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www.ildialogo.org A PROPOSITO DI GRILLO E DEL MOVIMENTO 5 STELLE,di NINO LANZETTA

Dibattito in Irpinia
A PROPOSITO DI GRILLO E DEL MOVIMENTO 5 STELLE

di NINO LANZETTA

L’intervento di lunedì scorso sul Corriere dell’Irpinia “Grillo e la ricerca di una identità” ha suscitato, come era da aspettarselo, un coro di critiche e di reazioni. Non erano nel conto, invece, le offese e le calunnie di molti lettori del Movimento 5 stelle. Offese e calunnie cui ci si rifugia quando si è a corto di ragioni da contrapporre e confutare, e che sono l’espressione di un provincialismo, vetero e stantio, tipico di coloro che credono di opporsi alle idee demonizzando chi le esprime.
Un lettore di Ariano lo ha qualificato “mero messaggio pubblicitario, di scontata propaganda vecchia maniera” aggiungendo – bontà sua- di “non avvertire nemmeno la necessità di confutare”. Una donna, poi, Che pure è stata candidata a Sindaco di Avellino, ci ha accusato di non documentarci affatto prima di scrivere con …”l’eco un po’ scialba di luoghi comuni triti e ritriti” e, concludendo con l’enfasi della neofita, con la fatidica frase “del M5S Lei non sa nulla”.
Cosa rispondere? Partiamo dall’antefatto. Nell’articolo contestato, con la brevità consentita dai limitati spazi consentiti dal giornale, avevamo, cercato di riflettere sul fatto se il Movimento di Grillo fosse da considerarsi un partito politico tradizionale, così come previsto dalla nostra Costituzione, o un movimento “rivoluzionario” anomalo caratterizzato da una strategia politica compatibile con la nostra democrazia parlamentare e se gli eletti al Parlamento rispondessero a tutta la nazione “senza vincolo di mandato” o fossero solo dei “portavoce” senza alcun potere o autonomia. Se cioè la loro presenza in parlamento aiutasse a risolvere i problemi e ad attuare quel cambiamento che moltissimi auspicano od invece finisse per essere da ostacolo e addirittura favorisse chi si oppone. E dello stesso Grillo scrivevamo che fosse da considerarsi più un politico atipico, un agitatore di coscienze, un capopopolo, un pastore di uomini inteso da Platone, che un politico “tessitore” di interessi plurali da tendere all’unità. Scrivevamo, fra l’altro:”Si rifiutano di “parlare” in Parlamento che si chiama così perché è -per Costituzione- il luogo deputato a parlare, dove ci si confronta, si fanno compromessi, si ricercano equilibri e dove si applica il metodo della maggioranza, per la formazione delle leggi e del Governo. Mettendosi fuori dal gioco democratico, la loro non può qualificarsi azione politica ed il loro un partito”. Perciò lo paragonavamo più ad un movimento rivoluzionario nel senso che il cambiamento ipotizzato – non accettando “contaminazione” alcuna con le altre forze politiche- non potesse avvenire nel Parlamento e attraverso di esso, ma avesse bisogno della conquista di tutto il potere, opposizione inclusa. Fantapolitica – scrivevamo- o per Grillo il futuro della politica? Per avallare quanto scrivevamo facevamo una serie di esempi.
L’intervento è stato letto con molta superficialità, senza voler entrare nel merito delle opinioni espresse, ma fermandosi in superficie e andandoci giù con la demagogia, il populismo e la superficialità di chi mastica poco di scienza politica. A meno che non si dicano le cose come stanno, dove si vuole andare a parare e il progetto di società che si vuole instaurare dopo la distruzione di quella attuale che, è utile ribadire, è una democrazia parlamentare, si viene meno ad un elementare dovere di informare correttamente i cittadini. Purtroppo del M5S- per il numero dei parlamentari- non si può fare a meno in Parlamento e questo- dicevamo- costituisce l’altra grande anomalia che, unita a quella del berlusconismo impedisce – di fatto-, di uscire dalla crisi, innanzitutto politica e morale prima che economica che ha colpito il Paese. Il “tutti a casa” perché “siete tutti marci e ladri” non risolve nulla. Nella storia ha portato solo alle dittature!
Manco a farlo apposta – come se l’articolo, ancora fresco di stampa li anticipasse, si sono verificati, a distanza di poche ore l’uno dall’altro- ulteriori avvenimenti e comportamenti che rafforzavano quello che noi avevamo tentato di dire. Il primo: il Presidente della Repubblica Napolitano è stato fatto oggetto di accuse pesantissime da parte di Grillo e dei suoi più stretti seguaci, per aver rivolto un messaggio alle Camere per il sovraffollamento delle Carceri proponendo – fra l’altro e non solo- anche una eventuale amnistia ed indulto. Apriti cielo! Si è gridato al salvacondotto a Berlusconi interpretandone le intenzioni e prevedendo l’inciucio. Lo stesso Grillo è dovuto intervenire sul blog affinché non si arrivasse al reato di vilipendio! Uno pseudo giurista, affascinato dal credo di Casaleggio e di Grillo ha parlato addirittura di messa in stato d’accusa per Napolitano! Il giorno dopo c’è stata la clamorosa sconfessione da parte del duo Grillo Casaleggio ( padroni del Movimento!) di quei senatori che avevano osato proporre in Commissione Giustizia un emendamento alla Legge Bossi – Fini – Maroni teso ad abolire il reato di clandestinità e di favoreggiamento per cui chi si apprestasse a soccorrere un naufrago, sia esso uomo, donna o bambino, incappava nei rigori di una legge che qualificare incivile è il minimo. La giustificazione è che i consensi vengono prima dei morti! Chi mai avrebbe pensato insieme il duo Bossi Grillo? E su questo clamoroso incidente di percorso- quando i più di trecento morti stanno ancora sulla spiaggia e se ne sono aggiunti molti altri appena pochi giorni dopo, è davvero inutile alcun commento! La discussione nel gruppo – stavolta rigorosamente a porte chiuse – è stata lunga, accesa ed anche concitata. Era quanto noi auspicavamo nel tanto contestato articolo! Chissà fosse la volta buona? Sarebbe da definire, una buona volta per tutte la figura del parlamentare se “portavoce” -come lo vogliono Casaleggio e Grillo- o rappresentante del popolo ”senza vincolo di mandato” come prescrive l’art. 67 della nostra Costituzione. Il terzo episodio che vogliamo narrare rientra nella “filibustering” che caratterizza spesso i lavori parlamentari per la “irrequietezza” per usare un eufemismo dei “portavoce” del movimento. Riportiamo da “Repubblica”: “Partiti ladri”, il M5S provoca e alla Camera scoppia la bagarre…” Seduta sospesa e tempo perduto. Non è la prima volta e non sarà l’ultima!
Cosa dire per concludere? Il Presidente della Repubblica, violentemente attaccato, ha replicato accusando il Movimento di non aver a cuore i problemi della gente e del Paese. Siamo d’accordo e ricordiamo che se avessero favorito ( non con una alleanza da loro aborrita, ma con un voto “tecnico” al Senato) un Governo Bersani che proponeva un reale cambiamento con otto punti abbastanza condivisibili, che avrebbero condizionato e controllato, e se avessero contribuito ad eleggere il Presidente della Repubblica votando Prodi o un altro candidato scelto insieme, non avremmo avuto il ritorno alla grande di Berlusconi e non saremmo piombati nella bagarre che purtroppo stiamo vivendo!
Fantapolitica? No, forse, solo buona politica!
NINO LANZETTA


Sabato 12 Ottobre,2013 Ore: 19:08
 
 
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