Roma (NEV), 18 maggio 2016 - “Una buona notizia che apre una porta rimasta chiusa a lungo”. Così la pastora Maria Bonafede, consigliera della Federazione delle chiese evangeliche in Italia (FCEI) e prima moderatore donna della Tavola valdese, ha commentato l’apertura di papa Francesco al diaconato femminile nella chiesa cattolica. Un’apertura cauta, prudente, espressa davanti a 900 superiore generali degli istituti religiosi femminili, “ma il clamore che ha suscitato è segno che il cambiamento è importante, che siamo davanti a una svolta”, ha precisato Bonafede. Nelle chiese metodiste e valdesi il pastorato femminile è stato istituito cinquant’anni fa e le donne possono accedere a tutte le cariche della chiesa. “Con la loro presenza – ha spiegato Bonafede - la vita normale, fatta di uomini e donne, è entrata nella chiesa a pieno titolo e l’ha cambiata profondamente portando circolarità, condivisione, maggiore distribuzione della responsabilità”. Nella chiesa cattolica oggi ci sono “tantissime donne che studiano la Bibbia, che sono pronte a predicare e a lavorare nelle chiese. In questo senso, lo spiraglio che si è aperto trova un terreno preparato”. 

Dello stesso avviso è la pastora Letizia Tomassone della chiesa valdese di Firenze, che ha dichiarato: “Provo gioia soprattutto pensando a tutte le amiche cattoliche che da anni lottano e si impegnano su questo piano. Il papa ha risposto a una domanda che viene dalle donne che sono già impegnate nella chiesa e che chiedono non soltanto un riconoscimento all’interno dell’ordinazione ma un riconoscimento in una maggiore presa di responsabilità negli organi di governo della chiesa”. Riflettendo poi sull’esperienza del Coordinamento teologhe italiane, che riunisce studiose cattoliche e protestanti e di cui lei stessa da anni fa parte, Tomassone ha aggiunto: “Come teologhe italiane abbiamo una lunga consuetudine di lavoro comune. Ho molta stima delle mie colleghe cattoliche, teologhe che lavorano con gioia, portando molti frutti alla loro chiesa, senza però avere un riconoscimento pubblico”.