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www.ildialogo.org I documenti conciliari sull'Ecumenismo,di Rosa D'Andrea

Riflessione
I documenti conciliari sull'Ecumenismo

di Rosa D'Andrea

21 novembre 1964: fra le gemme del Concilio Vaticano II spendono, di luce propria,tre documenti:
Oltre alla Costituzione Dogmatica “Lumen Gentium”, i due Decreti “Orientalium Ecclesiarum” ed “Unitatis Redintegrazio”.Di questo ultimo, che riguarda l’Ecumenismo, qualche riflessione, non prima di aver detto dei documenti dell’Ecumenismo in generale. Sempre nel 1964, l’enciclica “Ecclesiam Suam” di Paolo VI, dono al mondo, si innesta nello sforzo ecumenico aperto da papa Giovanni e fatto proprio dal Concilio: La III parte è dedicata al dialogo, con l’umano, con i credenti in Dio e, negli articoli 61-63, tutta l’attenzione è rivolta a quel mondo “che a Cristo s’intitola” guardando quello che ci unisce, in una perfetta unione di fede e carità, prima di notare quello che ci divide. Se il primato di Pietro è considerato ostacolo, all’unità dei fratelli separati, va detto che è un primato che Cristo ha conferito all’apostolo Pietro “non supremazia spirituale di umano dominio…ma primato di servizio, ministero, amore”(art.63) ricorda l’incontro a Gerusalemme con Athenagora e saluta con rispetto e riconoscenza l’intervento di tanti rappresentanti delle chiese separate al Concilio Ecumenico Vaticano II.. “dopo millenni di divisioni, contrapposizioni, accuse e diffidenze reciproche” E: Bianchi. (quest’anno è stata scritta un’altra bella pagina: l’incontro di papa Francesco con Bartolomeo I; la lettera del papa ai rappresentanti dell’assemblea plenaria del Pontificio Consiglio per la Promozione dell’Unità dei Cristiani nel 50° della U R ”per una sempre viva coscienza dell’impegno che comporta la volontà di Gesù espressa nella preghiera al Padre alla vigilia della passione: “Che tutti siano una cosa sola”.
Il Movimento Ecumenico ha per obiettivo riunire i fedeli per una sempre più viva collaborazione e comunione tra le varie chiese cristiane che abitano il mondo Tra questi movimenti ricordiamo:Il Consiglio Ecumenico delle Chiese (CEC). (Per divergenze dottrinali sulle rispettive definizioni, la Chiesa Cattolica non è formalmente nel CEC, ma dal 1965, tra CEC e Chiesa Cattolica si è costituito un gruppo di lavoro aggiunto, dove la Chiesa Cattolica è membro a pieno titolo di una delle Commissioni più importanti del Consiglio: la Commissione Fede e Costituzione. Di recente, il Documento “La Chiesa verso una visione comune” che raccoglie il lavoro di 25 anni di confronto). La prima Assemblea si ebbe ad Amsterdam, evidenziando il legame profondo tra pace,giustizia, salvaguardia del creato. La decima Assemblea Generale a Busan (Corea 2013).. Dal Messaggio finale qualche concetto: “Ci siamo riuniti in preghiera, abbiamo condiviso le storie delle nostre comunità e ascoltato...messaggi di sofferenza e di speranza il nostro comune pellegrinaggio è segnato dal tema: “Dio della vita,guidaci alla giustizia e alla pace”. E’ visione dei cieli nuovi e delle terre nuove, dove Cristo “sarà tutto in tutti”.
Parallelamente al CEC, nell’89 nasceva in Europa, una struttura più agile e diretta: Conferenza delle Chiese Europee. Riunisce protestanti, ortodossi, anglicani,cattolici. Ha tre commissioni: Teologica, Chiesa e Società, Chiesa per i migranti in Europa. La 1° Assemblea, nell’89 (in una Europa ancora divisa dal muro) a Basilea affrontò la tematica “Pace nella Giustizia”. La 2° fu celebrata a Graz, 1997, nel cuore dell’Europa, segnata dalla guerra nei Balcani “Riconciliazione, dono di Dio e sorgente di vita nuova”. La 3° a Sebiu, 2007 “ La luce di cristo..Speranza di Unità e di Rinnovamento in Europa”.
In Italia, il movimento ecumenico,è legato ad una donna: Maria Viggiani “il cui nome rimane sempre nella storia dei movimenti ecumenici” P. Ricca. Già nel 1947, la fondatrice, aveva iniziato un’attività di dialogo e formazione, con gli ebrei, a Venezia. Con l’amicizia e l’incoraggiamento di papa Giovanni, trasformò quella prima iniziativa in movimento internazionale laico: Segretariato Attività Ecumeniche (SAE). Per realizzare l’unità, che è dono di Dio, attinge al Mistero Trinitario “l’ecumenismo fa fare le esperienze più profonde della vita di fede” G: Guitton, osservatore laico al Concilio. Laici cattolici, evangelici, ortodossi, anglicani ed ebrei costituiscono i membri effettivi. Preti, pastori e religiosi vi aderiscono come amici,E’ affiancata da comitati di esperti, formato da biblisti e teologi di varie confessioni cristiane. Dei gruppi locali solo 7 su 38 sono costituiti nel Meridione d’Italia. La formazione è affidata alle Sessioni Estive, aperte a tutti. Quest’anno, ai piedi del monte Grappa, si è celebrata la 51° Sessione sul tema “Ama il prossimo tuo come te stesso”. I convegni primaverili, sono organizzati in diverse località italiane, con la collaborazione di altri soggetti ecclesiali e civili e riguardano i temi della giustizia, della pace della salvaguardia del creato.
Con la “Unitatis Redintegrazio”, la chiesa cattolica aderiva ufficialmente al movimento ecumenico mondiale e apriva così una nuova era con i “fratelli separati” Il testo, in tre capitoli: Principi dello ecumenismo,Esercizio dell’E, Chiese e comunità ecclesiali, risponde al desiderio di “ristabilire l’unità fra tutti i cristiani, come uno dei principali intendi de Concilio” Qui il recupero concettuale di alcuni contenuti. Tutte le confessioni, anche se in modo diverso, aspirano alla chiesa di Dio una e visibile “Un solo Signore , una sola fede, un solo battesimo” A Pietro “dopo la sua professione di amore,affidò tutte le Sue pecore perché le confermasse nella fede” Le scissioni sono sorte fin dai primissimi tempi “sento dire che quando vi radunate in assemblea vi sono divisioni tra voi” 1 cor. 11,18 “mi meraviglio che passiate ad un altro Vangelo” Gal.1,6. In seguito ci sono state divisioni più ampie che si “oppongono alla piena comunione” . Le divisioni impediscono che la Chiesa stessa attui la pienezza della cattolicità: anche uniti nel battesimo, sono disgiunti dalla piena comunione”
Ristabilire l’unione è la ragione dell’Esercizio Ecumenico. Più si vive il Vangelo e la comunione trinitaria, più saranno facili le relazioni fraterne “perché tutti siano una cosa sola” (GV 17,21): Anche la conoscenza è importante: incontri, discussioni teologiche alla pari, preghiere.( da settembre 2014, a tutto il 2015, sono stati programmati oltre 200 , solo in Italia. L’opuscolo “Dammi un po’ d’acqua da bere” della settimana di preghiera per l’unità dei cristiani 2015 è già pubblicato a cura della Società Biblica in Italia con passi scelti dal CEC, dal Pontificio Consiglio per la Promozione dell’Unità dei Cristiani, con l’obiettivo che i cristiani, insieme scoprano sempre più l’unità nel Signore.
Il 3° capitolo affronta le separazioni dalla sede Apostolica Romana: due le principali. 1) Tra i Patriarchi Orientali e la sede di Roma, per molto tempo unite nella comunione della fede, come della vita sacramentale. Definito dagli ortodossi “Scisma dei Latini”,fu l’evento che la cristianità fra la Chiesa Cattolica Occidentale, che aveva sviluppato del primato del vescovo di Roma e la Chiesa Ortodossa Orientale, che riteneva di rappresentare la continuità della chiesa indivisa del 1° millennio. Sebbene si indichi il 1054come anno dello scisma, quando Leone IX lanciò la scomunica al patriarca Michele I Cerulario e quest’ultimo rispose con un proprio anatema,scomunicando il papa, lo scisma fu in realtà il risultato di un progressivo distanziamento fra le due chiese,. Il Decreto evidenzia il patrimonio comune: spirituale, liturgico, teologico che appartiene alla piena cattolicità della Chiesa: Trinità, Incarnazione. Si tenga conto delle relazioni con la sede di Roma prima della separazione, si guardi alle Celebrazioni liturgiche specie all’Eucaristia “fonte della vita della Chiesa e pegno della gloria futura…dedicano splenditi inni a Maria, proclamata madre di Dio dal Concilio di Efeso” Il Concilio esorta Pastori e fedeli a intrattenere relazioni amichevoli con i fratelli d’Oriente, improntate a rispetto, comprensione e carità. 2) In Occidente., ci furono eventi che, comunemente, passano sotto il nome di “Riforma” Le Chiese che si sono separate da Roma, serbano speciali affinità con la confessione cattolica, nell’interpretazione delle Verità Rivelate. “Confessano Gesù Cristo come Dio e Signore,unico mediatore fra Dio e gli uomini,per la gloria di un solo Dio:Padre, Figlio e Spirito Santo”, ma anche divergenze: rapporto tra la Scrittura e la Chiesa che, secondo i Cattolici, il Magistero ha un posto speciale nell’esporre la parola di Dio. La scrittura,tuttavia, costituisce un mezzo potente di unità. Il battesimo incorpora a Cristo ed è l’inizio della vita cristiana, ma, mancando il sacramento dell’ordine viene meno la pienezza del mistero eucaristico, pertanto il dialogo dovrà vertere “sulla dottrina eucaristica, il culto e i ministeri della Chiesa” La vita cristiana di questi fratelli, alimentata dalla fede in Cristo, dalla grazia del battesimo e dalla parola di Dio, si manifesta nella preghiera privata, nella meditazione della Bibbia, nel culto della comunità. A ciò si aggiunge il sentimento di giustizia e di carità che ha dato vita a non poche istituzioni benefiche.
Quale attualità presenta oggi il testo? Quali nodi da sciogliere? Per riconciliare le diversità “va affermato il primato della fede rispetto alle dottrine., le divisioni sono sempre avvenute sulle questioni dottrinali”(P.Ricca) Si può essere in comunione restituendo il primato alla fede “la tua fede ti ha salvato”.La pienezza della verità non è in nessuna chiesa, anche l’ecumenismo cristiano è propedeutico all’unità del genere umano “A Dio interessa l’unità del genere umano, del suo Regno, più dell’unità dei cristiani” (P. Ricca). Diversità riconciliata. “Il tempo è superiore allo spazio” perché maturino i segni che sono stati posti. Non tutto possiamo comprendere oggi…verrà lo Spirito, ma già oggi non siamo più gli stessi di prima…abbiamo preso coscienza della nostra parzialità.



Venerdì 05 Dicembre,2014 Ore: 23:16
 
 
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