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www.ildialogo.org Il trionfo dell'effimero in politica,di Nino Lanzetta

Il trionfo dell'effimero in politica

di Nino Lanzetta

 Fa un effetto stridente considerare che la crisi economico-finanziaria sia scoppiata proprio in piena estate, stagione della massima implosione dell’effimero. In Italia, poi, dove Berlusconi l’effimero l’ha portato in politica, la cosa assume un sapore di farsa che rischia di trasformarsi in tragedia. Il grande comunicatore ed il suo altezzoso ministro della finanza creativa e dei condoni, che ci hanno portato sul ciglio del baratro, assicurano di tirarci fuori con la solita sicumera, e con un’ulteriore manovra finanziaria, aggiuntiva a quella già approvata a luglio, iniqua e che “mette le mani nelle tasche” dei soliti poveri cristi che si vedranno drasticamente ridimensionare i già ridotti servizi e il fabbisogno familiare e che contiene norme, quelle sul contenimento della politica, fumose e di improbabile realizzazione. Ritengono, così, di riconquistare in patria, una credibilità irrimediabilmente perduta.

L’estate romana del 1977 inventata dall’architetto Renato Nicolini, assessore della Giunta Argan, come progetto per portare la cultura al grande pubblico delle periferie che non andavano in vacanza, utilizzando e migliorando le strutture cittadine, ha dato luogo, negli anni a venire, alla stagione dell’effimero, termine coniato spregiativamente dai suoi critici per il senso del futile e del provvisorio. Da allora le televisioni commerciali e la pubblicità hanno moltiplicato a macchia d’olio il consumismo con show, belle donne, veline e prosperose ragazze svestite, grandi fratelli e isole di famosi. Lo spettacolo e il divertimento hanno favorito la nascita di una serie di feste, di sagre, di fiere, di mostre gastronomiche, contribuendo sommamente a modificare, in senso godereccio ed edonistico, il gusto degli italiani. L’inventore delle televisioni commerciali in Italia, prima ha fatto i soldi a palate e poi, è sceso in politica e l’ha trasformata in spettacolo. Ha portato l’effimero in politica, mutuandovi il linguaggio commerciale, accattivante, leggero e tranquillizzante, demagogico e populista, con un’estrema semplificazione dei problemi e un’assicurazione di tranquillità e fiducia. Gli italiani pensassero a divertirsi, al resto ci avrebbe pensato lui! E’ la continuazione del “panem et circenses “ degli antichi romani. Ha funzionato - purtroppo per troppo tempo- fino al crac finale, che l’affabulatore si ostina a rinviare. Ora, però, i nodi sono venuti al pettine trasmessi dall’opulenta America, che si salverà, ma noi, tra le potenze più deboli, rischiamo il fallimento.

Lo tsunami è scoppiato proprio quando molti italiani – in verità meno degli anni scorsi- stanno al mare. Quelli rimasti a casa cercano di distrarsi come possono, andando per sagre, per feste o consumando l’ultimo scampolo di agosto sulle vicine spiagge cilentane. Il corso di Avellino, tornato ad antico splendore con i fondi comunitari, ospita i molti derelitti della città che fanno il solito struscio e i soliti inciuci in attesa degli spettacoli che quest’anno sono costati la bella cifra di 380.000 euro, incuranti del grido d’allarme della crescente povertà lanciato dalla Caritas diocesana. Intanto, dopo Parigi e Madrid, la protesta giovanile sta bruciando Londra tra il disinteresse generale, sintomo di un malessere grave di un sistema che si ritiene ancora liberale. I nostri allegri politici locali riempiono i giornali delle loro ultime parole famose sul prossimo sviluppo del Sud e sull’opera indefessa del Governo, insostituibile a loro dire. Caldoro vuole snellire la burocrazia regionale aumentando di due assessori in Giunta, smentito dalla stessa manovra finanziaria; il Sindaco Galasso cambia due assessori facendo la solita operazione clientelare e il Presidente della Provincia Sibilia si dibatte tra Caldoro e De Mita e non ha nessuna politica del territorio, se non quella di opporsi, senza esito alcuno, alle ordinanze regionali sul trasferimento dei rifiuti nella discarica di Savignano in corso di esaurimento.

“ Chi vuol esser lieto sia, di doman non c’è certezza!....” Intanto il resto delle fabbriche irpine chiudono. Ci attende un autunno caldo, anzi caldissimo!

NINO LANZETTA 



Domenica 21 Agosto,2011 Ore: 08:37
 
 
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