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www.ildialogo.org Gianna Urizio: Un futuro di reti per le donne evangeliche,a cura di Gaëlle Courtens

INTERVISTA
Gianna Urizio: Un futuro di reti per le donne evangeliche

a cura di Gaëlle Courtens

Roma (NEV), 15 aprile 2015 - “Donne evangeliche in una società che cambia: praticare la giustizia, rafforzare la solidarietà, costruire nuove relazioni”: questo il titolo dell'XI Congresso della Federazione donne evangeliche in Italia (FDEI) che si aprirà venerdì 17 aprile a Roma con una tavola rotonda (vedi appuntamenti), per poi proseguire, fino a domenica 19, presso il Centro metodista Ecumene di Velletri (vedi NEV 14/2015). Aderiscono alla FDEI i movimenti femminili delle chiese avventiste, battiste, luterane, metodiste, dell’Esercito della Salvezza, valdesi e delle chiese riformate della Svizzera italiana. Il Congresso si svolge ogni 4 anni. Abbiamo rivolto alcune domande alla presidente uscente, Gianna Urizio.

Giustizia, solidarietà, nuove relazioni. Concetti carichi di significato. Qual è stata l'idea che ha ispirato il tema del prossimo Congresso?
L’idea di fondo ci viene dal versetto dell’Apocalisse che dice “E poi vidi un nuovo cielo e una nuova terra” (Ap. 21:1) che prefigura un rinnovamento nella fede, ma anche una diversa relazione tra gli esseri umani, basato sulla giustizia e sulla solidarietà e nuove relazioni tra uomini e donne, istituzioni e società civile, nord e sud del mondo ed anche con l’ambiente. Proprio in questa linea abbiamo voluto che ad aprire il Congresso fosse una tavola rotonda non di sole donne evangeliche, ma di confronto tra donne evangeliche e della società civile.
Perché questo appuntamento è importante per le donne evangeliche, ma anche per le chiese evangeliche nel loro insieme?
Negli ultimi 20 anni la presenza delle donne nelle chiese evangeliche è profondamente cambiata. Se i gruppi femminili delle chiese sono molto diminuiti, è altresì vero che le donne nelle chiese hanno assunto un ruolo e una visibilità importanti. Sono cambiati poi gli impegni che le donne hanno nella famiglia e nella società che ha visto diminuire gli spazi che le donne possono dedicare a sé stesse. Da una parte si tratta di un aspetto molto positivo che vede la presenza delle donne permeare la società, ma certamente richiede oggi di ridisegnare la funzione di una FDEI rispetto alla vita concreta delle donne. Come FDEI possiamo fornire alle donne dei momenti di riflessione che coinvolga il loro stare nelle chiese evangeliche, nella famiglia e nella società, e in questo modo il nostro lavoro servirà anche a tutte le chiese evangeliche.
Con questo Congresso lei termina il suo mandato di presidente della FDEI. Quale bilancio?
Questi 4 anni sono serviti a consolidare la consapevolezza che le donne sono "nelle chiese", ma sono uscite da uno spazio loro riservato che poteva anche essere considerato una sorta di “recinto protetto”. Per questo negli ultimi anni il nostro parlare, il nostro agire si è rivolto alle chiese. Per esempio: tutti gli anni promuoviamo i "16 giorni contro la violenza", pubblicando un quaderno che abbiamo dato alle comunità locali, da leggere insieme, uomini e donne. Per aiutare le comunità a riflettere con occhi nuovi sulla relazione uomo donna, sui rapporti di potere che spesso in queste relazioni si istaurano. In questo senso ad esempio è andata anche la nostra proposta rivolta alle chiese e non solo alle donne, di aderire alla Campagna "Un posto occupato", che ha riscosso un discreto successo, tant'è che sono state più di 100 comunità evangeliche in questi mesi a riservare con un indumento rosso una sedia in chiesa ad una donna che non c'è più, perché vittima di violenza. E’ interessante che questa proposta sia stata accolta anche da molte chiese cattoliche con le quali le nostre comunità sono in contatto.
Cosa si augura per il futuro delle donne evangeliche?
Una linea che verrà discussa in questo Congresso è quella di far sì che le donne evangeliche si facciano promotrici di iniziative comuni con organismi o associazioni sia delle nostre chiese, ma anche nella società. Su temi come ad esempio la violenza di genere, oppure il tema della solidarietà può essere affrontato insieme allo sguardo di chi lavora sull’immigrazione, o ancora sulla diaconia valdese ma anche di altre denominazioni. Ma perché non pensare a iniziative sul cinema, insieme ad esempio all'Associazione protestante "Roberto Sbaffi"? Ecco, la nostra proposta è lavorare in sinergia, fuori dai “ghetti”: la parola del futuro è la rete! Dobbiamo costruire reti solide per proporre cambiamenti.
NEV - Notizie Evangeliche, Servizio stampa della Federazione delle chiese evangeliche in Italia - via Firenze 38, 00184 Roma, Italia tel. 064825120/06483768, fax 064828728, e-mail: nev@fcei.it, sito web: http://www.fcei.it .


Mercoledì 15 Aprile,2015 Ore: 19:46
 
 
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