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www.ildialogo.org Politica e monnezza,di NINO LANZETTA

Avellino
Politica e monnezza

di NINO LANZETTA

La spazzatura è tornata ad essere padrona delle strade di Avellino e di altri comuni irpini! Fa, ormai, parte del panorama e, per un curioso destino, in questi giorni di campagna elettorale per le amministrative, fa tutt’uno con le facce sorridenti dei candidati che si stagliano dietro i loro cumuli, quasi a rappresentare, plasticamente ed in un … felice connubio, l’emblema del risultato della politica in questi ultimi lustri. Politica e monnezza è la sintesi più vera di una situazione di degrado senza fine nella quale siamo dentro fino al collo senza riuscire a vedere, pur se in lontananza, un barlume di luce che ci possa portare fuori dal tunnel. Non capiamo cosa ci sia da sorridere e per quali motivi ci si sobbarchi a così rilevanti spese per volantini, pubblicità, incontri, riunioni, per quanto grande sia lo spirito esibizionista ( perché su quello di servizio e per l’ amore per la città c’è giustamente da dubitare!) da prevalere sui sicuri fastidi e sui grattacapi cui si va incontro andando ad amministrare Comuni in dissesto e con tante gravissime difficoltà per i cittadini. I problemi amministrativi sono enormi, irrisolti da anni, incancreniti e le preoccupazioni della gente quasi irrisolvibili per l’assoluta mancanza di soldi nelle casse comunali. Allora perché la voglia di voler diventare sindaco o quanto meno assessore o consigliere prende tante persone? E’ tutta irresponsabilità, senso dell’avventura, volontà di aggiungere al proprio pedigrèe un ulteriore titolo, mania di notorietà, appagamento professionale o anche dell’altro? A pensar male si fa peccato, ma spesso s’indovina diceva la buonanima di Andreotti!

Del resto l’esperienza del passato, la determinatezza nel perseguire il risultato anche cambiando più volte casacca, perfino in corsa, la faccia tosta di importunare amici e conoscenti, con un uso del clientelismo e del favoritismo senza pudore, fa dubitare, talvolta, delle buone intenzioni. Cosa che è sempre successo in passato: che alle buone intenzioni sono seguiti fatti pessimi! I risultati di questo tipo di politica sono sotto gli occhi di tutti e sono rappresentati dal cumulo di immondezza sulle strade che, per il momento sono scomparsi solo perché si dovranno fare le elezioni, ma ricompariranno –come è puntualmente avvenuto in passato- a festa finita, quando si metterà in discussione una pessima società di raccolta e di gestione dei rifiuti, partecipata dalla Provincia che si vorrà sostituire con un’altra, anch’essa pessima ma portatrice di nuove assunzioni e di nuovo clientelismo per altri padroni del vapore! Non si capisce – o meglio si capisce bene – perché sul problema dei rifiuti, come su tutti gli altri le cose sono rimaste esattamente quelle che erano vent’anni fa! Non si capisce perché la Norvegia chieda che le siano portati rifiuti – a spese di chi li produce- perché trasformandoli illumina le sue strade e riscalda le sue case! Non si capisce perché per questi Paesi avanzati e civili il trattamento dei rifiuti è un business e per noi un problema da risolvere solo mettendoli nelle discariche che non ci sono! Non si capisce perché la Campania e l’Irpinia – per quanto ci riguarda più da vicino- non abbia voluto e saputo sfruttare l’occasione dei rifiuti per creare opportunità di occupazione e di guadagno; perché in Norvegia si incenerisce il 50% dei rifiuti e solo il 2% va in discarica e da noi va (quasi) tutto in discarica! Non si capisce perché da noi non si vogliono l’eolico, il petrolio tout court, anche senza approfondimenti e precauzioni e nel contempo si continua a cementificare e a desertificare campagne e paesi; a non riparare le condutture degli acquedotti che perdono più acqua di quella che erogano; ad affidare ad assessori e politici, per lo più impresentabili e incompetenti, decisioni per l’agricoltura, il turismo, l’occupazione, i servizi sociali!

Tutti sulla tolda della nave a far festa incuranti perfino dei frequenti arresti che finiscono per toccare, una volta l’uno, un altro l’altro, anche loro: la casta, e non guardando a terra, anzi chiudendo gli occhi per non vedere illustri predecessori, come il povero Bassolino, aggirarsi solitario e triste per i vicoli di Napoli alla ricerca degli errori che è costretto a pagare. E neanche minimamente dandosi pensiero che i molti giovani grillini del movimento 5 stelle potrebbero sfilar loro le ultime sedie da sotto i piedi. Cosa possibilissima nella città capoluogo dove le liste dei “soliti” partiti di governo presentano facce anche nuove ma impresentabili perché risultato di lotte intestine e fratricide. Una cosa è certa: è finita – forse per sempre in città- la supremazia del PD che finirà, stavolta per suoi macroscopici demeriti, a perdere anche il Sindaco, sperando che a seguirlo nella frana sia il confratello partito con la elle che, quanto a sottogoverno e a clientelismo non è da meno. L’augurio è che soprattutto i giovani, le donne, gli uomini liberi, si riprendano i propri diritti e facciano piazza pulita di tutto il marcio del passato e mandino ai Comuni gente nuova e non compromessa con un passato non più sopportabile!

NINO LANZETTA




Lunedì 13 Maggio,2013 Ore: 08:07
 
 
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