Roma (NEV), 13 agosto 2014 - La visita di papa Bergoglio alla Chiesa evangelica della riconciliazione guidata dall'amico dai tempi di Buenos Aires, il pastore Giovanni Traettino, avvenuta a Caserta lo scorso 28 luglio, ha suscitato molte perplessità nel mondo pentecostale italiano. Perplessità che il pastore Remo Cristallo, presidente della Federazione delle chiese evangeliche pentecostali in Italia (FCP), ha spiegato in un'intervista pubblicata sul sito www.fcpitalia.org.

L'obiezione maggiore riguarda la rappresentatività della Chiesa della riconciliazione rispetto al variegato mondo pentecostale italiano. “In Italia – spiega Cristallo – c'è una lunga tradizione pentecostale che si incarna in precise organizzazioni: le Assemblee di Dio in Italia, la Federazione delle Chiese Pentecostali, le Congregazioni Cristiane Pentecostali e altre comunità indipendenti. Se si vuole dialogare con questo mondo le modalità di approccio sono diverse e molto più impegnative” di un incontro privato. “Il dialogo vero – ha detto Cristallo – si fa non tra individui ma con chiese diverse dalla propria, accolte in tutta la pienezza della loro diversità, anche se si trattasse di una diversità problematica o urtante”. In effetti la possibilità di intrattenere un dialogo con la chiesa cattolica romana è per i pentecostali italiani una questione problematica. “I pentecostali sanno, possono e vogliono dialogare con tutti – precisa Cristallo – infatti, ci sono realtà locali che intrattengono buone relazione anche con i cattolici; ma vogliono anche capire perché si dialoga e con quale finalità”. Una posizione critica, ma molto più articolata di quella presentata qualche settimana fa in un documento, sottoscritto anche dalla FCP, che faceva intendere un'assoluta impossibilità di dialogo con la chiesa di Roma (vedi NEV 29-30/2014). “Quel testo era un comunicato stampa che doveva semplicemente dar conto di una Tavola rotonda sul cattolicesimo contemporaneo” ma che è stato diffuso come se si trattasse di un documento ufficiale e conclusivo dei partecipanti all'evento. E' da ricordare che la FCP intrattiene da anni dialoghi bilaterali con altre chiese evangeliche – nell'ambito dei quali ha anche sottoscritto un documento sull'ecumenismo – e dal 2006 partecipa regolarmente alle assemblee del Global Christian Forum.

“Ho apprezzato la forma e la sostanza delle parole di papa Francesco” ha affermato al riguardo il pastore Eugenio Bernardini, moderatore della Tavola Valdese, “poiché ha gettato un ponte importante nei confronti di una realtà evangelica che in passato era stata associata alle 'sette' “. Bernardini ha apprezzato l'idea di ecumenismo come 'unità nella diversità', rispettoso delle identità teologiche e spirituali di ognuno, e ha aggiunto: “In questa direzione che recupera un'idea chiave del movimento ecumenico, voglio sperare che tutti noi - cattolici, protestanti storici, pentecostali, evangelici in senso ampio ed ovviamente ortodossi - sapremo trovare un coraggio e una concretezza ecumenica all'altezza delle sfide che abbiamo di fronte".