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www.ildialogo.org IN CAMPANIA IL CENTRODESTRA SI INSEDIA ALLA REGINE: CI SARA’ LA SVOLTA O TUTTO RIMARRA’ COME PRIMA?,di Nino Lanzetta

A proposito di elezioni regionali.
IN CAMPANIA IL CENTRODESTRA SI INSEDIA ALLA REGINE: CI SARA’ LA SVOLTA O TUTTO RIMARRA’ COME PRIMA?

di Nino Lanzetta

A tre settimane dalle elezioni regionali, si possono fare consideraizioni più meditate e tentare qualche riflessione. Innanzitutto, dopo un ciclo abbastanza lungo il Centro destra riconquista la Regione e porta l’on. Caldoro alla Presidenza. Del nuovo Presidente si dice bene, ma è sufficiente il valore personale e l’onestà individuale per permettere quella discontinuità e quel cambiamento di cui si avverte l’estrema necessità? Gli avversari politici sostengono che il nuovo gruppo dirigente non può  combattere veramente la camorra e l’illegalità per i troppi legami di ordine economico e politico che lo lega a quei gruppi di potere. Un consigliere regionale, condannato per camorra è stato presentato e perfino rieletto. Il coordinatore regionale, sottosegretario del governo, è indagato per camorra e per i suoi rapporti con il clan dei casalesi, e, per lui, è stata richiesta al Parlamento l’autorizzazione all’arresto, naturalmente negata.  E la criminalità organizzata, il diffuso senso dell’illegalità sono mali tanto  atavici  e connessi all’economia e agli appalti pubblici, che bloccano sul nascere ogni iniziativa di rinascita. La gestione dei rifiuti sono l’esempio più eclatante, ma non il solo. Cambierà la situazione? Tutti lo speriamo, molti se lo auspicano, pochi lo credono. Si ha ragione di ritenere che con il centro destra non muterà la situazione, a parte il tam tam di un messaggio mediatico più rassicurante sul futuro e le critiche per le colpe del passato. Ma i problemi della Campania sono gravissimi e secolari e non si risolvono con i proclami e le buone intenzioni. Se non si abbandonerà l’assistenzialismo, il clientelismo, se non si combatterà, senza tregua, la delinquenza organizzata e l’illegalismo diffuso, se non si daranno prospettive serie e concrete alle masse ( le plebi, come continuano a chiamarle molti intellettuali), non si uscirà da un sistema incancrenito che l’imminente federalismo finirà per acuire e rendere esplosivo. Né basterà, poi, per compiere il miracolo, un sindaco leghista a Napoli come – non tanto per scherzo- auspica il ministro Maroni.
Seconda considerazione. L’UDC di De Mita ha contribuito, in modo decisivo, alla vittoria della destra. In Irpinia con il suo 17% è il terzo partito. Il clientelismo e l’assistenzialismo pagano ancora in questa provincia! Strano e sconfortante destino quello di De Mita che, in un batter d’ali e per una negata candidatura, ha sconfessato quarant’anni di politica di centro sinistra ed ha finito di trovarsi gomito a gomito con Berlusconi, l’antipolitico per eccellenza e quanto di più diverso dalla sua aristocratica filosofia politica. Con l’aggravante che, dall’alto della sua ex statura politica, continua ad offendere gli avversari dando loro gravi epiteti di ignoranza, incultura, incapacità. Stavolta ha coinvolto, nei suoi sprezzanti ed estemporanei giudizi, anche il buon Gerardo Bianco oltre ai soliti De Luca, ( il senatore di Avellino ed il sindaco di Salerno) ed alla De Simone. Chissà quando comincerà a fare autocritica e a domandarsi perché mai la Campania e l’irpinia siano ridotte in uno stato comatoso, e dove sia stato in questi ultimi quarant’anni? Ma cos’è, infine, il demitismo se non l’arte di dire il nulla con il maggior numero di parole possibili e sofisticate analisi astratte e da prima repubblica e, nel contempo, gestire il potere per alimentare il clientelismo e l’assistenzialismo più spudorato?
Terza considerazione. L’astensionismo cresce anche da noi e non è più sufficiente la personalizzazione del voto ad arrestarlo. La disaffezione per la politica comincia a toccare punte alte anche da noi e pare non arrestarsi. I politici sono visti come lavoratori in proprio, che si danno da fare più per se stessi che per gli altri. Cambiano casacca ad ogni occasione ed ora in molti si sono affrettati a saltare sul carro dei vincitori. Chi può li evita, chi non può, per bisogno, in cuor suo, li disprezza.
Quarta considerazione. Il Partito democratico continua a franare e, come succede a Montaguto, per una frana reale, nessuno ci fa caso. Anche la sinistra continua, imperterrita, a precipitare nel baratro di una politica radicale, divisa e d’elite, che non va da nessuna parte e finisce per portare acqua al mulino del Centrodestra. Eppure è zeppa di galantuomini e di fior di giovani preparati! E’ una maledizione! Intanto questa politica continua ad alimentare una classe dirigente mediocre, incolta, servizievole, arrogante, che si rifugia nell’ostentazione del proprio status per imporre una presunta superiorità, culturale e morale, che non ha.
 Se queste sono le premesse basteranno pochi mesi per vedere il vento che tira! Non ci dovrebbero essere più alibi né si può continuare sempre a far cadere le colpe sul passato. I rifiuti, la sanità, i servizi, la lotta alla criminalità e alla diffusa illegalità, la moralità e la sobrietà della politica saranno un banco di prova più che decisivo per sapere se si vuole davvero cambiare pagina. Gli inizi non lasciano ben sperare. Se alle parole non seguiranno i fatti, esse rimarranno una vuota espressione e il declino continuerà irreversibile !
NINO LANZETTA


Sabato 17 Aprile,2010 Ore: 22:53
 
 
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