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www.ildialogo.org I fuochi vengono sparati, ma è mancato il finale,di Michele Zarrella

Convegno della Biogem ad Ariano Irpino
I fuochi vengono sparati, ma è mancato il finale

di Michele Zarrella

La Gelmini non viene in Irpinia


Covegno della Biogem ad Ariano Irpino
Si inaugura senza il “finale” il convegno della Biogem di Ariano Irpino. La ministra ha disertato, e nessuno ci ha spiegato perché, il convegno organizzato dalla Biogem, nonostante la presenza di tanta gente, in parte in piedi, di quattro rettori di università, di scienziati, di ricercatori e del premio Nobel Mario Capecchi. Dopo i fuochi di apertura del presidente della Biogem Ortenzio Zecchino, del sindaco di Ariano Irpino, della presidente della VI Commisione cultura e ricerca scientifica della Regione Campania, ha concluso con un intervento brillante e molto seguito l’assessore regionale Guido Trombetti, matematico e ex rettore dell’università di Napoli. Il quale ha detto che non crede alle due culture unificate, ma che si impegnerà per la realizzazione di una scuola di eccellenza come la Normale di Pisa o la Sissa di Trieste precisando che comunque un tale progetto dipende dal governo nazionale.
All’ingresso si erano schierati, anche se si sapeva che la Gelmini non sarebbe venuta, alcuni responsabili delle organizzazioni sindacali con tanti precari della scuola. Le bandiere sventolavano davanti ai visi delusi di quella gente che si era mobilitata per protestare contro la riforma Gelmini. Una riforma che “taglia” dalle scuole materne fino all’università, alla ricerca. Una riforma che cade sulla scuola come una mannaia imposta dalla logica del potere e del denaro di tipo aziendale: investimento/profitto. Una logica scellerata e inaccettabile che produce centinaia e centinaia di precari disoccupati solo nella nostra provincia. Durante il secondo intervento del presidente Zecchino alcuni precari delusi dalla mancata presenza della ministra hanno fischiato ed urlato per far sentire comunque la loro voce. Dopo l’allontanamento dei precari il presidente Zecchino ha detto che queste forme di protesta potrebbero dare risultati migliori se avvenissero con forme diverse e più civili. Ma chi avrebbe dato parola ai dei poveri precari urlanti? Chi avrebbe ascoltato le loro parole se la loro richiesta di un incontro con la ministra è saltato? Chi si sente di approvare la riforma che il governo sta portando avanti cocciutamente? Bisogna arrivare ai digiuni nelle pubbliche piazze e davanti ad un ministero fino a rischiare la morte per ottenere uno straccio di notizia sui network nazionali? Sono forse queste le forme diverse e più civili che aprono la strada al colloquio? Mentre le altre nazioni aumentano i loro investimenti nella scuola, nella ricerca e nella cultura il nostro governo taglia nella scuola pubblica, taglia nella ricerca, taglia nelle università, ma non taglia, anzi conserva e in alcuni casi incrementa, sprechi e affari.
Gesualdo, 1° settembre 2010
Michele Zarrella
 
 
 

Convegno della Biogem ad Ariano Irpino del 1-9-2010



Giovedì 02 Settembre,2010 Ore: 10:08
 
 
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