- Scrivi commento -- Leggi commenti ce ne sono (0)
Visite totali: (216) - Visite oggi : (1)
Questo giornale non ha scopo di lucro, si basa sul lavoro volontario e si sostiene con i contributi dei lettori Sostienici!
ISSN 2420-997X

Canali social "il dialogo"
Youtube
- WhatsAppTelegram
- Facebook - Sociale network - Twitter
Mappa Sito

www.ildialogo.org Organismi di chiese chiamano l’Europa alle proprie responsabilità,di Agenzia NEV del 09/09/2015

Profughi
Organismi di chiese chiamano l’Europa alle proprie responsabilità

di Agenzia NEV del 09/09/2015

Accoglienza ecumenica dei siriani a Monaco di Baviera. In Ungheria diverse chiese evangeliche in prima linea nell’accoglienza


Profughi/1. Organismi di chiese chiamano l’Europa alle proprie responsabilità
Olav Fykse Tveit: “Scioccati di sentire di paesi che rifiutano profughi in base alla religione”
Roma (NEV), 9 settembre 2015 – A poche ore dalla dichiarazione del premier ungherese Viktor Orban relativa al fatto che non poteva rischiare per via dei profughi un’islamizzazione del proprio paese, lo scorso 4 settembre è arrivato il monito del segretario generale del Consiglio ecumenico delle chiese (CEC), Olav Fykse Tveit, in visita in Colombia: “Siamo scioccati di sentire di paesi che stanno rifiutando i profughi sulla base della loro appartenenza religiosa”. Il CEC pertanto sollecita “tutti gli stati europei ad assumersi la responsabilità di accogliere e sostenere le persone in cerca di rifugio, di sicurezza e di un futuro migliore per se stessi e le loro famiglie”. Il pastore Tveit ha ribadito che “la gestione dei flussi non può essere scaricata sul primo stato di arrivo delle persone. L'Europa, da est a ovest, sta vivendo una prova estrema, che richiede ai paesi di mantenere alti i valori della dignità e del rispetto dei diritti. Incoraggiamo le chiese dei paesi di arrivo, di transito e di destinazione dei profughi ad impegnarsi per l’accoglienza dello straniero. Una collaborazione ecumenica risulta decisiva per alleviare questa terribile sofferenza”.
Sulla stessa linea il segretario generale della Federazione luterana mondiale (FLM), il pastore Martin Junge, che in una lettera alle chiese membro europee ha ricordato che “la protezione dei rifugiati non è solo un obbligo morale. In quanto firmatari delle Convenzioni sul diritto internazionale, e in particolare su quella di Ginevra, le nazioni europee hanno preso l’impegno di proteggere i rifugiati”. Poi c’è il compito delle chiese, che per Junge devono distinguersi per un’accoglienza generosa che “riconosca la dignità umana di ogni profugo e che lotti contro il messaggio populista della paura e dell’esclusione”. Per parte sua Munib Younan, presidente della FLM, e vescovo della Chiesa luterana di Giordania e Terra Santa, ha chiamato i paesi di arrivo dei rifugiati a creare una cultura dell’accoglienza: “Io stesso sono rifugiato. La mia storia e la mia fede mi obbligano a difendere queste donne, questi uomini e bambini dalle spiagge inospitali, dai furgoni trovati in autostrade, dal filo spinato, dai campi”.
Profughi/2. Accoglienza ecumenica dei siriani a Monaco di Baviera
I leader delle due grandi chiese tedesche a sorpresa alla stazione centrale
Roma (NEV), 9 settembre 2015 – Lo scorso 5 settembre alla stazione centrale di Monaco di Baviera ad accogliere i primi profughi in arrivo con i treni speciali dall’Austria, c’erano anche il vescovo Heinrich Bedford-Strohm e il card. Reinhard Marx, rispettivamente presidenti della Chiesa evangelica di Germania (EKD) e della Conferenza episcopale tedesca (DBK).
I due leader religiosi avevano appuntamento quel giorno per una colazione di lavoro, ma sentito degli arrivi dei profughi, senza indugio sono andati insieme alla stazione per dare il benvenuto alle donne, uomini e bambini provenienti in larga parte dalla Siria. “Una decisione spontanea” si poteva leggere sul profilo facebook del vescovo Bedford-Strohm, che commosso ha scritto: “Sulle loro facce si vedeva la stanchezza, ma anche il sollievo, e la gioia riconoscente per essere finalmente in sicurezza. Una bimba ha lanciato un bacio alle persone che applaudivano. Non ci poteva essere ringraziamento più bello. La straordinaria iniziativa dell’umanità tedesca, che tanto auspicavo negli ultimi mesi, si è avverata nella maniera più impressionante”. E non mancano ringraziamenti anche alle forze dell’ordine, agli operatori e volontari per l’impeccabile gestione della prima accoglienza.
Bedford-Strohm si aspetta ora dalle autorità che la speranza dei profughi, di essere trattati con dignità e umanità, non venga disattesa. Il cardinale Marx, per parte sua, ha lanciato un appello alla politica, affinché massima priorità sia data ad evitare altre morti sulle frontiere europee.
Profughi/3. In Ungheria diverse chiese evangeliche in prima linea nell’accoglienza
Roma (NEV), 9 settembre 2015 - Diverse realtà di chiese evangeliche stanno rispondendo alla crisi umanitaria che in queste settimane sta scuotendo l’Ungheria. In prima linea nell’assistere donne, uomini e bambini scappati da guerra e persecuzione figurano, tra gli altri, la Diaconia della Chiesa evangelica luterana in Ungheria (CELU) e la Hungarian Baptist Aid (HBA). La prima fornisce in questi giorni soprattutto pasti caldi presso la stazione di Keleti di Budapest e raccoglie indumenti, coperte e materiale sanitario da distribuire ai profughi insieme a opuscoletti informativi in varie lingue; la seconda è operativa soprattutto presso la stazione Nyugati Pályaudvar di Budapest, dove, oltre a cibo, acqua e abbigliamento, fornisce assistenza sanitaria di base attraverso i volontari professionali - medici e infermieri – che riescono a visitare circa 200 persone al giorno. La Hungarian Interchurch Aid (HIA) affiliata a ACT-Alliance - braccio umanitario della Federazione luterana mondiale (FLM) e del Consiglio ecumenico delle chiese (CEC) - per ora offre servizi psicosociali ad un centinaio di bambini nei due centri di permanenza temporanea di Bicske e Vámosszabadi.
Il responsabile della Diaconia luterana ungherese, vescovo Tamas Fabiny, in una lettera aperta del 3 settembre scrive: “Facciamo quanto è nelle nostre forze e capacità. La situazione è drammatica e in Ungheria la tensione è molto alta. Promuoviamo come possiamo la mutua comprensione, la dignità umana e l’amore per il prossimo rifiutando logiche di pregiudizio e di odio”.
NEV - Notizie Evangeliche, Servizio stampa della Federazione delle chiese evangeliche in Italia - via Firenze 38, 00184 Roma, Italia tel. 064825120/06483768, fax 064828728, e-mail: nev@fcei.it, sito web: http://www.fcei.it .


Sabato 12 Settembre,2015 Ore: 17:19
 
 
Ti piace l'articolo? Allora Sostienici!
Questo giornale non ha scopo di lucro, si basa sul lavoro volontario e si sostiene con i contributi dei lettori

Print Friendly and PDFPrintPrint Friendly and PDFPDF -- Segnala amico -- Salva sul tuo PC
Scrivi commento -- Leggi commenti (0) -- Condividi sul tuo sito
Segnala su: Digg - Facebook - StumbleUpon - del.icio.us - Reddit - Google
Tweet
Indice completo articoli sezione:
Notizie Ecumeniche

Canali social "il dialogo"
Youtube
- WhatsAppTelegram
- Facebook - Sociale network - Twitter
Mappa Sito


Ove non diversamente specificato, i materiali contenuti in questo sito sono liberamente riproducibili per uso personale, con l’obbligo di citare la fonte (www.ildialogo.org), non stravolgerne il significato e non utilizzarli a scopo di lucro.
Gli abusi saranno perseguiti a norma di legge.
Per tutte le NOTE LEGALI clicca qui
Questo sito fa uso dei cookie soltanto
per facilitare la navigazione.
Vedi
Info