Comunicato stampa

A 50 anni dal decreto conciliare Unitatis Redintegratio (21 novembre 1964) il libro del teologo e giornalista Brunetto Salvarani "Non possiamo non dirci ecumenici. Dalla frattura con Israele al futuro comune delle chiese cristiane", prefazione di p. Enzo Bianchi (Gabrielli editori 2014), appare quanto mai opportuno. Come afferma p. Enzo Bianchi nella sua prefazione al libro, "per la chiesa cattolica, l’ecumenismo è irreversibile, come ci ricorda papa Francesco, seguendo in questo la convinzione dei suoi predecessori nel ministero petrino, che è soprattutto un ministero di servizio all’unità delle chiese. I cristiani, per quanto è possibile uniti oggi nella carità e nell’annuncio del vangelo, possono dire insieme alle altre religioni che la loro volontà è pace, dialogo, azione comune di giustizia e liberazione a favore di tutti gli uomini". E gli fa eco l'autore con l'affermare che "per il movimento ecumenico ha un sogno. Quello di uscire sempre più dalla cerchia degli addetti ai lavori e di fare opera di benefico contagio nelle piazze, nelle agorà, nei luoghi di socializzazione. Quello di una costituente ecumenica che – senza ripudiare l’itinerario fin qui tracciato dal movimento ecumenico del ventesimo secolo – si mostri in grado di adottare linguaggi, stili, percorsi innovativi di ascolto fraterno. Per così dire: laici".

Brunetto Salvarani, "Non possiamo non dirci ecumenici. Dalla frattura con Israele al futuro comune delle chiese cristiane", Gabrielli editori 2014, pp. 252, euro 16.

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Giovedì 20 Novembre,2014 Ore: 19:35