www.ildialogo.org Africa. Le preoccupazioni della comunità ecumenica per Sud-Sudan, Centrafrica e Congo,di Agenzia NEV del 19/02/2014

Roma (NEV), 19 febbraio 2014 - “Dio di grazia, portiamo davanti a te il popolo del Sud Sudan alla ricerca di un nuovo futuro”. Inizia così la preghiera che domenica scorsa è stata pronunciata nelle chiese riformate di tutto il mondo in solidarietà e vicinanza ai tanti sud sudanesi sconvolti dalle violenze scoppiate nel Paese lo scorso dicembre. L'iniziativa è stata lanciata dalla chiesa presbiteriana degli Stati Uniti (PCUSA) ed è stata ripresa e rilanciata dalla Comunione mondiale delle chiese riformate (WCRC). “I nostri fratelli e sorelle hanno bisogno delle nostre preghiere proprio in questo momento in cui il cessate il fuoco, dichiarato lo scorso 23 gennaio, ha portato un po' di speranza”, ha affermato il pastore Setri Nyomi, segretario generale della WCRC.

Mentre la tregua viene ripetutamente violata, è forte la preoccupazione per il crescente numero di rifugiati sud sudanesi espressa dal Comitato centrale del Consiglio ecumenico delle chiese (CEC), riunito a Ginevra la scorsa settimana. Secondo l'Alto Commissariato delle nazioni unite per i Rifugiati, alla fine di gennaio i profughi sud sudanesi erano 770mila, di cui 650mila sfollati all'interno del Paese. Il richiamo del CEC va ai principi guida definiti dall'Alto commissariato delle nazioni Unite per i rifugiati (ACNUR), in base ai quali l'organismo ecumenico richiama i singoli governi alla protezione della libertà di movimento e di residenza dei cittadini, e la comunità internazionale alla responsabilità dell'accoglienza.

Un appello è giunto infine dalle Chiese battiste di tutta l'Africa (AABF) che, in un comunicato stampa ripreso dal sito dell'Alleanza battista mondiale (www.bwanet.org), oltre al Sud Sudan, hanno ricordato i conflitti nella Repubblica Centrafricana e nella Repubblica democratica del Congo, dove risiedono rispettivamente 180mila e 1,6 milioni di battisti.

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Sabato 22 Febbraio,2014 Ore: 16:12