- Scrivi commento -- Leggi commenti ce ne sono (0)
Visite totali: (328) - Visite oggi : (1)
Questo giornale non ha scopo di lucro, si basa sul lavoro volontario e si sostiene con i contributi dei lettori Sostienici!
ISSN 2420-997X

Canali social "il dialogo"
Youtube
- WhatsAppTelegram
- Facebook - Sociale network - Twitter
Mappa Sito

www.ildialogo.org No al petrolio in Alta Irpinia,di "Comitato NO petrolio in Alta Irpinia"

Irpinia
No al petrolio in Alta Irpinia

CONVEGNO INFORMATIVO SUL PETROLIO A GESUALDO


di "Comitato NO petrolio in Alta Irpinia"

COMUNICATO STAMPA

“PETROLIO IN ALTA IRPINIA - ORO NERO O ORO BLU?”

Il Comitato NO Petrolio in Alta Irpinia sta proseguendo la sua campagna informativa sulle tematiche ambientali ed economiche legate alle fasi di ricerche ed estrazione di idrocarburi in Alta Irpinia. Il 30 giugno 2012 è stato realizzato il primo convegno informativo al quale hanno preso parte tecnici, medici, associazioni che hanno portato il loro parere sulle fasi di ricerca ed estrazione di idrocarburi nella provincia di Avellino. Il progetto di ricerca di idrocarburi, convenzionalmente denominato “NUSCO”, è stato presentato alla Regione Campania da parte della Italmin Exploration (anche se recentemente come rappresentante unico del progetto è stata nominata COGEID - Compagnia Generale Idrocarburi) e attualmente abbraccia un’area di 698,5 Kmq comprendendo gran parte della provincia di Avellino e in misura minore la provincia di Benevento. Il prossimo convegno sarà il 22 dicembre 2012 a Gesualdo (AV), Comune appositamente scelto poichè recentemente interessato dal permesso di perforazione di un pozzo esplorativo. A tale richiesta, sono seguite le osservazioni (come previsto dalle normative vigenti) del Comitato NO Petrolio, il quale, grazie all’aiuto di esperti, ha fornito una serie di motivazioni per cui tale perforazione non è attuabile in Alta Irpinia e, nello specifico, nel Comune di Gesualdo. Secondo Franco Ortolani, ordinario di geologia presso la facoltà di Ingegneria dell’Università di Napoli “Federico II”, le valutazioni ambientali delle attività petrolifere non tengono conto della tettonica attiva visto che non si conosce esattamente dove sono le faglie attive, né gli effetti sulla delicatezza degli equilibri delle faglie dei fluidi iniettati per favorire l’estrazione degli idrocarburi. La rottura dei tubi provocherebbe dispersione di idrocarburi con incidenti anche di notevole importanza. Per le risalite di fluidi utilizzati per scopi terapeutici, come le terme a Villamaina, l'immissione di liquidi può favorire lo scorrimento delle faglie e la dispersione di idrocarburi nei fluidi che risalgono in superficie causandone l’inquinamento. Secondo Antonio Marfella - oncologo del Pascale e responsabile regionale ISDE, associazione internazionale medici per l’ambiente – se il petrolio sarà lo stesso della Val d’Agri sarà pieno di residui solforosi. L’H2S (idrogeno solforoso) incide sul sistema respiratorio delle persone nonché sul patrimonio zootecnico e agroalimentare, come è accaduto in Val d’Agri. Inoltre gli impianti di raffinazione sono impianti insalubri di classe prima per l’alta concentrazione di materiale solforoso e petrolifero che è cancerogeno. Il dottor Marfella ha inoltre considerato l’importanza dell’acqua come farmaco essenziale per la vita, la cui consistenza e qualità potrebbe essere irrimediabilmente compromessa, così come sottolinea la dottoressa Olga Addimanda, del Comitato per la tutela del Fiume Calore, la quale riporta all’attenzione che in Alta Irpinia parliamo del più importante bacino idrografico del meridione. Al prossimo convegno - che ricordiamo si terrà a Gesualdo il 22 dicembre e a cui relazioneranno Ortolani, Marfella, Addimanda - sarà presente inoltre la dottoressa Rita D’Ottavio, agronomo ex imprenditrice della Basilicata e ora attivista nel WWF che dimostrerà nei suoi studi come l’equazione petrolio=sviluppo sia assolutamente falsa portando a supporto tutta una serie di studi sulla drammatica situazione della Basilicata nelle ultime posizioni per reddito e prima regione di emigrazione giovanile. Concluderà l’assessore all’ambiente della provincia di Avellino, Domenico Gambacorta.

Ad oggi, solo tre Comuni hanno aderito con atti ufficiali al comitato: Bagnoli Irpino, Villamaina e appunto Gesualdo.

--

In allegato:
- Locandina dell'evento
- Fotografia storica che raffigura un pozzo di estrazione sito in Nusco (AV) negli anni '50. Luogo che, per i motivi legati al picco del petrolio e al disastro della Basilicata, non è più adatto.

Cordiali saluti

Comitato NO Petrolio in Alta Irpinia

Eduard Natale - 393 628 6180

facebook.com/nopetrolio

facebook.com/groups/nopetrolioinaltairpinia/


Pozzo Nusco anni 50 



Martedì 18 Dicembre,2012 Ore: 17:04
 
 
Ti piace l'articolo? Allora Sostienici!
Questo giornale non ha scopo di lucro, si basa sul lavoro volontario e si sostiene con i contributi dei lettori

Print Friendly and PDFPrintPrint Friendly and PDFPDF -- Segnala amico -- Salva sul tuo PC
Scrivi commento -- Leggi commenti (0) -- Condividi sul tuo sito
Segnala su: Digg - Facebook - StumbleUpon - del.icio.us - Reddit - Google
Tweet
Indice completo articoli sezione:
Notizie dall'Irpinia

Canali social "il dialogo"
Youtube
- WhatsAppTelegram
- Facebook - Sociale network - Twitter
Mappa Sito


Ove non diversamente specificato, i materiali contenuti in questo sito sono liberamente riproducibili per uso personale, con l’obbligo di citare la fonte (www.ildialogo.org), non stravolgerne il significato e non utilizzarli a scopo di lucro.
Gli abusi saranno perseguiti a norma di legge.
Per tutte le NOTE LEGALI clicca qui
Questo sito fa uso dei cookie soltanto
per facilitare la navigazione.
Vedi
Info