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www.ildialogo.org Raffaele Volpe: crescere riaffidandosi alla Parola di Dio,a cura di Luca Baratto

INTERVISTA
Raffaele Volpe: crescere riaffidandosi alla Parola di Dio

a cura di Luca Baratto

Roma (NEV), 21 novembre 2012 - Si apre domani a Chianciano Terme (SI) la XLII Assemblea generale dell'Unione cristiana evangelica battista d'Italia (UCEBI). Convocata ogni due anni, l'Assemblea raduna circa una novantina tra pastori e delegati delle chiese locali, per discutere della situazione generale dell'Unione e definire le priorità del lavoro del prossimo biennio. Alla vigilia di questo appuntamento abbiamo rivolto alcune domande al pastore Raffaele Volpe, presidente del Comitato esecutivo dell'UCEBI.

L'Assemblea di Chianciano avrà come motto “L'ora del grano!”, un'espressione che richiama la mietitura e il momento del raccolto. Perché avete scelto questa espressione per guidare i vostri lavori?

Abbiamo scelto “L’ora del grano” e non invece “l'ora della mietitura”, anche se questa seconda scelta poteva apparire la più ovvia. La più ovvia, ma anche la più ambigua, perché tutto l'accento sarebbe inevitabilmente caduto sulle opere delle chiese, mentre noi volevamo mettere l'accento sul frutto come dono che le chiese ricevono immeritatamente. Il frutto è la Parola di Dio che cresce nella sua potenza anche mentre noi non facciamo nulla. Ed è un dono meraviglioso e potente che riceviamo gratuitamente. Abbiamo scelto questo motto perché ci auguriamo che la XLII Assemblea delle chiese battiste voglia con convinzione riaffidarsi a questo dono, alla Parola di Dio. Noi senza questa Parola non possiamo fare alcunché, con questa Parola ogni cosa diventa possibile.

Quali priorità hanno caratterizzato il lavoro del Comitato esecutivo in questo che è il suo primo biennio da presidente dell'UCEBI?

Come Comitato, sin dall'inizio, abbiamo coniato il motto “torniamo alle chiese”, e in questi due anni ci siamo fatti guidare da esso nelle decisioni quotidiane. Tornare alle chiese significa essere una Unione intesa come struttura di servizio per lo sviluppo e la crescita delle chiese. In altre parole, siamo ripartiti dalle chiese mettendo nella nostra agenda la crescita della chiesa che, come direbbe Karl Barth, è nello stesso momento una crescita orizzontale e una crescita verticale. Una crescita numerica e una crescita spirituale.

Quali saranno i principali temi all'ordine del giorno dell'Assemblea?

La crescita, ancora una volta. Ma anche una seria riflessione su quali riforme strutturali bisogna avviare per rendere l'Unione battista una realtà che abbia un futuro, che abbia uno spazio di testimonianza, nella nostra Italia. Questo a partire dal contributo specifico battista che ha saputo, nella storia, coniugare efficacemente due centralitá: quella della persona e quella della comunità. Solo una comunità di persone libere fa una chiesa battista e solo nella comunità un individuo diventa persona. È in questa ottica che chiediamo alle chiese battiste di avviare una riflessione, senza paura e senza preconcetti, sugli enti ecclesiastici, cioè sulla possibilità di riconoscere alle chiese maggiori poteri giuridici. Più poteri distribuiti accrescono il numero dei soggetti portatori di responsabilità.

L'anno prossimo festeggerete i 150 anni di presenza battista in Italia. Come vi state avvicinando a questa importante ricorrenza?

Con un profondo senso di riconoscenza verso le nostre madri e i nostri padri che hanno offerto la loro vita al servizio di Dio e che ci hanno permesso di ascoltare l'annuncio dell'evangelo. Con un profondo senso di responsabilità verso le generazioni future alle quali abbiamo il dovere di trasmettere quel che abbiamo anche noi ricevuto: l'amore di Dio che in Cristo si è fatto dono straordinario. I 150 anni saranno un tempo di celebrazione e di riflessione, un tempo di lode e un tempo di azione.



Sabato 24 Novembre,2012 Ore: 16:30
 
 
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