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Avellino
La Guardia di Finanza cerca gli evasori e li trova

Pubblichiamo il comunicato stampa della Guardia di Finanza di Avellino sull'operazione SOLD OUT per combattere i falsi saldi di fine stagione.


Guardia di Finanza
Comando Provinciale Avellino

COMUNICATO STAMPA
Avellino, 13 gennaio 2012

F I A M M E G I A L L E

Quinta edizione dell’operazione SOLD OUT. I saldi sotto la lente delle Fiamme Gialle, a tutela del consumatore e per una corretta applicazione delle norme in tema di vendite straordinarie di fine stagione

Cade in un momento di diffusa attenzione all’evasione fiscale la quinta edizione dell’operazione SOLD OUT, l’azione di contrasto alle irregolarità connesse alle “vendite straordinarie di fine stagione” alla quale, sin dal gennaio 2009, le Fiamme Gialle di Avellino hanno dato di volta in volta effettiva concretezza con originali modalità operative.

Inserita nel quadro dei cosiddetti “controlli strumentali”, l’attività del Comando Provinciale di Avellino in tema di monitoraggio e controllo dei mercati ha comportato l’adozione di un articolato piano d’azione e l’impiego in tutta la provincia di una vera e propria task force che, sin dalla seconda metà del mese di dicembre, ha visto coniugare l’attenzione ai cosiddetti “saldi” con gli accertamenti finalizzati alla verifica del regolare rilascio e della corretta emissione di ricevuta e scontrino fiscale.

Il programma è stato predisposto sul finire dell’anno scorso, tenendo in considerazione le risultanze in atti ma anche le numerose segnalazioni di volta in volta pervenute al servizio di pubblica utilità 117. Sempre più elevato è, infatti, il numero di cittadini e consumatori che si rivolgono alla Guardia di Finanza per segnalare situazioni d’irregolarità, nel quadro di un diffuso senso civico che ha ormai i suoi riflessi anche sui più noti social network (su internet è un proliferare di siti, gruppi e blog che raccolgono le lamentele delle persone comuni) e che altresì si traduce in iniziative, spesso patrocinate anche da associazioni di consumatori, al passo con la capillare diffusione di smartphone (ci sono applicazioni per Android ed Apple che permettono di denunciare on-line il mancato rilascio dello scontrino, con tanto di geo-localizzazione dell’esercizio ove è stata riscontrata la violazione).

Dando pertanto concretezza ad una generale istanza, sin dalla metà di dicembre le Fiamme Gialle hanno avviato la loro opera di monitoraggio finalizzata ad evitare, allorquando sarebbe stato dato il via alle “vendite straordinarie di fine stagione”, situazioni di disturbo della libera concorrenza e/o di vero e proprio danno per l’acquirente. In tale contesto, secondo un modus operandi già collaudato, gli uomini della Compagnia di Avellino e delle Tenenze di Ariano Irpino, Sant’Angelo dei Lombardi, Solofra e Baiano, hanno “fotografato” la situazione esistente prima dell’inizio delle “vendite straordinarie di fine stagione” in modo da cristallizzare in modo inconfutabile ed incastrare di fronte all’evidenza del documento tutti gli eventuali “furbetti” che speravano invece di approfittare del periodo dei “saldi” per gonfiare i prezzi, praticare uno sconto di fatto insistente, liberarsi di residui di magazzino.

L’azione si è incentrata, a campione, presso gli esercizi commerciali che sulla base dell’esperienza pregressa, maggiormente risultavano interessati dai “saldi” ed, in particolare, presso le rivendite di capi d’abbigliamento ed i negozi di calzature. A tale capillare azione preliminare sono seguite, a partire dall’avvio dei “saldi” e sino a tutta la giornata di ieri, gli specifici controlli e le opportune verifiche presso i medesimi esercizi commerciali in modo da porre inconfutabilmente a raffronto quanto rilevato prima dell’inizio del periodo dei “saldi” con la situazione all’atto del controllo.

Le pattuglie delle Fiamme Gialle, sguinzagliate per tutto il territorio della provincia e maggiormente presenti presso i centri abitati maggiori, con non poche difficoltà hanno complessivamente “fotografato” le situazioni esistenti in ben 10 esercizi commerciali che, nella fase di riscontro successivo, nonostante la quinta edizione dell’operazione SOLD OUT fosse stata ampiamente pubblicizzata prima del suo avvio (anche tramite gli organi di comunicazione), hanno portato alla constatazione di irregolarità per ben 6 casi, con una percentuale del 60 % di violazioni.

Tra le diverse violazioni constatate in un caso è stato addirittura accertato che il prezzo di vendita dei cosiddetti “saldi” in un negozio di scarpe ed accessori in pieno centro ad Avellino era stato gonfiato del 50% rispetto al prezzo praticato prima dell’avvio della vendita straordinaria di fine stagione in modo da pervenire ad un prezzo “scontato” del 50%” (che in realtà coincideva con l’importo originario di vendita). In un negozio di biancheria intima a Mercogliano invece la percentuale effettiva di sconto applicata a fronte del 50% reclamizzato non raggiungeva nel migliore dei casi il 40%.

Nel prospetto qui di seguito il dettaglio di alcuni fra i casi più eclatanti:

capo fotografato

prezzo “normale”  di vendita prima dell’avvio  dei saldi

prezzo esposto in vetrina come importo “base” su cui è praticato lo sconto  

% di sconto praticato così esposto in vetrina

percentuale di sconto e prezzo effettivamente praticato come da vetrina  dopo l’inizio dei saldi

borsa da donna di colore beige

euro 46,00

euro 65,00

30%

euro 46,00 = 0%

stivali da donna di colore beige

euro 28,00

euro 34,60

30%

euro 28,00 = 0%

borsetta da donna di colore marrone con catena

euro 32,00

euro 45,00

30%

euro 32,00 = 0%

stivaletti da donna di colore marrone

euro 60,00

euro 85,00

30%

euro 60,00 = 0%

mocassini da donna di colore grigio chiaro

euro 18,00

euro 25,00

30%

euro 18,00 = 0%

intimo donna (reggiseno)

 

euro 13,93

euro 19,90

50%

euro 9,95 = 29%

magliettina di colore rosa

euro 13,93

euro 16,90

50%

euro 8,45 = 39%

intimo donna

(slip vari colori)

euro 09,03

euro 12,90

50%

euro 6.45 = 28%

Nella maggior parte dei casi le irregolarità si sono sostanziate nella mancanza di prezzi esposti (consentendo in tal guisa al commerciante di applicare lo sconto e in maniera non trasparente) ovvero, in altri casi, i cartellini sono risultati carenti di uno o più degli elementi obbligatoriamente previsti dalla normativa di settore (prezzo originario, percentuale di sconto, prezzo “scontato”), spesso con una percentuale di sconto pubblicizzata solo sulle vetrine della attività commerciali e cartellini esposti del tutto privi di prezzo. In alcune situazioni i militari del Corpo, già presenti in negozio (ovviamente in abiti borghesi) riscontravano come lo sconto fosse praticato solo all’atto del pagamento da parte del consumatore.

Al termine dell’azione di servizio eseguite con riferimento alla normativa dei “saldi”, sono state rilevate ben 6 violazioni complessive con sanzioni amministrative per circa 6.200 euro nei confronti di esercizi commerciali operanti nel settore della vendita al dettaglio di abbigliamento, calzature e accessori.

Come si è detto, peraltro, gli interventi si sono sostanziati anche nella consueta azione finalizzata alla verifica del regolare rilascio e della corretta emissione di ricevuta e scontrino fiscale ed, a seguito di accessi presso 47 esercizi commerciali, confermando la tendenza da parte di taluni operatori ad omettere il rilascio del documento, sono state contestate ben 20 violazioni per mancata emissione dello scontrino e/o della ricevuta fiscale, con una percentuale di irregolarità pari al 43 % dei controlli eseguiti.

La disciplina attinente i “saldi” è contenuta nel decreto legislativo nr. 114 del 24.03.1998 che, in particolare, stabilisce come per ”vendite straordinarie” debbano intendersi le vendite di liquidazione, le vendite di fine stagione e le vendite promozionali: a seguito dell’osservanza di precise disposizioni emesse dall’autorità comunale, il titolare di un esercizio dedito alla vendita al dettaglio di alcuni specifici articoli può offrire particolari condizioni favorevoli (reali ed effettive) onde favorire l’acquisto di propri prodotti. L’operazione può essere anche oggetto di messaggi pubblicitari in cui vengano prospettate al consumatore le condizioni praticate.

Maggiormente nel dettaglio, le vendite di fine stagione, precedute da una specifica comunicazione che negoziante deve inoltrare all’autorità Comunale, devono riguardare prodotti a carattere stagionale o di moda (suscettibili di notevole deprezzamento se non sono venduti entro un certo periodo di tempo) ed il ribasso o lo sconto deve essere espresso in percentuale sul prezzo originario di vendita che deve essere riportato unitamente al prezzo finale. favorevoli di acquisto reali ed effettive.

Gli articoli 14 e 15 del predetto decreto legislativo prevedono espressamente che i prodotti esposti per la vendita, ovunque collocati, debbano indicare in modo chiaro e ben leggibile il prezzo di vendita al pubblico, mediante l’uso di un cartello o con altre idonee modalità.

A beneficio del consumatore (il periodo delle vendite straordinarie di fine stagione non è ancora terminato), si sottolinea come gli altri elementi che devono in ogni caso essere indicati in maniera chiara dall’esercente per non incorrere nella constatazione di irregolarità sono il prezzo originario, la percentuale di sconto ed il prezzo finale di vendita scontato.



Venerd́ 13 Gennaio,2012 Ore: 16:53
 
 
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