- Scrivi commento -- Leggi commenti ce ne sono (0)
Visite totali: (323) - Visite oggi : (1)
Questo giornale non ha scopo di lucro, si basa sul lavoro volontario e si sostiene con i contributi dei lettori Sostienici!
ISSN 2420-997X

Canali social "il dialogo"
Youtube
- WhatsAppTelegram
- Facebook - Sociale network - Twitter
Mappa Sito

www.ildialogo.org Isochimica e Vertenza Irpina: appello del PDCI,di Segreteria Provinciale Irpina del Partito dei Comunisti Italiani – Federazione della Sinistra

Avellino
Isochimica e Vertenza Irpina: appello del PDCI

di Segreteria Provinciale Irpina del Partito dei Comunisti Italiani – Federazione della Sinistra

La notizia che la procura della repubblica di Avellino avrebbe aperto un fascicolo sulla questione ex Isochimica e la contemporanea denuncia di un ex operaio su come si lavorava e dove finiva l'amianto estratto dai vagoni ferroviari delle Ferrovie dello Stato, apparse oggi su alcuni quotidiani locali, ci fa sperare che si possa finalmente fare chiarezza sull'intera vicenda che va avanti da oltre 23 anni.

Ma alcuni dati vanno detti con chiarezza per delineare meglio la problematica ambientale.

Da quello che si sa all'ex Isochimica sono stati trattati oltre ventimila quintali di amianto che corrispondono ad un volume di circa mille metri cubi, cioè ad un cubo di trentatré metri di lato. Un palazzo di undici piani di altezza e altrettanti di larghezza e profondità. Una parte di questi mille metri cubi è stata sotterrata sotto la stessa ex Isochimica, e su questo ci sono molte e dettagliate denunce degli stessi ex operai, ma la stragrande maggioranza di quel materiale è stato, con tutta probabilità, sotterrato in giro per l'Irpinia, o anche fuori dall'Irpinia, in moltissime discariche abusive, senza alcun tipo di controllo e precauzione. Molti hanno visto, molti hanno fatto materialmente questi sversamenti abusivi, c'è sicuramente chi sa dove è finito il grosso dell'amianto trattato all'ex Isochimica e che ora costituisce un pericolo reale non solo per le popolazioni attuali ma anche per le future generazioni.

Gli ex operai dell'ex Isochimica hanno da tempo denunciato questa situazione. Altre denunce ci sono state che però finora non hanno prodotto alcun risultato, né in termini di accertamento delle responsabilità, con relative punizioni, né in termini di risanamento ambientale per il quale nulla è stato fatto. L'amianto, questo è certo, è sparpagliato in giro sul nostro territorio nel silenzio di chi ha fatto materialmente gli sversamenti, di chi li ha ordinati, di chi a livello locale ha visto ma ha preferito voltarsi dall'altra parte, pur sapendo che il proprio silenzio sarebbe stato causa di decine e decine di morti per tumori inspiegabili.

Le responsabilità della politica e delle istituzioni statali rispetto a tale situazione sono gravissime, ma non è mai troppo tardi per rimediare e assumere decisioni che rispondano alla tutela del bene comune e non agli interessi e all'ingordigia di singoli speculatori o affaristi senza scrupoli.

Quella dell'ex Isochimia è una vicenda umana e politica che finora è stata fallimentare per la città di Avellino e per l'Irpinia nel suo complesso. Il fallimento lo si tocca con mano quando gli ex lavoratori sono stati costretti a ricorrere alle vie legali per vedere riconosciuto ciò che sarebbe un loro diritto umano e politico ottenere.

Ci auguriamo che chi sa parli e dica tutto per il bene dell'Irpinia che non merita di essere trattata come una discarica a cielo aperto di materiali tossici e rifiuti di tutti i tipi.

Ci auguriamo che la Politica, quella con la “P” maiuscola che non è sinonimo di malaffare, sappia trovare la dignità di rimettere in moto l'Irpinia e la sua gente, aprendo finalmente una grande vertenza Irpina con il governo regionale e nazionale, partendo dalle situazioni di crisi oggi aperte.

Basta un solo cacciabombardiere in meno, dei 131 che l'Italia dovrebbe comprare nei prossimi anni, per risolvere tutte le vertenze, come quella dell'Isochimica, attualmente aperte ed irrisolte e i problemi gravissimi della povertà nella nostra regione (dove il 50% delle famiglie è a rischio povertà).

C'è bisogno che i governi della cosa pubblica a tutti i livelli, da quello comunale a quello nazionale, smettano di dare soldi agli amici degli amici, smettano di fare i lavori pubblici più e più volte, con immenso sperpero di denaro pubblico, smettano di fare, soprattutto, lavori inutili e dannosi per l'ambiente e cessino di partecipare alle guerre che, finora, ci sono costate una decina di miliardi di euro che avrebbero potuti essere spesi per cose ben più utili per i cittadini.

Su queste cose chiamiamo tutti i partiti di sinistra e del centro-sinistra al confronto e alla mobilitazione.

Segreteria Provinciale Irpina del Partito dei Comunisti Italiani – Federazione della Sinistra



Venerd́ 06 Gennaio,2012 Ore: 16:14
 
 
Ti piace l'articolo? Allora Sostienici!
Questo giornale non ha scopo di lucro, si basa sul lavoro volontario e si sostiene con i contributi dei lettori

Print Friendly and PDFPrintPrint Friendly and PDFPDF -- Segnala amico -- Salva sul tuo PC
Scrivi commento -- Leggi commenti (0) -- Condividi sul tuo sito
Segnala su: Digg - Facebook - StumbleUpon - del.icio.us - Reddit - Google
Tweet
Indice completo articoli sezione:
Notizie dall'Irpinia

Canali social "il dialogo"
Youtube
- WhatsAppTelegram
- Facebook - Sociale network - Twitter
Mappa Sito


Ove non diversamente specificato, i materiali contenuti in questo sito sono liberamente riproducibili per uso personale, con l’obbligo di citare la fonte (www.ildialogo.org), non stravolgerne il significato e non utilizzarli a scopo di lucro.
Gli abusi saranno perseguiti a norma di legge.
Per tutte le NOTE LEGALI clicca qui
Questo sito fa uso dei cookie soltanto
per facilitare la navigazione.
Vedi
Info