprattutto per ciò che riguarda scuole e ospedali. In un articolo scritto per il settimanale dei gesuiti America (18/6), Sartain ha anche spiegato i termini della riforma voluta dal Vaticano. «Nel corso degli anni – vi si legge – ci sono stati inevitabili conflitti e fraintendimenti tra congregazioni religiose e i loro vescovi, tra una congregazione e l’altra, e tra componenti di una singola congregazione. Anche oggi ve ne sono». Al centro di tali conflitti, opinioni divergenti riguardo a missione, apostolato, disciplina, dottrina, stile di vita: ognuna di queste situazioni ha presentato l’opportunità di una riconciliazione in quella comunione che è dono di Dio: «Questa opportunità fondamentale è ora davanti a noi».

Per suor Pat Farrell, presidente della Lcwr, il viaggio a Roma servirà a proseguire il dialogo iniziato con la consegna della valutazione dottrinale. «Dobbiamo andare avanti lentamente, pregando e riflettendo molto», ha affermato spiegando che la vera sorpresa non è stato il contenuto della valutazione, ma piuttosto la sua severità. (ludovica eugenio)

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Sabato 16 Giugno,2012 Ore: 16:25