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www.ildialogo.org La Corte dei conti torna sulle disfunzioni del meccanismo di ripartizione,di Agenzia NEV del 04/11/2015

8 per mille
La Corte dei conti torna sulle disfunzioni del meccanismo di ripartizione

di Agenzia NEV del 04/11/2015

I commenti dei luterani e dei valdesi e metodisti, tra i competitor della torta dell’8 per mille


Roma (NEV), 4 novembre 2015 - A un anno dalla deliberazione della Corte dei conti sul funzionamento e sulla gestione dell’8 per mille - in cui rilevava che il sistema, così com'è impostato, non rispetta “i principi di proporzionalità, volontarietà e uguaglianza” (vedi NEV 48/2014) - lo scorso 26 ottobre, la magistratura contabile dello Stato è tornata sulla questione sollecitando numerose istanze istituzionali, politiche, ministeriali, prefettizie, mediatiche e, non ultime, religiose, a prendere nota delle “misure consequenziali finalizzate alla rimozione delle disfunzioni rilevate”. La seconda deliberazione della Corte ancora una volta punta il dito sul meccanismo dell’8 per mille, poco trasparente, sottolineando gli elementi di criticità di due competitor in particolare: la chiesa cattolica e lo Stato.

L’Agenzia stampa NEV ha raccolto i commenti di due chiese membro della Federazione delle chiese evangeliche in Italia (FCEI), che da anni partecipano alla ripartizione dell’8 per mille: pastore Eugenio Bernardini, moderatore della Tavola valdese, e pastore Heiner Bludau, decano della Chiesa evangelica luterana in Italia (CELI). L’Unione cristiana evangelica battista d’Italia (UCEBI), membro FCEI, partecipa al meccanismo soltanto dal 2012, e ad oggi – anche a causa della lentezza nell’erogazione dei fondi criticata dalla Corte - non ha ancora percepito la propria quota.
Heiner Bludau, pastore e decano della Chiesa evangelica luterana in Italia (CELI):
“Non esistono sistemi perfetti di finanziamento alle confessioni religiose. In Germania, per esempio, opera un sistema diverso che, però, per la sua onerosità per i singoli, allontana i cittadini dalla Chiesa. Come beneficiari di una minima quota dei fondi complessivi, e consapevoli però della responsabilità che ciò comporta, abbiamo letto con interesse la Relazione della Corte dei Conti. Crediamo anche noi che il sistema non debba creare discriminazioni mentre l’8 per mille, in quanto collegato alle Intese attualmente in vigore, oggi esclude una parte delle confessioni. Sul punto della trasparenza, ogni miglioramento sarà benvenuto. Ed ancora, occorre che lo Stato faccia la sua parte, attivandosi per perseguire anche nella sua sfera operativa gli scopi indicati dalla legge, fortemente etici, tali da poter contribuire alla diffusione in Italia di un impegno morale e sociale - nel quale noi luterani crediamo - in compresenza con la componente religiosa nell’individuo e nella società: così si giustifica che una certa quota della fiscalità generale (cioè di tutti, considerato anche il sistema delle scelte non espresse) riceva le particolari destinazioni previste dalla legge, religiose e non”.
Eugenio Bernardini, pastore e moderatore della Tavola valdese:
“Già in occasione della deliberazione dell’anno scorso avevamo apprezzato l’impianto generale dei rilievi mossi dalla magistratura contabile. Anche stavolta valutiamo molto positivamente l’iniziativa della Corte dei Conti che insiste sul fatto che vadano rimosse le disfunzioni rilevate. Evidentemente non sta lasciando la presa e questo ci può solo rallegrare. La Chiesa valdese (Unione delle chiese metodiste e valdesi) ha sempre orientato la sua gestione dei fondi dell’8 per mille a criteri di laicità, trasparenza ed efficacia finanziando solo opere sociali, educative e culturali in Italia e all’estero escludendo le attività di culto, la retribuzione dei pastori e la ristrutturazione o la costruzione delle chiese. Inoltre, ha sempre pubblicato rapporti dettagliati sull’utilizzo dei fondi ricevuti e svolge un’attività di monitoraggio e valutazione dei progetti finanziati.
La Tavola valdese comprende che in un tempo di crisi si possano anche ridiscutere aspetti di questo sistema: per esempio, la riduzione della percentuale dall’8 al 7 o al 6 per mille è un’ipotesi che può essere considerata, soprattutto nel quadro di un impegno dello Stato a un uso mirato e strategico dei fondi così recuperati. La questione dell’otto per mille va però inquadrata in un orizzonte più ampio: di fronte a una società sempre più plurale sotto il profilo religioso, l’istituto dell’8 per mille crea – come sollevato anche dalla Corte dei Conti – delle comunità di fede di serie A e di serie B. Chi non ha un’Intesa con lo Stato, di fatto non può accedere a fondi pubblici. Ma è soggetto anche a numerosi altri soprusi, penso all’edilizia di culto. Da questo punto di vista si rende urgente un intervento normativo che i protestanti chiedono ormai da tempo: una legge, cioè, a tutela della libertà religiosa e di coscienza, contro ogni discriminazione su base confessionale. Da lì in poi si potrà parlare di finanziamenti, che io mi auguro non essere a pioggia o basati sull’opinione politica, ma basati davvero sui numeri degli aderenti”.
I competitor dell'8 per mille sono 12: Stato, Chiesa cattolica, Unione delle chiese metodiste e valdesi, Unione chiese cristiane avventiste del 7° giorno, Assemblee di Dio in Italia, Chiesa evangelica luterana in Italia, Unione comunità ebraiche italiane, Unione buddhista, Unione induista, Chiesa apostolica, Sacra Arcidiodiocesi ortodossa d’Italia, Unione cristiana evangelica battista d’Italia.
NEV - Notizie Evangeliche, Servizio stampa della Federazione delle chiese evangeliche in Italia - via Firenze 38, 00184 Roma, Italia tel. 064825120/06483768, fax 064828728, e-mail: nev@fcei.it, sito web: http://www.fcei.it .


Sabato 07 Novembre,2015 Ore: 18:26
 
 
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