- Scrivi commento -- Leggi commenti ce ne sono (0)
Visite totali: (327) - Visite oggi : (1)
Questo giornale non ha scopo di lucro, si basa sul lavoro volontario e si sostiene con i contributi dei lettori Sostienici!
ISSN 2420-997X

Canali social "il dialogo"
Youtube
- WhatsAppTelegram
- Facebook - Sociale network - Twitter
Mappa Sito

www.ildialogo.org Il “World Economic Forum” di Davos. Chi ridisegnerà il mondo?,di Salvatore Rapisarda

Il “World Economic Forum” di Davos. Chi ridisegnerà il mondo?

di Salvatore Rapisarda

ANTEPRIMA
Roma, (NEV), 18 dicembre 2013 - Proponiamo in anteprima l’editoriale dal pastore battista Salvatore Rapisarda, che verrà pubblicato sul prossimo numero del settimanale delle chiese battiste, metodiste e valdesi Riforma che uscirà in data 31 gennaio 2014.
Davos, splendida località sciistica svizzera, nel cantone dei Grigioni. Dal 1971 ospita il World Economic Forum (Wef), un evento che riunisce il gotha della politica e della finanza mondiale. A iniziativa della Federazione delle chiese evangeliche svizzere, negli ultimi dodici anni, il Wef è stato affiancato dall’Open Forum (Of), pensato per dare alla società dei non addetti ai lavori la possibilità di dibattere in parallelo alcuni dei temi del più blasonato Wef che, alla fine, ha inglobato l’Of. Dal 22 al 25-26 gennaio di quest’anno si sono tenute a Davos circa 250 sessioni per il Wef e un numero più ridotto per l’Of.
La riformulazione del mondo: conseguenze per la società, la politica e gli affari, questo il tema del Wef 2014. Il tema potrebbe accendere una speranza in chi guarda al cambiamento come a qualcosa di auspicabile per modificare l’attuale assetto politico-economico e gettarsi dietro le spalle gli attuali meccanismi che creano disoccupazione, squilibri sociali e finanziari ed esclusione di grandi masse dai beni necessari per vivere in modo dignitoso, come ci ricordano gli agognati “Obiettivi del Millennio”. Il tema, però, al contempo appare inquietante perché i cambiamenti progettati dai tutori dello status quo difficilmente ci fanno sperare soluzioni a beneficio delle masse escluse.
È dura superare la diffidenza o il sospetto per convegni internazionali in cui, per definizione, sono invitati a parlare capi di governo e relativi ministri finanziari, responsabili di organismi internazionali come Fondo monetario internazionale, Banca mondiale, Organizzazione mondiale per il commercio, Banca centrale europea, nonché “esperti” di politica finanziaria e monetaria, ai quali vorresti chiedere: dove eravate quando la crisi esplodeva? Dove guardavate quando le regole internazionali affamavano e affamano i poveri del mondo? Quali iniziative avete preso per invertire l’attuale tendenza che crea sempre più povertà ed esclusione da una parte e arricchimento spregiudicato dall’altra? Siete disposti ad ascoltare e ad assecondare la voce dei poveri del mondo?
In presenza di grandi convegni che pretendono di “ridisegnare” il mondo (ma in quale direzione?) e che difficilmente sapranno dare risposta alle domande pressanti che salgono dal senso di giustizia e dal grido per la sopravvivenza di milioni e miliardi di esseri umani, ci si deve accontentare se tra le centinaia di tematiche messe in programma trova posto l’attenzione ai rifugiati e ai migranti, al ruolo delle donne, al contributo delle comunità di fede.
Nei giorni 21, 22 e 25, il tema Un giorno alla luce dei rifugiati è stato affrontato non già mediante la solita tavola rotonda, con i suoi loquaci relatori, ma mediante un filmato e un’animazione per far sperimentare e rivivere in modo realistico la condizione dei rifugiati e degli sfollati.
Questo è apparso il modo migliore per comprendere realtà altrimenti lontane, nella convinzione che, come dicono gli organizzatori: “non puoi comprendere una persona se non hai fatto un miglio con lui/lei (con le sue scarpe)”. Scopo non secondario dell’iniziativa, ripetuta più volte nel corso delle giornate, è stato quello di sensibilizzare i leader mondiali circa i conflitti etnici, l’arroganza militare, la corruzione, la frustrazione e il disempowerment (spoliazione della propria autonomia).
La questione dei rifugiati, oggi particolarmente cogente per le persone di provenienza siriana, non è distante da quella che concerne gli oltre 200 milioni di migranti. Questi sono considerati come un problema per il paese che li vede arrivare e che deve collocarli, ma rappresentano anche una fonte di ricchezza in termini di forza lavoro, di formazione culturale e di competenze specifiche. Allo stesso tempo rappresentano un impoverimento umano, quando le loro competenze non vengono valorizzate e per i paesi che li vedono partire, fatte salve le rimesse in denaro. Il Forum sollecita i governi delle due sponde a disegnare accordi che possano favorire tanto i paesi coinvolti, quanto le stesse persone migranti.
Altro tema per niente marginale, affrontato nel corso della giornata di venerdì con una nutrita tavola rotonda seguita da dibattito, è stato quello dell’uguaglianza di genere nelle comunità di fede.
Rappresentanti di diverse religioni e di Organizzazioni non governative (Ong), impegnate a vario titolo nel lavoro con e tra le donne in varie parti del mondo, hanno sottolineato come le religioni possono essere parte del problema della subordinazione della donna, ma anche parte della soluzione per una visione nuova della donna nella società. Strumento importante sembra essere la capacità di distinguere gli insegnamenti religiosi fondamentali dai condizionamenti sociali che si sono appropriati di precetti religiosi per soggiogare la donna. È un processo che vede come prime protagoniste le donne stesse. Una istruzione adeguata appare come lo strumento indispensabile per fare il salto di qualità che metta le donne e la società tutta in una condizione di rispetto e di valorizzazione delle singole individualità.
NEV - Notizie Evangeliche, Servizio stampa della Federazione delle chiese evangeliche in Italia - via Firenze 38, 00184 Roma, Italia tel. 064825120/06483768, fax 064828728, e-mail: nev@fcei.it, sito web: http://www.fcei.it .


Giovedì 30 Gennaio,2014 Ore: 06:15
 
 
Ti piace l'articolo? Allora Sostienici!
Questo giornale non ha scopo di lucro, si basa sul lavoro volontario e si sostiene con i contributi dei lettori

Print Friendly and PDFPrintPrint Friendly and PDFPDF -- Segnala amico -- Salva sul tuo PC
Scrivi commento -- Leggi commenti (0) -- Condividi sul tuo sito
Segnala su: Digg - Facebook - StumbleUpon - del.icio.us - Reddit - Google
Tweet
Indice completo articoli sezione:
Notizie Ecumeniche

Canali social "il dialogo"
Youtube
- WhatsAppTelegram
- Facebook - Sociale network - Twitter
Mappa Sito


Ove non diversamente specificato, i materiali contenuti in questo sito sono liberamente riproducibili per uso personale, con l’obbligo di citare la fonte (www.ildialogo.org), non stravolgerne il significato e non utilizzarli a scopo di lucro.
Gli abusi saranno perseguiti a norma di legge.
Per tutte le NOTE LEGALI clicca qui
Questo sito fa uso dei cookie soltanto
per facilitare la navigazione.
Vedi
Info