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www.ildialogo.org Massimo Aquilante: MH, un progetto internazionale ed ecumenico,a cura di Gaëlle Courtens

INTERVISTA
Massimo Aquilante: MH, un progetto internazionale ed ecumenico

a cura di Gaëlle Courtens

Scicli, Ragusa (NEV), 18 marzo 2015 - Il 17 e 18 marzo la Federazione delle chiese evangeliche in Italia (FCEI) ha promosso a Scicli (RG), presso la Casa delle culture-Mediterranean Hope, il Convegno "Che cosa ci insegna il Mediterraneo". In collaborazione con la rivista Limes (che curerà gli atti del Convegno) e il Centro Studi mediterranei di Genova, l'appuntamento ha visto la partecipazione di esperti in tema di migrazioni - antropologi, giuristi, sociologi, giornalisti, politologi, attivisti - ma anche l'intervento di autorità istituzionali tra cui il prefetto Mario Morcone, direttore del Dipartimento per le libertà civili e l'immigrazione del Ministero dell'Interno. Al presidente della FCEI, pastore Massimo Aquilante, abbiamo chiesto una valutazione.
Presidente, che bilancio dà di questo Convegno?
C'è stata una varietà di approcci, una ricchezza di problematiche da cui ricaviamo sia elementi di incoraggiamento a proseguire nell'intuizione che abbiamo avuto con Mediterranean Hope (MH), sia elementi più dialettici che ci aiutano invece a mettere a fuoco problematiche su cui forse non c'eravamo soffermati a sufficienza. Il progetto MH nel suo complesso ne esce rafforzato, e questo è uno stimolo ad andare avanti.
Tutto quello che abbiamo ascoltato in questi giorni ci incoraggia a mantenere l'impostazione che abbiamo dato a MH. Le statistiche ci dicono che non siamo in una situazione di invasione, né in Italia, né in Europa. Ci sono tutti i presupposti per cui l'Europa possa misurarsi nuovamente con la propria democrazia e impostare serie politiche di integrazione.
Tra le caratteristiche del progetto della FCEI Mediterranean Hope c’è un’enfasi particolare sui rapporti tra le chiese evangeliche italiane e le chiese europee?
Il progetto ha inteso avere fin dall’inizio un respiro internazionale. Non ci si può occupare di migrazioni se non si situa il ragionamento a un livello globale. Il progetto nasce come un progetto ecumenico: l'internazionalità del progetto è anche l'ecumenicità dello stesso. Abbiamo il forte coinvolgimento della chiesa regionale tedesca della Westfalia, buone prospettive con il Consiglio nazionale delle chiese degli Stati Uniti (NCCUSA), e in particolare con la Chiesa unita di Cristo.
C'è un punto qualificante: le chiese europee erano alla ricerca di un progetto concreto in cui inserirsi e lo hanno trovato in MH e nei diversi ambiti di azione e riflessione che MH propone.
Soddisfazione, quindi, anche per il lavoro portato avanti dalla Casa delle culture di Scicli?
La Casa delle culture esce molto bene da questo Convegno. Abbiamo avuto apprezzamenti dal prefetto Morcone e dal prefetto di Ragusa Vardé. Tutti hanno potuto vedere qual è lo scopo di questa iniziativa, che non è, appunto, la semplice assistenza ai migranti, ma qualcosa di più. E proprio grazie alla presenza delle istituzioni abbiamo potuto mettere completamente da parte i timori che inizialmente si erano manifestati in alcuni: ieri tutti ci hanno assicurato - prefettura, questore e comandante dei carabinieri - che ormai la situazione si è distesa, e che quindi lavoreranno per aumentare il numero dei nostri ospiti. Non solo, ma ci sosterranno nella pratica di accreditamento presso la Regione. Questa pratica è fondamentale per tenere per un periodo congruo i nostri ospiti, e quindi avviare con loro dei veri e propri percorsi di integrazione. Ieri abbiamo avuto tutte le garanzie necessarie.
NEV - Notizie Evangeliche, Servizio stampa della Federazione delle chiese evangeliche in Italia - via Firenze 38, 00184 Roma, Italia tel. 064825120/06483768, fax 064828728, e-mail: nev@fcei.it, sito web: http://www.fcei.it .


Giovedì 19 Marzo,2015 Ore: 22:11
 
 
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