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www.ildialogo.org UMBERTO NOBILE,di Nino Lanzetta

Personaggi dell'Irpinia
UMBERTO NOBILE

di Nino Lanzetta

Umberto Nobile nacque a Lauro (Avellino) il 21. 1. 1885. Si laureò in Ingegneria industriale meccanica, a pieni voti, nel 1908. Si specializzò nello studio dei dirigibili e nel 1923 entrò nella regia Aeronautica. E’ stato tra i primi importanti inventori e progettisti del ventesimo secolo. Già nel 1918 aveva progettato il primo paracadute italiano e nel 1922, con l’ing. Caproni, la costruzione del primo aeroplano metallico italiano.

Nel 1926, con finanziamenti norvegesi, progettò e costruì in Italia il dirigibile NORGE, con il quale, nella notte tra l’11 e il 12 maggio del 1926, con un piccolo equipaggio che comprendeva anche il celebre esploratore norvegese Amundsen, sorvolò il Polo nord. Il Norge, atterrando, poi, in Alaska. Fu la prima trasvolata sul Polo nord. La spedizione, che non era attrezzata per rilievi scientifici, accertò l’assenza di terra ferma all’interno del circolo polare artico. L’impresa ebbe molto successo e Nobile conquistò fama nazionale ed internazionale.

Il Nobile volle riprovarci nuovamente, con un equipaggio tutto italiano e con un nuovo e più grande dirigibile attrezzato per rilievi scientifici.

Costruì il nuovo dirigibile ITALIA, e nel 1928 tentò di bissare il primo successo programmando l’atterraggio sui ghiacci del Polo.

L’avventura cominciò il 15 aprile del 1928. Il nuovo dirigibile ITALIA partì da Milano-Baggio e fece tappa, prima a Stolp (Pomerania) e poi a Vadso (Norvegia), per giungere nella Baia del Re (Isole Svalbard), il 6.5. 1928.

Il 23 maggio, con 16 italiani a bordo, l’ITALIA si alzò in volo e raggiunse il Polo nord alle ore 1, 30 del 24 maggio. Per i forti venti non fu possibile atterrare e Nobile ordinò di tornare indietro, dopo aver lanciato sul ghiaccio la bandiera italiana ed una croce di legno, dono del Papa. Improvvisamente il sommergibile perse quota, e alle ore 10,30 si schiantò sui ghiacci del mar glaciale artico, a 100 chilometri dalle isole Svalbard. La cabina di pilotaggio, con Nobile, ferito ad una gamba, ed altri nove uomini d’equipaggio, rimase sul ghiaccio, il resto del dirigibile, con gli altri 6 uomini sparì all’orizzonte, inabissandosi nei ghiacci. Di questi sfortunati eroi non si è saputo più nulla.

I naufraghi avevano con loro, miracolosamente, una tenda, la famosa tenda rossa, una radio trasmittente e alcuni generi di conforto.

Un radioamatore russo ascoltò i segnali dei naufraghi. Partì una gigantesca operazione di salvataggio, che coinvolse uomini e mezzi di molte nazioni. Il 19 giugno fu avvistata la tenda rossa e solo il 24 si potè possibile atterrare. Nobile fu salvato per prima. Vi furono altri voli, ricerche affannose e confuse operazioni di salvataggio e la tenda rossa fu raggiunta solo il 12 luglio, dopo 44 giorni.

In Italia il regime non tributò al trasvolatore del Polo gli onori che meritava e che si aspettava.

Nobile fu accusato di aver sbagliato la manovra sul Polo e di essersi salvato per prima. Fu nominata una Commissione d’inchiesta, che gli fu sfavorevole. Nel 1929, Nobile, che nel frattempo era diventato generale, amareggiato, lasciò l’Aeronautica e l’Italia, e si rifugiò, prima in Russia, ove si fermò per 5 anni, e poi in America, dove insegnò all’università di Chicago. Tornò in Italia nel 1943. Fu riaperta un’inchiesta e scagionato da ogni accusa, fu integrato nel ruolo e nei gradi. Scrisse diversi libri e difese la sua verità. Nel 1945 fu candidato ed eletto alla Costituente, nelle liste del Fronte popolare. La sue esperienza politica fu breve, non candidandosi più nelle elezioni successive. Riprese i suoi studi e l’insegnamento universitario. Morì a Roma il 30 luglio del 1978.

Per tutta la vita ha continuato a difendersi. La Tenda rossa, che ha ispirato anche un film, è divenuto il simbolo della sua vicenda.

Che dire? Il fascismo non lo amò e lui non amò il fascismo. Cesare Balbo, potente quadrunviro e capo politico dell’aeronautica, non gli era amico e non credeva nel futuro dei dirigibili, preferiva gli aerei. Fu anche lui un trasvolatore e fu protagonista d’imprese memorabili. Non favorì le ricerche nel settore dei dirigibili e non aiutò Nobile che, dopo la sfortunata avventura, ebbe un tempestoso colloquio con il Duce, dal quale fu messo, addirittura, alla porta.

Forse fu un errore far salire il dirigibile sopra le nuvole, facendogli perdere molto idrogeno e favorendo, poi, la caduta sul ghiaccio. Dei 16 uomini dell’equipaggio ne perirono la metà e morirono anche 9 soccorritori fra i quali il celebre Amundsen. Forse veramente Nobile non voleva essere salvato per primo, e vane furono le sue proteste.

Su questi temi sono stati versati fiumi d’inchiostro. Reperti sono conservati in alcuni musei. In quello di Lauro ( Avellino) è conservata la famosa pagina 10 del brogliaccio di bordo con la descrizione della fase drammatica del tentato atterraggio.

Il Comune di Lauro ha indetto una serie di celebrazioni per ricordare gli o 80 anni della spedizione del dirigibile ITALIA.

NINO LANZETTA            



Sabato 03 Marzo,2012 Ore: 20:11
 
 
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