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Avellino
Ci state buttando in mezzo a una strada!

La dura requisitoria degli operatori del Consorzio A4 che vedono sfumare il lavoro di tutta una vita.


Ulteriore beffa per i lavoratori del Consorzio A4 che, dopo la delibera di Giunta Regionale n. 320 del 03 luglio 2012 con la quale la Regione Campania ha posto in essere la “modifica degli ambiti territoriali sociali e dei distretti sanitari”, hanno visto andare in fumo tutte le loro speranze di stabilizzazione. Contrariamente a quanto si aspettavano, forti dell’esperienza dei loro colleghi di altri Ambiti della provincia di Avellino, che hanno raggiunto una posizione stabile ed indeterminata, dopo una vita intera spesa ad occuparsi dei problemi dei tanti utenti assistiti, dopo le umiliazioni professionali, economiche e le incertezze di stipendi prossimi alla fame, ecco l’ultimo smacco: il Consorzio Pubblico di Servizi Sociali A4 che, dopo varie modifiche aveva trovato una forma giuridica stabile e tutelante per utenti ed operatori, è stato, in base alla succitata delibera regionale, accorpato ulteriormente. Infatti, oltre ai comuni originari (Altavilla Irpina, Capriglia Irpina, Cervinara, Chianche, Grottolella, Montefredane, Petruro Irpino, Pietrastornina, Prata di P. U., Pratola Serra, Roccabascerana, Rotondi, San Martino V. C., Torrioni e Tufo), nella delibera si apprende dell’accorpamento con un ulteriore comune, quello della città di Avellino, che si è aggiunto al sistema creando un ambito di quasi centomila abitanti. A tal proposito va precisato che al fine di garantire la continuità dei servizi sociali e socio-sanitari erogati ai cittadini era necessario, a partire dal primo gennaio 2013, individuare una forma giuridica di gestione dei servizi sociali del nuovo Ambito. Il problema che gli operatori pongono è proprio nella scelta della forma giuridica di gestione associata da attribuire alla nuova istituzione. Per quale motivo il Consorzio A4 - domandano gli operatori - un ente funzionante, che ha maturato al suo interno un’esperienza tale da risultare negli anni e più volte un’eccellenza, deve essere smembrato per favorire la costituzione di un nuovo organismo di gestione? Precisiamo - fanno il punto gli operatori - non siamo contrari all’ampliamento dell’Ambito che può e deve essere considerata una opportunità di crescita ma - proseguono - a che serve dare origine ad un nuovo sistema che porterà solo e soltanto nuovi ed ingenti costi? Perché riaffidare servizi già affidati, perché bandire nuovi concorsi per reperire personale già formato, selezionato ed operante? Non sarebbe cosa più semplice - ribadiscono - far confluire un unico comune, quello di Avellino, all’interno dell’Ente esistente e non azzerare tutto il sistema?! Quali sono i motivi di tale scelta? Le preoccupazioni degli operatori terminano con un unico grande appello: il Consorzio Pubblico di Servizi Sociali A4 deve proseguire, non facciamo degli interessi politici il metro di valutazione per la gestione dei nostri territori. Precisiamo che, in seguito a quanto stabilito attraverso le Circolari regionali n. 860236 del 21 novembre 2012 e n. 957445 del 28 dicembre 2012 ed in riferimento alla Nota n. 207189 del 21 marzo 2013, a firma del dott. Antonio Oddati, essendo ormai imminente (30 giugno 2013) la sospensione dei servizi erogati dal Consorzio Pubblico dei Servizi Sociali A4 sul territorio dei 15 Comuni Consorziati e la conseguente incertezza occupazionale, gli attuali dipendenti/collaboratori e operatori, impegnati a vario titolo, seriamente preoccupati per il loro futuro e per quello delle proprie famiglie, hanno chiesto, con la massima urgenza, un incontro con il Presidente della Giunta Regionale Stefano Caldoro, con l’Assessore Regionale alle Politiche Sociali Ermanno Russo, con il Dirigente Regionale alle Politiche Sociali Antonio Oddati e con il Prefetto di Avellino Umberto Guidato. La cosa curiosa - puntualizzano gli operatori - è che gli altri Consorzi dei Servizi Sociali, anche in provincia di Avellino, hanno stabilizzato il sistema. Il PSR 2009-2011 indicava, inoltre, agli Ambiti Territoriali Sociali di scegliere una forma giuridica più stabile e suggeriva appunto la costituzione di un Consorzio. Perché chiudere proprio il nostro Consorzio?




Giovedì 11 Aprile,2013 Ore: 18:05
 
 
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