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www.ildialogo.org L'avventista Dora Bognandi sull'importanza del recente documento UE,di Agenzia NEV del 03/07/2013

Libertà religiosa
L'avventista Dora Bognandi sull'importanza del recente documento UE

di Agenzia NEV del 03/07/2013

Roma (NEV) - 3 luglio 2013 - "In una società in continuo cambiamento, ma che vede aumentare pericolosamente gli integralismi, c’è bisogno di riaffermare i diritti fondamentali di ogni essere umano, salvaguardando il rispetto delle diversità": è quanto ha affermato Dora Bognandi, responsabile nazionale del Dipartimento affari pubblici e libertà religiosa della Chiesa avventista, in merito alle recenti "Linee Guida per la promozione e la protezione della libertà religiosa e di credo" adottate dal Consiglio degli Affari Esteri dell’Unione Europea (UE) (vedi NEV 27/13). In un'intervista del 2 luglio a Notizie Avventiste, Bognandi sottolinea l'importanza di tale documento: "Nell’UE è necessario avere una definizione comune di libertà religiosa e concordare assieme sugli strumenti per rispettarla, promuoverla e tutelarla all’interno dei propri territori, ma anche nei rapporti con altri Paesi. La direttiva arriva perfino a dire che, se necessario, si deve ricorrere alla sospensione della cooperazione e dei finanziamenti nei confronti dei Paesi che non rispettano la libertà dei cittadini. Quindi, nel formulare il documento, il Consiglio degli affari esteri ha voluto ancorare la libertà religiosa anche alla diplomazia europea".

Per Bognandi, che è anche segretario nazionale dell'Associazione internazionale per la difesa della libertà religiosa (AIDLR), organismo che opera presso l'ONU e il Consiglio d'Europa, il documento è "un buono strumento operativo, ma forse un po’ troppo generico. Ad esempio, per quanto riguarda la Chiesa avventista, avremmo preferito che si precisasse nella direttiva quanto raccomandato dal Parlamento europeo il 13 giugno, cioè che si menzionasse 'il diritto di osservare i giorni di riposo e di celebrare le festività e le cerimonie rituali conformemente ai precetti della propria religione o del proprio credo'. Invece, la direttiva parla solo di libertà di manifestare la propria fede attraverso il culto, 'l’osservanza', la pratica e l’insegnamento".



Sabato 06 Luglio,2013 Ore: 13:46
 
 
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