(NEV) - Il progetto "Mediterranean Hope" (MH) della Federazione delle chiese evangeliche in Italia (FCEI) continua a richiamare l'attenzione dei media esteri. Dopo una serie di trasmissioni radiofoniche della Televisione Svizzera romanda (RTS), della TV francese Canal+, e di diversi articoli della carta stampata svizzera, anche il settimanale evangelico di informazione della Radiotelevisione della Svizzera italiana (RSI) "Segni dei Tempi" a cura di Paolo Tognina ha dedicato lo scorso 21 febbraio una puntata alla "Casa delle culture" operativa da alcuni mesi nel centro storico di Scicli (RG) a pochi passi dalla chiesa metodista. "Ragazzi che hanno attraversato il mare" è il titolo della puntata che permette di entrare nella vita di tutti i giorni non solo di alcuni migranti minori non accompagnati accolti nella Casa, ma anche in quella degli operatori e volontari. Il progetto, finanziato dall'8 per mille delle chiese metodiste e valdesi, oltre alla "Casa delle culture" di Scicli, comprende anche un Osservatorio sulle migrazioni a Lampedusa. Per vedere la puntata online: http://la1.rsi.ch/segnideitempi.

(NEV) - "A Oslo, questo pomeriggio, giovani musulmani si riuniscono in segno di solidarietà attorno alla sinagoga. Cittadini dello stesso paese, dell'unica umanità. Speranza": è quanto ha twittato lo scorso 21 febbraio il segretario generale del Consiglio ecumenico delle chiese (CEC), il norvegese Olaf Fykse Tveit. L'iniziativa dell'"anello di pace" intorno al luogo di culto ebraico era stata lanciata da giovani musulmani su Facebook in seguito agli attentati di Copenaghen, e ha visto più di mille persone aderire alla catena umana a protezione della comunità ebraica della capitale norvegese riunita per lo shabbat. Un'iniziativa accolta con grande favore anche dal pastore luterano Tveit, il quale prima di accedere alla carica di segretario generale del CEC si era speso per anni proprio a favore del dialogo ecumenico e interreligioso nel suo paese ricoprendo incarichi di primo piano nella Chiesa di Norvegia e nel Consiglio Interfedi norvegese.

(NEV) - A Torino prende il via domani, 26 febbraio, un ciclo di studi biblici dal titolo: "Profeti in un mondo di crisi: la Giustizia" promosso dai gruppi ecumenici Strumenti di pace e Spezzare il pane insieme. L'idea è di approfondire il tema della giustizia sviluppandolo secondo alcune categorie di confronto particolarmente attuali: giustizia e legalità, giustizia ed economia, giustizia e diritti, giustizia e responsabilità. Aiuteranno nel percorso voci bibliche/teologiche e voci più laiche, con l'intento di fornire ai partecipanti oltre a chiavi di lettura biblica anche stimoli per un percorso di cambiamento esperienziale. Nel primo incontro, che si terrà domani alle 20.45 presso la parrocchia di Gesù Nazareno (via Duchessa Jolanda 24), i temi saranno "Profeti in un mondo di crisi" con la pastora Lidia Maggi, e "Il giusto" nei profeti con il pastore Luca M. Negro. Il ciclo di incontri proseguirà a cadenza settimanale tutti i giovedì 5, 12, 19, 26 marzo. Per informazioni: Teresella (011.4474572), Emmanuele (011.259167) o Andrea (andrea_bo@fastwebnet.it).

(NEV) - E' in preparazione presso il Palazzo di Vetro delle Nazioni Unite un grande incontro di leader religiosi di tutto il mondo con lo scopo di lanciare un forte messaggio a favore della convivenza e della pace. Lo riferisce l'agenzia ProtestanteDigital, riprendendo delle dichiarazioni del segretario generale dell'ONU Ban-ki Moon che in un recente incontro alla Casa Bianca a Washington avrebbe preannunciato tale iniziativa tesa a "promuovere la mutua intesa e la riconciliazione" in un momento di "grande sofferenza" a causa delle barbarie perpetrate in diverse parti del globo dalla furia jihadista, le cui vittime, ha sottolineato Ban-ki Moon, sono in "grande maggioranza" musulmani. Per il segretario generale dell'ONU si tratta di una nuova generazione di gruppi terroristici transnazionali che rappresentano "una grave minaccia per la pace e la sicurezza mondiale". Di qui la volontà di lanciare insieme ad esponenti di tutte le tradizioni di fede un messaggio di tolleranza, solidarietà e riconciliazione.

(NEV) - La società civile e le chiese sono state nuovamente escluse dai lavori della Conferenza delle Nazioni Unite sul disarmo (CD). Amareggiato il direttore della Commissione delle chiese per gli affari internazionali (CCIA) del Consiglio ecumenico delle chiese (CEC) Peter Prove: “Mentre i governi spendono somme da record per le armi, il mondo ha disperatamente bisogno di un forum di negoziazione multilaterale dedicato al disarmo". Purtroppo, e per l'ennesima volta, la richiesta di partecipazione alla CD, non è stata accolta. La CD, con sede a Ginevra, è l’unico forum permanente per il disarmo della comunità internazionale. Fu creato nel 1979 come risposta tardiva alla gara al riarmo nucleare della Guerra fredda. Fra i successi della CD c’è, nel 1996, il trattato di messa al bando di tutti i test nucleari, che è stato il suo ultimo risultato positivo. Quello di permettere la partecipazione della società civile ai lavori della CD è un cambiamento richiesto da lungo tempo, e particolarmente rilevante per le chiese, come si legge in una nota del CEC.

(NEV) - Una lunga guerra per conquistare l’indipendenza, la permanenza dei britannici nel nord est dell’Isola, il prolungarsi di un sanguinoso conflitto e poi gli Accordi del Venerdì Santo firmati il 10 aprile 1998. Quel giorno sembrava aprirsi una nuova stagione per l’Irlanda. Ma nonostante tutto, e nonostante i media italiani ne parlino poco, il nord dell’isola non è ancora completamente pacificato. Il nuovo video “Every Breaking Wave”, singolo degli U2 (da “Songs Of Innocence”), non doveva essere un videoclip ma un cortometraggio di 13 minuti, diretto da Aoife McArdle (nata e cresciuta a Belfast) in collaborazione con The Creators Project, per raccontare la storia d’amore fra un ragazzo cattolico e una giovane protestante nell’Irlanda del Nord di metà anni ’80, seguendo l’atmosfera dei brani di Songs Of Innocence, Every Breaking Wave e The Troubles. L’accostamento tra Every Breaking Wave e le scene violente dell’Ulster di qualche anno fa è surreale. Un contrasto netto separa le immagini, a volte brutali, e il brano musicale (Per vedere il video: https:).

(NEV/Riforma.it) - La violenza perpetrata in nome della religione è “una questione determinante per la nostra generazione che non riguarda solo il mondo arabo”. Lo ha affermato lo scorso 17 febbraio David Porter, direttore del ministero della riconciliazione della Comunione anglicana, durante una riunione programmatica della Commissione delle Chiese per gli affari internazionali (CCIA) del Consiglio ecumenico delle chiese (CEC). “La realtà – ha detto Porter - è che i promotori di tale violenza stanno attuando una profonda ricerca nelle proprie tradizioni religiose, nel tentativo di trovare giustificazioni alle loro azioni”. L'incontro ha evidenziato come la violenza trovi radici nell'ingiustizia, nella corruzione e nelle dittature. “È nostra responsabilità proseguire e migliorare il ruolo della CCIA nell’elaborare una risposta ecumenica alle minacce a cui sono sottoposte la giustizia e la pace nella nostra generazione”, ha affermato Peter Prove, direttore della CCIA.

(NEV) - Una missionaria metodista statunitense è stata rapita da un commando che ha fatto irruzione in una scuola nel nord della Nigeria. La notizia diffusa ieri da AdnKoronos sarebbe stata confermata dalla polizia dello stato di Kogi e dalla Free Methodist Church (FMCUSA). Si tratterebbe della pastora Phyllis Sortor che lavorava nella scuola Hope Academy a Emiworo. "L'ambasciata americana è stata informata e il dipartimento di Stato e l'FBI stanno lavorando con le autorità locali per cercare di metterla in salvo - ha detto il vescovo David Kendall della FMCUSA - chiediamo alla chiesa di unirsi a noi per la salvezza e il rilascio di Phyllis". Secondo il capo della polizia dello stato di Kogi i rapitori erano cinque ed è stato richiesto un riscatto di 60 milioni di Naira, circa 301mila dollari. Lo stato di Kogi è lontano dalle aree dove opera Boko Haram, cosa che spinge a ritenere che il rapimento non sia collegato al terrorismo. Rimane tuttavia il timore che la donna possa essere ora venduta a gruppi terroristici.

(NEV) – E' uscito per Gabrielli editori il volume di Brunetto Salvarani “Non possiamo non dirci ecumenici. Dalla frattura con Israele al futuro comune delle chiese” (pagg. 256, euro 16). Obbiettivo del libro è di ripercorrere per grandi scenari e in senso storico il tema ecumenico. Il testo si sofferma su alcuni riquadri fondamentali: dalla frattura iniziale fra la nascente comunità cristiana e Israele allo scisma del 1054 e alla Riforma per arrivare al Novecento e al Vaticano II. Un panorama che esamina i tanti problemi irrisolti, forse più etici che teologici, con un ampio sguardo sull'oggi e le speranze che stanno davanti a noi. Come scrive Enzo Bianchi nella prefazione, Salvarani “unisce passione e rigore, fornisce gli strumenti per discernere i tempi del cammino ecumenico, accompagnando il lettore alla scoperta di un territorio apparentemente incognito, ma che si rivela sempre più familiare, perchè riposa al cuore delle domande della vita del credente”. Il segno dei Gabrielli, via Cengia 67, 37029 San Pietro in Cariano (VR); gabriellieditori.it